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A.N.P.I. : domenica 27 Febbraio 2005 a Milano zona Niguarda concerto dei CANTOSOCIALE e altro

Publie le giovedì 17 febbraio 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Teatro-Danza Storia

Gli A.N.P.I. Associazioni Nazionali Partigiani d’Italia della Zona 9, le Associazioni Culturali ALEX ETXCEA e ALAMBRADO

invitano Domenica 27 Febbraio 2005 alle ore 15.00

nel SALONE Sociale della Cooperativa PRATOCENTENARO via Moncalieri 5

alla MANIFESTAZIONE a ricordo dei partigiani milanesi della zona caduti durante la guerra di liberazione dove verrà ri-posata una lapide con i loro nomi a cui seguirà

lo SPETTACOLO

Ci chiaman Briganti, Traditori e BANDITI !

Ma siam RIBELLI per la LIBERTA’ !

Canti, Storie, Poesie di chi resisteva sui monti e nelle nostre pianure

il rispetto,la dedica, la gratitudine,l’affetto ai partigiani....

Per 60 anni di LIBERAZIONE nel Recital-Concerto dei

C A N T O S O C I A L E

Con la partecipazione straordinaria di Silvano Piccardi

Siamo i ribelli della montagna

Viviam di stenti e di patimenti

a quella fede che ci accompagna

Sarà la legge dell’avvenir

“Ci chiaman briganti e traditori, ma siam ribelli per la libertà” questo non è solo il titolo di uno spettacolo ma anche un accorato omaggio a ricordo dei partigiani milanesi della zona di Niguarda caduti durante la guerra di liberazione del nostro Paese in occasione della manifestazione promossa dagli A.N.P.I. le Associazioni Nazionali Partigiani d’Italia della Zona 9 e le Associazioni Culturali ALEX ETXCEA e ALAMBRADO di domenica 27 Febbraio a partire dalle ore 15.00.

In quell’occasione nella sede della Cooperativa di Pratocentenaro in Via Moncalieri 5 verrà nuovamente posata la lapide a ricordo dei partigiani Teresio Mandelli,Luigi Brioschi, Antonio Bietolini Antonio e Sereno Tagliabue caduti per mano delle truppe nazifasciste durante la guerra di liberazione.

Proprio dalle loro storie ,dalla caccia all’uomo di migliaia di tedeschi che catturarono ,torturarono e fucilarono nella Val Sesia in momenti diversi Brioschi e Bietolini valorosi combattenti delle brigate guidate dal mitico Moscatelli alle torture e spiate delle brigate nere fasciste che permisero la cattura e la fucilazione di Tagliabue nelle valli comasche e Mandelli a Rimasco, prenderà poi il via lo spettacolo dei CANTOSOCIALE.

Nella nuova Sala Polivalente della Cooperativa nell’area che fu occupata dalla dancing l’Ancora il gruppo lomellino-milanese proporrà lo spettacolo supportato dall’associazione culturale Alambrado ,impegnata da anni oltre che con iniziative sociali anche a promuovere la cultura popolare antagonista con spettacoli,mostre,festival...toccando diversi campi ,dalla ricerca e riproposizione della cultura e della storia orale alla diffusione di pubblicazioni legate all’editoria indipendente grazie alle quali allestirà una interessante mini-mostra dedicata proprio alla resistenza .

Lo spettacolo in particolare è una sorta di recital concerto con poesie, letture, monologhi e soprattutto canti e canzoni sul tema, un “lavoro” appositamente preparato per il 60mo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e dedicato non solo alle bande partigiane che combatterono in montagna ma anche a chi ha avuto il coraggio di opporsi con ogni mezzo e in pianura li ha supportati spesso rendendosi protagonista di numerosi gesti di coraggio e disobbedienza civile contro le truppe tedesche e le brigate nere fasciste. Uno spettacolo che si arricchisce della partecipazione straordinaria Salvatore Piccardi regista e attore di grande valore già protagonista di storiche stagioni teatrali d’impegno sociale con Il Piccolo Teatro di Milano, Teatro di Roma ,Nuovo canzoniere italiano, Gruppo della Rocca. . ..partecipando a importanti festival in tutto il mondo dai “Due Mondi” di Spoleto a “Theater der Nationen” di Zurigo . Qui presenterà alcune significative poesie da Neruda a Calvino affiancando citazioni letterarie colte alla cultura dal basso proposta dalle storia orale alla base del recital dei lomellini .

I CANTOSOCIALE già da alcuni anni propongono spettacoli unici in occasione del 25 Aprile, appositamente realizzati lavorando sul territorio sulla base di fonti orali; registrazioni con i testimoni di quegli anni, raccogliendo racconti successivamente rielaborati in forma di monologhi e canti spesso riproposti in versioni riarrangiate che mantengono intatto il senso storico e sociale.

Altre ricerche su testi storici, documenti e cronache giornalistiche sono state interessanti spunti per realizzare canzoni originali dal gusto contemporaneo con atmosfere accattivanti dal sapore folk-rock..

Uno spettacolo originale che unisce storici canti con nuove canzoni, i versi popolari e letterari,un lavoro basato sul ricordo delle bande partigiane che hanno operato nell’Oltrepò Pavese:le divisioni garibaldine Aliotta e Gramsci,la giellista (Giustizia e Libertà) Masia e la matteottina Barni e le relative brigate che come quelle che operarono in pianura : la Leoni e la Matteo che presero i nomi dai compagni caduti come tutte: la Capettini, la Crespi, Pisacane, Cornaggia, Gramigna, Togni, Sterzi, Piumati, Pizzi, Vercesi ...

Nomi che riecheggiano nello spettacolo sia nelle strofe delle canzoni che nelle storie raccontate così come i loro “ mitici” comandanti dai nomi di battaglia più disparati : Americano, Remo, Fusco, Otto, Tom, Cino, Tarzan ... e richiami forti avranno anche le figure eroiche antifasciste della società civile nella nostra pianura lomellina da Anna Botto,Carlo Crespi a Giuseppe Loew,Teresio Olivelli fino a Giovanni Maccaferri, Camilla Campana,Clotilde Giannini, Luigina Cirini,Omodeo Zorini gli operai tessili del calzificio Giudici di Cilavegna arrestati per essere poi deportati come “politici” nei campi di concentramento di Mauthausen,Auschwitz,Belsen, Buchenwald a seguito dello sciopero del 2 marzo 1944.

Storie toccanti che riportano al clima sociale opprimente della dittatura ,al coraggio e alla forza data a tutta la popolazione italiana da quei gruppi di sbandati,renitenti alla leva, idealisti per amor di patria o per ribellione di classe o semplicemente costituiti da gente che aveva superato ogni limite di sopportazione ai soprusi e alle ferocie quotidiane, spinti a combattere da spontanei aneliti di giustizia e libertà .

Gente che il regime definì sui manifesti murali TRADITORI della Patria,LADRI,BANDITI;RIBELLI... e che con successive disposizioni del ministro degli interni condannò alla fucilazione immediata e che oggi invece possiamo considerare a tutti gli effetti fondatori della Repubblica Italiana.

A supportare le storie ci saranno brevi ma intense letture di poesie e brani letterari (Neruda,Calvino,Fortini,Vigano...) fatte dal giovane poeta vigevanese Luca Ariano, da alcuni anni collaboratore del gruppo.

La colonna sonora e portante di tutto lo spettacolo è costituita ovviamente dai canti e dalle canzoni, accanto agli storici classici del repertorio della resistenza da cantare insieme al pubblico come Bella Ciao,Fischia il vento,La badoglieide,Marciam marciam,Dai monti di Sarzana, Pietà l’è morta, Dalle belle città,Ma mì...ci sono gli ormai “ classici” del repertorio dei CANTOSOCIALE , strofe e melodie che per l’occasione hanno riferimenti specifici, frutto di ricerche sviluppate negli anni anche grazie all’aiuto di importanti storici oralisti come Marco Savini e M. Antonietta Arrigoni.

E’ il caso di Canevino sulla strenua ultima battaglia combattuta sul colle Ortaiolo nell’Oltrepò Pavese dai resti delle brigate matteottine e vinta sconfiggendo oltre 250 tra soldati della Wermachts e delle Brigate Nere con il comandante Fusco tra i protagonisti e di Pozzol Groppo sulla strage efferata di giovanissimi partigiani della brigata Cornaggia, del loro comandante Carlo Covini , del dottor Lucio Martinelli e di una crocerossina Anna Mascherini da parte dai sanguinari elementi della Sicherheits, la polizia repubblichina, avvenuta nel paesino situato sul crinale della Val Staffora e della Val Curone .

Legati a importanti personalità della resistenza nell’Oltrepò, pur per ragioni diverse, sono anche le canzoni Quando saremo a Varzi e Noi di Ciro siamo riarrangiate con ritmi incalzanti,sono composte di strofe capaci di dare morale e spinta al combattimento contro comandanti spietati come era Felice Fiorentini delle brigate Nere e di decantare il valore e il coraggio di capi combattenti come Barbieri“Ciro”.

Importanti e significativo il recupero di brani simbolo,veri e propri inni delle diverse brigate partigiane come "Siamo i ribelli della montagna" dei garibaldini delle vicina zona di Casale Monferrato, e quella Brigata Garibaldi vero e proprio simbolo-saluto dai toni patriottici divenuto quasi d”ordinanza” per le divisioni Gramsci e Matteotti combattenti sull’Appennino Ligure .Anche la riproposta de Il canto dei Malfattori di fine ottocento, unitamente all’altro canto simbolo degli anarchici Addio Lugano Bella, assumono significati attualizzati tutt’altro che nostalgici.

I canti della mondine più marcatamente di protesta padronale Curmaja Curmaja Sciur Padron e Prim che nàs un servitù che ricordano le proteste anti regime fatte in risaia ,mettono ancora una volta in risalto la riproposta del gruppo con arrangiamenti puntellati da ritmi rock e blues ma rispettosi della matrice popolare e acustica.Un lavoro non solo di rilettura di un repertorio da rivalutare ma spesso di vera e propria “ricostruzione” di antichi canti rivestendo versi di cui non è pervenuta la musica.

A completare lo spettacolo anche alcune interessanti nuove composizioni dei Cantosociale , quelle strumentali che accompagnano i versi del Canto dei deportati e il racconto delle truppe italiane abbandonate a Cefalonia e in particolare la canzone Dòn cuntra la guèra ,racconto appassionato dei primi scioperi nel 1918 contro la guerra ,fatto dalle operaie tessili lomelline ,il testo è basato su una ricostruzione storica delle cronache giornalistiche dell’epoca.

I CANTOSOCIALE da sette anni attivi con concerti,lezioni,animazioni culturali in vari contesti; dai teatri alle biblioteche dalle piazze ai centri sociale alle strade partecipano spesso a feste popolari, rassegne e festival musicali per lo più nel Nord Italia e son ben conosciuti anche nelle scuole dalle materne alle elementari fino alle superiori oltre che per i diversi spettacoli realizzati su diversi temi storici anche per i numerosi laboratori di animazione alla lettura e sulla cultura orale e popolare.

Recentemente il gruppo ha fatto un ulteriormente salto di qualità,dopo l’inserimento di Vittorio Grisolia , violinista e pluri strumentista (ocarine,baghèt,flauti popolari,armonica a bocca,organetto diatonico...) di valore assoluto nel panorama del folk italiano anche quello di Christian Anzaldi ,quarantenne novarese ,stimato maestro di chitarra ben conosciuto per la sua multiforme attività musicale in gruppi rock, pop ,blues dell’area novarese -milanese, metterà a frutto la sua molteplice versatilità arricchendo di colori e timbri la musica del gruppo suonando fisarmonica,basso elettrico oltre alle chitarre acustiche ed elettriche di vario tipo.

Il nucleo storico rimane lo stesso con l’istrionico Piero Carcano che oltre a scrivere i testi,cantare,suonare kazoo e percussioni, recitare e animare (se è il caso),conduce per mano il gruppo spesso in simbiosi con il pubblico . A fianco a lui Gianni Rota l’inseparabile “fratello” artistico ,grintoso,ritmico e sensibile accompagnatore con la chitarra acustica ,suadente ricamatore di melodie al flauto traverso nonché cantante dalla voce ruvida e “nera” è un vero e proprio “rambler” di strada al servizio del gruppo,capace di districarsi in ogni situazione.

I Cantosociale pur privilegiando l’aspetto emotivo e sociale del canto e della musica con gli anni hanno affinato le interpretazioni riuscendo gradualmente a caratterizzarsi di un suono distintivo : un “ corposo e contagioso folk” capace di permeare le diverse situazioni di spettacolarizzazione della cultura popolare che portano sulla scena.

Versi dai canti dello spettacolo

Quei corpi denudati

Che il piombo aveva infranto

La neve stese un manto

Ebbe di lor pietà

(POZZOL GROPPO)

Val Sesia Val Sesia

Cosa importa se si muore questo è il grido del valore

Partigiano vincerai

(VAL SESIA VAL SESIA)

Quando saremo a Varzi

Quando saremo a Varzi

Prenderemo Fiorentini

In figura di una vaca

Lo metterem nella pignata

(QUANDO SAREMO A VARZI di anonimo)

Ogni contrada è patria dei ribelli

Ogn i donna a noi dona il sospir

Nelle notte ci guidano le stelle

Forte il cuore e il braccio nel colpir

(FISCHIA IL VENTO)

Fate largo che passa

La Brigata Garibaldi
La più bella, la più forte

La più ardita che ci sia

La stella rossa in fronte La libertà portiamo

(LA BRIGATA GARIBALDI)

Eravamo annidati alla Costa
Nelle case del Mollio e Ortaiolo
Tutti uniti formando un cuor solo
Pel nemico lontano cacciar

(CANEVINO di A.Grassi)

Messaggi

  • Buongiorno.
    Cercando in rete notizie su mio nonno, scopro ora questa notizia relativa al 2005.
    Mio nonno era Antonio Bietolini, uno dei partigiani oggetto della manifestazione.
    Non riuscendo a recuperare notizie sulla sua vita e attività a Milano, vorrei cercare un contatto con chi potesse darmi materiali o collegamenti. Sto anche cercando di rintracciare la ex sede del pci che a suo tempo fu intitolata a suo nome, so che era in Fulvio Testi ma ora non risulta più. Spero che sia rimasta, pur sotto altro nome, e di poter trovare li’ materiali o memorie anche orali utili alla mia ricerca.
    Sono stata a Valdagno per la commemorazione di luglio, ho parlato con estensori della storia locale e con un compagno che, da anni, si sta dedicando alla biografia del nonno - anche lui con le stesse lacune.
    Per favore, potete aiutarmi in qualche modo?

    Grazie per l’attenzione,

    Maria Antonia Bietolini
    Mary@parolaria.com

    02 42290091