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G8 e il lago della vergogna

Publie le mardi 27 mai 2003 par Open-Publishing

http://www.gdp.ch:80/cgi-bin/show-article?ArtCode=2-2003-05-27-138027

Giornale del Popolo

Edizione del 27/05/2003

Opinioni e Commenti

Secondo me
G8 e il lago della vergogna

di Piergiorgio Giambonini

Nelle prossime ore le rive anche svizzere del Lago Lemano diventeranno zona rossa : migliaia di militi e poliziotti e quant’altro verranno schierati, e decine di milioni di franchi verranno sperperati a protezione dei G8 in passeggiata scolastica ad Evian.
A parte il fatto che spendere a tale scopo simili dosi di energie e di denaro mi sembra di questi tempi un insulto a quella povertà ormai di triste attualità anche dalle nostre parti, mi chiedo semplicemente una cosa : ma questi "summit" (fatti alla mano, di dubbia utilità) non sarebbe molto più semplice e molto meno dispendioso, molto più razionale e - soprattutto - molto meno provocatorio organizzarli in una delle tantissime ed attrezzatissime basi militari sparse ovunque nel mondo ?
Certo, a disposizione non ci sarebbero allora né laghi né mari, né suites di grandi alberghi né ristoranti di lusso, né servirebbero limousines e jet privati : basterebbero, per forza di cose, un casermone in vecchio stile Monte Ceneri e qualche elicottero, militare pure quello. La politica internazionale fatta così non farebbe più spettacolo, e farebbe quindi molta meno audience : ma nemmeno sarebbe più la provocazione (e lo sperpero) allo stato puro di cui assume invece tutte le sembianze e il sapore quando va ad accamparsi di forza in centro città con la pretesa di tenere - se del caso a manganellate - ogni genere di contestazione dall’altra parte della barricata. O del lago.
Del resto, chiedendosi nel suo "Next" se la globalizzazione sia « un paradiso inevitabile o un inferno annunciato », Alessandro Baricco annota che se i G8 « si mettono in vetrina costringendo un’intera città a militarizzarsi non è perché sono scemi, ma perché sono uno spot ». Perché, scrive, « non sono lì a decidere qualcosa (potrebbero farlo benissimo in altri modi) : sono lì per farsi vedere. Sono lì a fare i testimonial della globalizzazione ».
E allora : sarebbe bello se anche noi comuni mortali un giorno o l’altro potessimo toccare con mano i risultati concreti (semmai un giorno ce ne fossero) delle rimpatriate dei G8. Tanto per poterci illudere che il mondo - quello vero, e non quello delle suites - non sta andando a rotoli.