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Ascoli Piceno, "Libri solidali": un successo della politica dal basso

Publie le venerdì 24 settembre 2010 par Open-Publishing

Si è ormai conclusa la seconda edizione di "Libri solidali", mercatino dei libri scolastici usati di medie e superiori, organizzato dai Giovani Comunisti e dalla Brigata di Solidarietà Attiva della provincia di Ascoli Piceno.

Senza enfasi: è stato un successo.

Il mercatino si è svolto presso la sede di Rifondazione Comunista di Grottammare e ha contato del contributo permanente di cinque volontari, cui altri compagni si sono affiancati nel corso del tempo.

Il servizio al pubblico è stato aperto per cinque settimane, dal 23 agosto al 24 settembre, dal lunedì al venerdì, dalle ore 18.30 alle ore 20.00 (con alcuni extra).

In meno di 40 ore di apertura i risultati sono stati entusiasmanti, considerando che si trattava della prima vera edizione (l’anno scorso constò solo di 3 uscite pubbliche) e data anche la scarsa promozione sui media locali dell’iniziativa (purtroppo tutti gli articoli sulla stampa locale sono usciti a mercatino inoltrato e talvolta in posizioni marginali).

I numeri parlano chiaro:

 74: famiglie che hanno consegnato libri (entro il 13 settembre);

 1934: titoli consegnati classificati, pari a 2708 volumi (almeno altri 300 volumi non sono stati classificati per incompletezza);

 251: titoli venduti, pari a 375 volumi;

 110: famiglie che hanno comprato libri;

 2653,8: euro di risparmi procurati (in realtà la cifra è superiore poiché spesso le nuove edizioni dei libri hanno costi più elevati);

 200 circa: utenti hanno rivolto richieste.

"Libri solidali" è un’azione politica a tutti gli effetti, anche se non chiede voti e non si muove necessariamente dentro le istituzioni.

Dimostra che si può lottare contro il caro-libri, che è del 3-5% annuo.

Dimostra che si può ragionare con le famiglie sull’ingiustizia di un sistema che rende l’istruzione una merce al pari delle altre, quando dovrebbe essere un diritto garantito a tutti (per questo proponiamo il comodato d’uso gratuito dei libri di testo nella scuola dell’obbligo, come avviene in altri paesi esteri).

Dimostra che si può tentare collettivamente e mutualmente di contrastare la crisi del capitalismo, che fa pagare, in basso, ai ceti più deboli il disastro provocato, in alto, dai grandi capitali e dalla finanza.

Quesa è la politica che ci piace. Una politica che è utile alle persone. Che dà soddisfazione a chi la fa e dà aiuto a chi la condivide. Che ha scelto da che parte stare. Fuori dal Palazzo, dagli spot, dalle chiacchiere su tattiche e primarie, e dentro i bisogni concreti della società.