Home > l’ultimo insulto ai detenuti
Bologna 10/07/03
Ore 16,45 - Si è consumata l’ulteriore e definitiva crudele beffa ai danni
delle e dei detenuti. La Camera ha approvato "l’indultino": sospensione
condizionale della pena di 2 anni dopo aver raggiunto in detenzione la metà
della stessa. Demandate al magistrato di sorveglianza le modalità delle
misure di sicurezza nei successivi 5 anni. Che significa, oltre a non
commettere nessun reato, a seconda dei casi, non uscire dal comune di
residenza; obbligo di non uscire di casa dalle 20 alle 8; firma in Questura
ogni giorno una o più volte al giorno e via vessando.
Una lunghissima lista di reati sono esclusi. Pochissimi quindi le detenute e
i detenuti che potranno usufruirne. Men che meno gli immigrati che
compongono circa il 50% della popolazione carceraria. Quindi ancora il
carcere non solo come discarica sociale ma come luogo afflittivo di
esecuzione della pena. Ancora, illegalmente, in barba all’art. 27 della
Costituzione.
Il testo licenziato dalla Camera andrà al Senato per l’approvazione
definitiva. Si compie così un’ulteriore imbarbarimento giuridico e si toglie
ogni speranza alle e ai cittadini reclusi.
Valerio Guizzardi
Resp. Coord. Reg. Carceri
Verdi Fed. E-R