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un’ora in silenzio per la pace

Publie le mercoledì 5 maggio 2004 par Open-Publishing

Come al solito, ricordo a tutt* l’ora in silenzio per la pace che si terrà
domani, 5 maggio, dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale; ed
incollo il volantino che verrà distribuito.

Alle 19, ad "ora in silenzio" conclusa, assieme ad altri gruppi, partiti ed
associazioni faremo un corteo fino alla prefettura: Laura Testoni ha messo
in rete il volantino e le adesioni relativi a questa seconda iniziativa
Cento diciannovesima ora in silenzio per la pace

Non siamo affatto "orgogliosi di essere lì" (parole di silvio berlusconi
dopo l’attentato di ieri)

Soldati italiani a casa subito

Non siamo orgogliosi di occupare militarmente il territorio di un popolo che
non ci ha aggredito, né minacciato: il colonialismo dovrebbe essere solo un
ricordo del passato

Non siamo orgogliosi di essere i migliori alleati dei torturatori
statunitensi, né di ospitare le loro basi atomiche sul territorio italiano

Non siamo orgogliosi del comportamento dei soldati italiani che hanno
sparato su civili

Non siamo orgogliosi del bavaglio imposto dal governo ai mezzi di
informazione radiotelevisiva sulla vicenda degli ostaggi: Ad oggi è stato
solo il Presidente del Consiglio a fare reiterate e sconsiderate
dichiarazioni..

Gli "aiuti umanitari" sono una falsità, come lo erano le armi di distruzione
di massa:
la spesa prevista per la spedizione italiana in Iraq per i prossimi sei mesi
è di 222
milioni di euro, di cui solo 11,5 per «aiuti umanitari». E quando i soldati
italiani sono stati presi di mira da combattenti iracheni non stavano "
distribuendo aiuti umanitari"; stavano "pattugliando il territorio" . E
quando hanno sparato su donne e bambini stavano "tentando di riprendere il
controllo di un ponte".

Si fanno così le missioni umanitarie?

Chiedendo l’immediato rientro del contingente italiano dall’Iraq chiediamo
semplicemente il rispetto della costituzione italiana, che "ripudia la
guerra". E lo pretendiamo subito, senza aspettare il 30 giugno: per
ripristinare la legittimità costituzionale violata dal governo, perché altri
paesi occupanti facciano altrettanto, perché a garantire una rapidissima
fase di restituzione dell’Iraq agli iracheni siano paesi non coinvolti nella
guerra e non minimamente sospettabili di interessi economici nella fase di
ricostruzione.

Invitiamo fermamente i partiti di opposizione ed i sindacati che ancora non
lo hanno fatto ad incalzare in parlamento e nelle piazze il governo italiano
perché questa intollerabile occupazione militare di un paese terzo cessi
immediatamente

Soldati ed ostaggi subito a casa