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Da: www.nigrizia.it
VIA I SOLDATI
ITALIANI DALL’IRAQ:
FIRMA LA PETIZIONE
La Camera dei deputati ha approvato - il 24 luglio - il decreto legge di proroga della partecipazione italiana a operazioni militari
internazionali in Iraq. L’Italia rischia così di diventare a tutti gli effetti forza occupante, mettendo a rischio l’incolumità dei tanti operatori umanitari che da mesi sostengono la popolazione.
Le organizzazioni e le associazioni del "Tavolo di solidarietà con le popolazioni dell’Iraq" e il comitato "Fermiamo la Guerra"
promuovono una petizione popolare - sottoscritta anche da Nigrizia - per il ritiro del decreto legge e la non partecipazione italiana all’occupazione militare dell’Iraq.
Disponibile online anche un testo - riportato di seguito - da inviare ai membri delle commissioni Esteri e Difesa della Camera e del Senato:
232 milioni di finanziamento per "proteggere" 22 milioni di aiuti umanitari: queste due cifre, contenute nel decreto discusso alla Camera dei deputati, bastano a chiarire la finalità della cosiddetta "Missione Babilonia": non sono i soldati a servie da protezione agli aiuti, ma gli aiuti a costituire il pretesto per inviare 3.000 soldati che, inquadrati sotto il comando britannico, avranno funzione di controllo territoriale e di ordine pubblico nella regione di Nassiriya.
L’Italia si aggiunge così agli Usa e alla Gran Bretagna come potenza occupante, e mentre si inviano soldati che dovranno fronteggiare il malcontento iracheno, le aziende italiane si mettono in fila (oltre 200 di cui una dozzina già vincitrici di appalti) per partecipare alla torta della ricostruzione.
La protezione degli aiuti è un pretesto, anzi l’invio dei militari può mettere a rischio gli operatori umanitari italiani. In Iraq operano da mesi centinaia di volontari e cooperanti internazionali, delle ONG, della Croce Rossa, delle agenzie delle Nazioni Unite, senza bisogno di nessuna protezione militare, anzi è proprio questa indipendenza che ha garantito sinora la loro incolumità. L’eventuale legame con le forze di occupazione potrebbe compromettere la loro sicurezza.
Chiediamo che la Camera ritiri subito la missione militare e che i fondi così risparmiati (232 milioni di euro) vengano integralmente utilizzati per interventi umanitari e di cooperazione allo sviluppo.
Il 24 luglio la Camera ha approvato la proposta di legge che proroga le missioni militari all’estero. Le commissioni Difesa ed Esteri di Montecitorio hanno approvato la proposta di legge presentata dai presidenti Gustavo Selva e Luigi Ramponi (An) con 60 sì, 4 no e 2 astenuti. La maggioranza dell’Ulivo ha votato a favore. Contro si sono espressi Pdci e Prc. I Verdi si sono astenuti.