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Vodafone, le rsu Fiom continuano la lotta

Publie le domenica 27 luglio 2003 par Open-Publishing

Sconforto per la decisione della Cgil, che non ha sostenuto i delegati metalmeccanici nel cambio di contratto. Ma incoraggiati dai «colleghi» della Wind, i giovani rappresentanti sindacali non si arrendono: «No alle nuove flessibilità su orari e precari. Chiameremo al voto tutti gli iscritti»
ANTONIO SCIOTTO

Idelegati Fiom di Vodafone non si arrendono. Non digeriscono la «decisione burocratica» - così la
definiscono - presa dalla Cgil nel corso dell’ultimo direttivo. Non aver lasciato la titolarità delle trattative alla Fiom - almeno per il periodo dell’armonizzazione del contratto, così come in massa avevano richiesto, sostenuti da tutti i delegati Wind - rischia di portare un danno rilevante nell’immediato, con il peggioramento delle condizioni contrattuali dei lavoratori, e uno più a lungo termine: la disaffezione dei dipendenti nei confronti della Cgil, fatto grave in un’azienda così importante e di giovane sindacalizzazione quale è appunto la Vodafone. Vale la pena ricostruire le vicende degli ultimi mesi per capire come si sia arrivati ai problemi di oggi: scaduto il vecchio contratto aziendale - dei metalmeccanici, più una serie di accordi ereditati dalla Olivetti - dall’1 gennaio di quest’anno Vodafone (ex Omnitel) ha adottato il contratto delle telecomunicazioni. Si stava procedendo all’«armonizzazione», ovvero al passaggio da un contratto all’altro, con i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm, quando in marzo le trattative si sono interrotte. Il nodo della rottura si è giocato sul recepimento delle flessibilità contenute nel contratto delle tlc: «L’azienda - spiega Federico Bellono, Fiom Torino - voleva applicare quanto prevede il testo delle tlc su orari e quote di precari. Nel primo campo, ad esempio, è possibile cambiare i turni 48 ore prima, con motivazioni individuate, ma a maglie abbastanza larghe; si passa dalle 40 ore contate su una settimana a una media su più settimane; si riducono le ore di riposo da un turno al successivo da 12 a 8. Per ciò che riguarda la quota di interinali e a termine, si raddoppia quanto concesso dal contratto dei metalmeccanici. E’ evidente che le condizioni dei lavoratori in questo modo peggiorerebbero, e Fim, Fiom e Uilm non hanno chiesto altro che conservare quanto già acquisito nei contratti passati».

L’azienda, a questo punto, ha deciso di non trattare più con i metalmeccanici, individuando come nuovi interlocutori i sindacati delle telecomunicazioni e decidendo unilateralmente l’applicazione della parte normativa del contratto tlc, nuove regole che però di fatto non ha fino a oggi ancora applicato. In casa Cgil, i delegati Fiom hanno chiesto alla confederazione di indicare come interlocutore per l’armonizzazione la Fiom, in modo da poter ricominciare le trattative. Una lettera indirizzata a Guglielmo Epifani, firmata da 62 delegati Fiom di Vodafone e Wind (la totalità delle Rsu Cgil presenti nelle due aziende), aveva chiesto una decisione entro il direttivo dello scorso 17 luglio. Già poche speranze aveva lasciato un incontro precedente, l’11 luglio, con i segretari Ghezzi e Rocchi. Il direttivo ha dato il colpo finale: «Già dal 1996 esiste il contratto delle tlc - ha liquidato la Cgil, non accettando di aprire un dibattito politico all’interno dell’organizzazione - e la titolarità è della categoria Slc».

La decisione ha gettato i delegati Fiom nello sconforto, anche se non si sono persi d’animo, e sono quanto mai decisi a chiedere il parere dei lavoratori: «Vogliamo continuare a pesare anche in questo passaggio di consegne - dice Eric Poli, delegato Fiom di Ivrea - Farci sentire dalla Slc, fare in modo che il nostro lavoro e quello della Fiom non venga sprecato. Insomma, non siamo disposti a ripartire da zero». Tra le ipotesi che circolano, quella di consultare i lavoratori iscritti alla Cgil sulla decisione della confederazione, oltre a far votare il nuovo contratto successivamente. Inoltre, molti manifestano la volontà di non passare dalla Fiom alla Slc, restando dunque delegati metalmeccanici. In Wind, ad esempio - pure in transito dalla titolarità dei metalmeccanici alle tlc - nel 2002 hanno già armonizzato il contratto tlc (dipendenti Wind) con quello ex Olivetti (dipendenti Infostrada, oggi acquisiti in Wind): «I vecchi contratti Infostrada e l’esperienza della Fiom - spiega il delegato Fiom Luciano Guala, Wind di Ivrea - hanno migliorato, nella fusione, le condizioni degli ex Wind. Abbiamo un contratto che ci tutela, e la convivenza di delegati tlc e metalmeccanici; a Ivrea abbiamo anche promosso un referendum sul nuovo contratto delle tlc. Sosteniamo le Rsu Vodafone per la nostra storia comune: quanto ha deciso la Cgil rischia di danneggiare sia i lavoratori che il sindacato».