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Valutazione finale: un FSM che va ben aldilà del folclore

Publie le giovedì 22 gennaio 2004 par Open-Publishing

Pensata per "asiatizzare" il Forum Sociale Mondiale e in questo modo estendere il processo iniziato a Porto Alegre, la riunione di Mumbai ha già raggiunto i suoi primi obiettivi.

Con le sue complessità, le sue ricchezze, le sue contraddizioni e il suo simbolismo, l’India ha conquistato la sua posizione e l’Asia a partire da adesso avrà in Mumbai un punto di riferimento geografico e "altromondista".

Le 13 lingue ufficiali del FSM - hindi, marata, tamil, bengali, malase, coreano, bahasa, indonesiano, tailandese, giapponese... inglese, francese e spagnolo — ne sono una testimonianza evidente.

Colore e danza, il primato dell’identità

L’apertura del Forum, nel pomeriggio del giorno 16, è servita come termometro e ha scosso gli scettici. Fra questi ultimi alcune organizzazioni locali di contadini indiani, che dubitavano della validità del Forum, alcune delle quali si sono riunite in un Forum parallelo "Mumbai Resistenza 2004", minoritario, che ha avuto luogo davanti all’evento ufficiale.

Dall’inizio del FSM una marea umana ha traboccato dalle vaste installazioni Nesco Ground, l’antica fabbrica abbandonata e riconvertita a "capitale della solidarietà senza frontiere", come l’ha definita il suo ideatore, il giovane architetto militante K.P. Das.

Da allora a oggi - e sicuramente sarà così fino alla chiusura di mercoledì - tutto sembra piccolo in un ambiente che equivale a vari stadi di calcio adiacenti ma con un impianto da quartiere popolare. La marea umana va e viene senza sosta, percorrendo le strade al ritmo di canti e danze rappresentando le regioni più disparate del continente, dal folclore pachistano ai monaci tibetani passando per gruppi tribali muniti di archi e frecce ...

Il numero dei partecipanti supera di gran lunga i 100 mila inizialmente previsti. E sembra ben superiore - il doppio se non il triplo - a causa di una incessante e perpetua circolazione di persone.

Dietro al ritmo, alla confusione costante e ai colori risplendenti, tutto questo movimento umano dai tratti asiatici oltrepassa il semplice folclore o lo spettacolo dei media. E’ l’irrompere di un’altra maniera con cui comprendere il FSM che prende forma a Mumbai: che privilegia l’incontro con gli altri a partire da una propria forte identità culturale e che non accetta di essere mediata da chicchessia ma riconosce l’estrema diversità di popoli e lingue, solo in India (con 1,1 miliardi di abitanti) si parlano 15 idiomi ufficiali e più di mille dialetti autoctoni.

L’identità culturale esige un esercizio etnologico per comprendere la politica. Si afferma che un altro mondo sarà possibile ... a partire dalla diversità. Si stima che la globalizzazione uniformante si combatte con un altromondismo costruito a partire dalla realtà locale, dal basso all’alto, dallo specifico al generale, dal vissuto quotidiano alle grandi alternative.

Nuovi volti nella moltitudine

La massiccia presenza di donne in questo quarto Forum Sociale Mondiale è alquanto visibile: si possono vedere circolare nelle vie del forum o lavorare come volontarie nell’organizzazione occupandosi delle traduzioni. Inoltre sono pari agli uomini tra le centinaia di moderatori e oratori famosi che hanno animato le principali conferenze, così come le sessioni di apertura e di chiusura.

E’ anche significativo ed evidente il carattere popolare delle migliaia di persone che si sono date appuntamento nella capitale economica e finanziaria del paese. Se le organizzazioni nazionali dei "Dalit" (gli intoccabili, i senza casta) sono venuti con 30 mila delegati/e, la restante maggioranza è divisa tra rappresentanti di popolazioni tribali e degli strati più bassi della scala sociale dell’India e dei paesi vicini. In proporzione i bianchi sono pochi, i meticci latino americani ancora meno e gli africani eterni assenti. Inoltre sorprende la quantità di gruppi, di organizzazioni e movimenti tra i più disparati: politici, tribali, di casta bassa o senza casta, settoriali, religiosi, omosessuali, di bambini e quelli a difesa di tutti i tipi di minoranze.

Questo ventaglio socio-culturale-generazionale e settoriale si rivela tanto impressionante quanto la moltitudine che straborda dal Nesco Ground. La sua composizione va ben oltre il gruppo di otto organizzazioni brasiliane che originariamente convocarono il primo Forum Sociale Mondiale nel 2000, e sorpassa di misura la rappresentanza formale del Consiglio Internazionale del FSM. Questo obbligherà a pensare il futuro di questo evento partendo da nuovi dati e parametri sulla partecipazione che ha conosciuto, in questa sessione di Mumbai, una reale esplosione moltiplicatoria.

Una sfida già visibile nel futuro

Se l’obiettivo era ampliare e asiatizzare il processo nato a Porto Alegre, non c’è stato niente di meglio che questo atterraggio del FSM in India, da qui in avanti sarà fondamentale proporre dei nuovi metodi che diano forma, esistenza e funzionamento al Forum, in modo che sia possibile digerire tutto il materiale prodotto nell’ "esplosione di Mumbai".

Le prime sfide sono già comparse. Il modo in cui verranno affrontate dipenderà dalla fattibilità del salto qualitativo messo in atto.

Per primo: la questione non nuova di come convertire quantità in qualità, la moltitudine in sintesi, la partecipazione di massa in conclusioni sintetiche e socialmente attuabili. Finora nessuno sembra avere una risposta definitiva.

Secondo: come garantire nel prossimo FSM - che avrà luogo a Porto Alegre nel 2005 - una partecipazione così estesa e incisiva di quei settori sociali emarginati e maggiormente sfruttati così come è avvenuto a Mumbai?

Terzo: come ottenere in futuro che, a partire dalla presenza degli autoctoni, in questa occasione tribali e locali, sia possibile formulare delle proposte nuove ed alternative che rendano un altro mondo veramente possibile? Permettendo che i nuovi volti dei protagonisti di questo incontro altromondista continuino ad essere in numero crescente.

Per quanto riguarda le sfide future, è innegabile che il processo nato a Porto Alegre, dopo appena tre anni dalla sua nascita, già si sia profilato come uno spazio alternativo di riferimento mondiale che è impossibile negare o minimizzare. Si potrà indebolire solo per dissidi interni - e questo rischio è stato corso per la prima volta in India - o per cooptazione ideologica. Ora il FSM vive, cresce e rompe tutti gli schemi delle forze politiche tradizionali nel rinforzare ogni anno, in ogni incontro, una nuova forma di cultura politica universale.

http://www.ciranda.net/publique/

Traduzione di Silvia di Salvatore