Home > BNL - Cronache da una vertenza

BNL - Cronache da una vertenza

Publie le giovedì 31 marzo 2011 par Open-Publishing
8 commenti

InformationGuerrilla BNL - "Un altro mondo è possibile, un’altra informazione
è necessaria”

Lancio del 30 Marzo 2011


BNL – Sciopero in ordine sparso ?

Sembra che finalmente le innumerevoli organizzazioni sindacali esistenti In Bnl siano arrivate alla decisione di indire uno sciopero.

La logica avrebbe voluto che qualche iniziativa di lotta fosse messa in piedi già dai primi di gennaio, quando la delegazione aziendale – per rappresaglia rispetto al rifiuto sindacale di tagliare il premio aziendale con motivazioni a dire poco pretestuose – aveva annunciato la disdetta di tutti gli accordi normativi stipulati dal 1992 ad oggi.

Invece tutte le organizzazioni sindacali si sono attardate in questi mesi in una del tutto inutile trattativa solo sui “nuovi inquadramenti”.

Trattativa che oltretutto non risulta essere stata interrotta nemmeno ad oggi.

Per cui si arriverebbe ad una stranissima ed inedita situazione, cioè il “trattare” ( ammesso che abbia un senso usare questo termine in questo caso specifico) ed al tempo stesso scioperare.

Ma, in una situazione in cui tutte le regole formali sono oggettivamente saltate, questo sarebbe l’ultimo dei problemi.

E quindi si potrebbe dire “meglio tardi che mai”, se non fosse che questa sacrosanta anche se tardiva scelta dello sciopero sembra debba avvenire in ordine sparso.

Tutte le sigle del primo tavolo dovrebbero scioperare nella giornata del 22 Aprile, Falcri e Silcea il 18 o il 19, la Sardegna ha già scioperato compattamente il 18 Marzo, mentre solo ad Aldobrandeschi, cioè dal luogo in cui è partita la scintilla con la assemblea – indetta solo dalla Falcri – del 16 Febbraio, sembra si stiano intelligentemente concordando, tra le varie sigle, forme di lotta articolate.

Insomma, tutto questo non sembrerebbe la migliore premessa per poter dimostrare all’Azienda l’estremo disagio e l’estrema “incazzatura” che pure è ben presente tra i lavoratori Bnl, come dimostrato dalle assemblee gremitissime avvenute in queste settimane in tutto il territorio nazionale.

Per fortuna, almeno su uno degli aspetti dello “scontro” ( per ora solo a parole) che ha determinato questo disagio e questa “incazzatura” – e cioè l’aggravamento delle condizioni di c/c che Bnl ha deciso di mettere in pratica sia per i dipendenti sia per l’intera clientela – si sta muovendo alla grande il “mondo esterno”.

E quindi realisticamente gli interventi messi in campo recentemente sia dal Garante dei Prezzi sia dall’Antitrust, al seguito di iniziative di associazioni di consumatori, senatori, stampa specializzata, dovrebbero bastare a far abolire per tutti, e quindi anche per i dipendenti Bnl, almeno l’odiosa “tassa” sul prelevamento allo sportello.

Ma questo è solo un aspetto, importante ma certo secondario, dell’intera vicenda.

Ed invece su tutto il resto – premio aziendale, inquadramenti, procedimenti disciplinari a pioggia, note di qualifica abbassate alla maggior parte dei lavoratori, allucinante clima aziendale più in generale – la cosa non può essere minimamente risolta da “interventi esterni”.

E, come si diceva, oltre ad avere aspettato troppo, sembra proprio che si stia partendo col piede sbagliato ….

Radisol


Utile Bnl meno 80% …. E se ne vantano …..

“Il Gruppo Bnl, presieduto da Luigi Abete, ha archiviato il 2010 con un utile di 56 milioni, meno 80% rispetto all’anno prima” così recitava “Il Giornale” in data 26 Marzo u.s.

Altri giornali, parlando di “utile netto”, attestano il calo “solo” al 17%.
Eppure, a sentire i vari dirigenti Bnl, sembra vada tutto bene … al massimo dicono che “è colpa della crisi” …. Peccato che il calo dell’utile dei principali “competitors” della Bnl, anche loro investiti dalla crisi, non superi il 5% …..

Adesso comprendiamo perché durante il pomposo Bnl Day del mese scorso si parlava, da parte della dirigenza Bnl, solo dell’utile complessivo di Bnp Paribas ….. praticamente il gioco delle tre carte ……

Mr. Bean


La Falcri Bnl ed il “cambialone” da pagare

Alla fine l’infamia si è compiuta.

La Falcri Bnl, che pure passava, da qualche anno a questa parte, come sindacato “diverso”, libero da condizionamenti ed “antagonista”, ha finito per “gambizzare” uno dei sui storici dirigenti, tra quelli più conosciuti e stimati tra i lavoratori.

Tra l’altro, lo stesso che aveva aperto e tenuto la storica assemblea del 16 Febbraio a Roma-Aldobrandeschi, assemblea da cui è partito quel minimo di reazione, poi allargatosi a tutte le sigle ed all’intero territorio nazionale, di cui si parla nel primo articolo di questo Lancio.

E la cosa è resa molto più grave da una singolarissima coincidenza.
Il dirigente sindacale in questione è stato messo “sotto accusa” contemporaneamente sia dalla Bnl, che gli ha aperto un provvedimento disciplinare per aver usato la mail aziendale per avvisare i colleghi di assemblee ed altre iniziative sindacali … sia dal suo sindacato, appunto la Falcri Bnl, tra altre cose, tutte legate alla libertà di espressione, addirittura per la stessa accusa che gli muove l’Azienda.

Tutto fa legittimamente pensare ad una specie di “manovra a tenaglia” concordata.

Ma anche se così non fosse, si tratterebbe certamente di un qualcosa di completamente inedito nella storia dei sindacati, almeno nei termini così evidenti, addirittura di stretta coincidenza temporale, in cui è avvenuta questa vergognosa vicenda.

Tutto potrebbe far pensare alla necessità, da parte della stessa FALCRI Bnl, di dover onorare una specie di “cambialone” politico all’Azienda, di dover per forza accettare da parte della Bnl una proposta di quelle che "non si possono rifiutare" ….

E magari la chiave di lettura di questo si potrebbe leggere nelle allucinanti dichiarazioni, al Bnl Day, del capo delle Risorse Umane Pandolfini.

Dichiarazioni che hanno fatto giustamente “incazzare” la totalità dei lavoratori Bnl, ma che magari erano invece per alcuni un chiaro messaggio in stile “chi deve capire, capisca”.

Ed allora di dubbi legittimi ne vengono anche altri.

Perché lo “sciopero separato”, come si diceva nel primo articolo, di Falcri e Silcea rispetto alle altre sigle, che sembra fatto così al solo scopo di creare scompiglio e disorientamento tra i lavoratori Bnl ?

E perché la stessa Falcri Bnl, rispetto alle prossime elezioni del Cral di Roma, ha all’ultimo momento abbandonato gli stessi alleati del Silcea, presentando una lista che sembra essere stata messa in piedi solo per perdere, per far perdere quindi anche gli alleati di cui prima e, in ultima analisi, per riconsegnare il Cral di Roma a persone ed ambienti certamente più graditi all’Azienda ?

Richard Benson


“Condotti da fragili desideri

tra puro

movimento ed immoto

con sospetti automatiche
simpatie

nel bel mezzo del progresso

di
diversi colori tra i quali

il nero il verde

il moderno

tifiamo rivolta, tifiamo
rivolta”

CCCP “Trafitto” 1985

Messaggi

  • A proposito di cambialone correggo lo scritto poichè non risponde al vero che "... si tratterebbe certamente di un qualcosa di completamente inedito nella storia dei sindacati, almeno nei termini così evidenti, addirittura di stretta coincidenza temporale, in cui è avvenuta questa vergognosa vicenda...."

    Basta scorrere gli archivi della Struttura de quo per rendersene conto dopo essere risaliti agli anni di inizio del secolo in corso. Tutto ciò è già accaduto!

    Anche allora il metodo a tenaglia venne posto in atto e dette i suoi frutti.
    La BNL con il licenziamento minacciato e confezionato per un esponente della Falcri BNL - reo di aver posto in essere atti a difesa di una lavoratrice, di aver utilizzato l’email aziendale per comunicati di natura sindacale, ecc...; con la vera motivazione, non tanto occulta, la dura lotta per lenire i danni sui Soci al momento della Trasformazione del Fondo Pensioni - e questa Organizzazione a proporre ed ottenere epurazione dello stesso, fin dove possibile, all’inseguimento della normalizzazione.

    Ci furono, allora, sussulti d’orgoglio da parte di altri Dirigenti sindacali, uno di loro si rifiutò di prendere il posto nell’O.d.C. lasciando vacante la sedia di colui al quale venne "consigliata" una ritirata strategica, pena il licenziamento. Alcuno della Struttura venne indicato - sedia così vuota - in sostituzione del "condannato" dall’Azienda, escluso così dalla presenza in veste di rappresentante sindacale espresso dalla Falcri BNL alla Riunione per la presentazione del Bilancio BNL, reo ("non lo facciamo entrare alla Riunione!") di aver detto in faccia all’A.D. quale fossero le colpe e responsabilità aziendali nella gestione del Personale e per i Tango Bond (10 gennaio 2002), al momento ancora non scoppiati nella loro deflagrazione che poi c’è stata sul Mercato finanziario.

    Strana coincidenza quella del rimprovero all’A.D., poichè altro Dirigente sindacale, presente all’Incontro semestrale di inizio 2002 con i Vertici BNL, era proprio il colpito di oggi. Ed al mio paese uno più uno fà due (il terzo era solo numero!), specialmente se "uno" ha continuato, perchè in attività di servizio - rispetto all’altro "uno" nel frattempo in pensione -, a svolgere il compito di Rappresentante sindacale con piena consapevolezza dei propri doveri verso i colleghi di lavoro. Non conosco direttamente i termini del "processo" e le motivazioni della sentenza relativa, ma ... a pensare male, di norma, si indovina.

    Infamia?
    Non ho elementi diretti per confermare o meno, ma ci sono indizi che, se ripetuti, producono prove e Storia.

    P.S.:
    E’ consigliato indossare il giubbetto anti-proiettile, per i più ardimentosi, con la protezione sul dietro - alle spalle - contro il "fuoco amico".
    Meglio se doppio indumentoi per proteggere i due lati della persona.

    • Per alcuni giorni ho preferito evitare.

      Ma ormai, tra informazioni distorte, chiacchiere di corridoio, strumentalismi di varia natura, prese di posizione ufficiali ed “anonime” che hanno trovato spazio anche in due/tre siti web, e che quindi sono in qualche modo “pubbliche”, non posso fare a meno di dire la mia.

      Anche per evitare le continue richieste di chiarimento che mi vengono dai colleghi che, se da un lato, essendo pressoché sempre accompagnate da dichiarazioni di solidarietà, non possono che farmi piacere, al tempo stesso però mi provocano un innegabile condizione di stress che ho difficoltà a controllare.

      I fatti sono nudi e semplici.

      Sono stato raggiunto, in singolare contemporaneità, da un provvedimento disciplinare dell’ Azienda e da un’analoga iniziativa interna al mio sindacato, il ricorso disciplinare di due Segretari dell’Organo di Coordinamento della Falcri Bnl, F. M. e M. V., al Collegio dei Probiviri interno a detto sindacato.

      L’accusa che mi pone l’Azienda è quella di aver usato la mail aziendale, come del resto faccio regolarmente da anni e come del resto fanno pressoché tutte le OO.SS., per informare i lavoratori sulle varie questioni che li riguardano.

      Nello specifico mi viene contestato di aver spedito, tramite mail aziendale, due comunicati dello stesso OdC Falcri Bnl ed un invito a partecipare in massa ad una assemblea generale in Via Aldobrandeschi, assemblea peraltro indetta da altre OO.SS., invito comunque fatto non a titolo personale bensì a firma della Rsa Falcri Bnl Aldobrandeschi.

      Sul provvedimento aziendale sono in attesa di “sentenza”.

      Le “accuse” postemi dal sindacato in parte coincidono con quelle dell’Azienda, in parte no.

      Anche il sindacato mi accusa di aver diffuso, tramite mail aziendale, uno dei comunicati a firma dell’OdC Falcri Bnl, comunicato che però – a detta dei ricorrenti, anche se la cosa era tuttaltro che specificata nel testo – era “riservato”. Io l’ho diffuso, rigirando la mail, soltanto a 7 persone, compresi alcuni dirigenti sindacali di altre sigle, allo scopo di tranquillizzare alcune di queste persone, interessate all’erogazione, nell’anno in corso, del premio del 25° anno e che quindi temevano che gli accordi sull’erogazione di tale premio fossero tra quelli disdettati a Gennaio dall’Azienda. Il comunicato in questione, infatti, era la prima comunicazione sindacale, da Gennaio ad oggi, che faceva un minimo di chiarezza sull’argomento.

      A questa accusa, veramente incredibile nel contenuto e veramente inquietante per la concomitanza, temporale e di merito, con quella dell’Azienda, il sindacato ne aggiunge altre.

      E cioè alcune mie dichiarazioni di forte critica a comportamenti politico/sindacali dell’Organo di Coordinamento ed in particolare di due componenti dello stesso, G. F. (recentemente dimessosi da tale incarico) e M. L., componenti che peraltro non risultano, nessuno dei due, tra i formali ricorrenti contro di me al Collegio dei Probiviri. Ed anche questa singolare circostanza dovrebbe far riflettere.

      In alcuni casi si tratta di dichiarazioni del tutto private, fatte in un caso all’interno di un bar di Piazza Albania ed in un altro caso nella stessa stanza sindacale di Piazza Albania, non in riunione ufficiale ma mentre si aspettava di andare in assemblea, o in una conversazione telefonica con uno degli interessati, peraltro mio intimo amico da circa un quarto di secolo. E quindi dichiarazioni che, non essendo state fatte in sede pubblica ed ufficiale, non avrebbero proprio dovuto essere oggetto di alcuna “inquisizione”.

      In altri casi, invece, si tratta di mie dichiarazioni scritte ( sempre per email, ma non aziendale), senz’altro a tratti “colorite” come nel mio normale costume, ma del tutto normali in una situazione di dibattito aperto all’interno di una Organizzazione Sindacale.

      Quando le due “inquisizioni”, quella aziendale e quella “sindacale”, sono arrivate in perfetta contemporaneità, avevo chiesto ai Probiviri della Falcri Bnl un rinvio di qualche giorno della “inquisizione” sindacale.

      Questo allo scopo di evitare appunto tale contemporaneità. Che, oltre a rischiare di lasciarmi “politicamente scoperto” rispetto alla inquisizione aziendale, oggettivamente – potendo dare l’idea di una specie di “manovra a tenaglia” concordata – si prestava anche, oltretutto in questo particolare momento del clima interno aziendale, a speculazioni, anche esterne, di ogni tipo, che infatti poi non sono mancate.

      Ed oltretutto, la “diabolica” coincidenza dei due “processi” faceva sì che proprio fisicamente nella stessa giornata di giovedì 24 Marzo u.s. avrei dovuto fornire le mie risposte sia all’Azienda che al sindacato.

      Ebbene, se l’Azienda non ha avuto particolari problemi a concedermi un rinvio di pochi giorni, il sindacato mi ha invece opposto un netto rifiuto in questo senso.

      Risultato della questione : Se, rispetto all’azienda, dopo aver consegnato la mia lettera di difesa, avrò domani un colloquio con la struttura locale delle Risorse Umane, colloquio previsto dalle norme vigenti e da me espressamente richiesto, il sindacato mi ha invece comminato in fretta e furia ( altro che processo breve !) una sospensione di 4 mesi, con conseguente decadimento da ogni incarico.

      Che dire ? Ben poco …..

      Le considerazioni mi sembrano facili e semplici. Appare senz’altro inusuale, a qualunque comune mortale, che un dirigente sindacale, peraltro il fondatore – nell’ormai lontano 1997 – del sindacato Falcri a Via Aldobrandeschi, possa essere contemporaneamente messo sotto accusa sia dalla controparte ( e questo, entro certi limiti, fa parte del gioco ….) sia dallo stesso proprio sindacato.

      E, in entrambi i casi, per aver semplicemente e regolarmente informato i lavoratori delle iniziative che lo stesso sindacato portava avanti o per aver semplicemente espresso in varia forma le proprie legittime opinioni.

      Che questo – visto che certamente questa mia reiterata e puntuale comunicazione ha certamente contribuito a creare quella reazione che effettivamente, a partire dalla affollata assemblea del 16 Febbraio ad Aldobrandeschi indetta dalla sola Falcri, ha poi di fatto “incendiato la prateria” allargandosi alle altre sigle ed all’intero territorio nazionale – possa dare grande fastidio all’Azienda, come dicevo è nelle cose.

      Ed infatti alcuni dirigenti Bnl , sia delle Relazioni Sindacali che del Retail D.G., non avevano fatto mistero della loro stizza in questo senso, attaccandosi a questioncelle veramente di bassa lega, tipo il fatto che qualche volantino era stato affisso – oltre che nelle bacheche – anche presso le macchinette del caffè di Aldobrandeschi o la circostanza che i loro nomi, quali oggettivi responsabili, ognuno per la sua parte, della situazione in essere, fossero stati pronunciati dal sottoscritto in assemblea.

      Ma che questo fastidio riguardi pure il mio sindacato, appare indubbiamente inquietante ed insopportabile.

      Tanto mi sentivo, per i motivi addotti all’inizio, di dover chiarire.

      Colgo l’occasione per invitare tutti i colleghi a partecipare attivamente alle iniziative sindacali di protesta che verranno messe in essere nelle prossime settimane.

      Dimostriamo tutti quanti di avere ancora una dignità individuale e collettiva, uno spirito di corpo, un senso di comunità collettiva.

      Probabilmente, se questa non è l’ultima occasione in questo senso che ancora abbiamo, poco ci manca ….

      E, a questo punto, invito tutti i colleghi a protestare un po’ anche per me e per quello che mi trovo a dover subire.

      Grazie dell’eventuale attenzione, D.M.

      31 Marzo 2011

    • Ripeto di non avere elementi completi per un giudizio esaustivo, ma non è la prima volta che la Falcri BNL "uccide" i suoi figli migliori o alcuni tra questi; coloro per i quali è richiesto - forse - il sacrificio da parte datoriale.
      Talvolta proposto anche per il tramite dell’Organizzazione di categoria (leggi ABI come avvenuto in passato - inizio del secolo - con nota di richiesta epurazione alla Falcri Nazionale.

      Così è se vi pare.

  • L’informazione è sempre necessaria, meglio se tale informazione si basa su notizie verificate e non sul “sentito dire” o su speculazioni di parte.

    Per contribuire alla maggior informazione preciso quanto segue:

    Indizione dello sciopero in BNL-
    Quando BNL decise di consegnare la “dichiarazione di guerra” il 20 gennaio 2011 (ovvero la disdetta unilaterale di tutti gli accordi in tema d’inquadramenti, da far scattare il 20 aprile prossimo) abbiamo immediatamente cercato, come FALCRI BNL, di coordinarci con le altre OO.SS., nonostante le ben note divisioni dei tavoli sindacali (da noi subite), proprio perché gli ultimi eventi avevano visto, finalmente, una condivisione nell’opposizione ai diktat aziendali (riduzione del VAP immotivata, forzature sugli inquadramenti, peggioramento del trattamento riservato ai lavoratori, ecc…). Il 28 gennaio abbiamo quindi scritto alle altre OO.SS. invitandole a coordinare con noi, anche in modo parallelo ed informale, le azioni opportune (assemblee, scioperi, raccolte di firme, ecc…).

    Risultato? Nessuna risposta se non qualche telefonata con la quale qualche “compagno” ci ha informato che purtroppo non c’era niente da fare e da condividere con noi.

    Per cui siamo andati avanti da soli, come del resto abbiamo sempre fatto, con le assemblee sui territori e con le altre iniziative: denuncia per il coinvolgimento di BNL e BNPP nel finanziamento all’export di armi, invito al Senatore Lannutti per l’attivazione di un’interpellanza parlamentare sulle “forzature” e sulle scorrettezze verso i clienti e verso i dipendenti in tema di condizioni di conto corrente e di trattenute illegittime (vedi addebiti non dovuti ai pensionati per “rinnovo fido” ) in conseguenza del quale è stata presentata interpellanza parlamentare l’8 marzo scorso. Esposti alle ASL fatti dagli RLS con il nostro appoggio in tutta Italia (Milano, Roma e Bari per citare gli ultimi tre), più l’invio a BNL di lettere che valgono come ultimatum su: criticità della Cassa Sanitaria, gestione appalti (con ricadute occupazionali per gli addetti ai medesimi), criticità relative al Fondo Pensioni.

    Dalle assemblee abbiamo ricevuto una richiesta compatta di mobilitazione che si è concretizzata con l’avvio delle procedure obbligatorie per l’indizione dello sciopero nazionale, in seguito alle quale sarà possibile indire lo sciopero dalla metà di aprile. In ordine sparso già è così, ma non è colpa nostra se altri si divertono con i tavoli separati. Del resto siete benissimo al corrente delle divisioni in tutto il mondo del lavoro, per le quali ormai da decenni si sciopera nei trasporti, nelle scuole e nelle fabbriche appunto in “ordine sparso”, oppure non ne siete al corrente?

    Le altre OO.SS. hanno indetto, per ora, uno sciopero locale “per motivi nazionali” (sic!) nella sola Sardegna, sciopero al quale ha aderito la nostra RSA di Cagliari proprio per non andare in “ordine sparso”, ma questo forse vi è sfuggito, peccato eppure sembrate sempre così attenti!

    Forse verranno indetti altri scioperi locali dalle altre sigle, ma mi sembra una scelta poco felice non trovate cari Lello, Wu Ming, Richard Benson, Radisol, ecc…? Ha senso lottare a Frosinone e lavorare a Rieti come se niente fosse? Credo di no!

    Per cui così stanno le cose, trovo allora tragicomico e disinformante (ma forse è questa l’altra informazione possibile?) che si addebiti a noi la volontà di confondere i lavoratori, quasi fossimo un sindacato giallo…suvvia è anche incoerente da parte vostra, vista la precedente e recente pubblicità positiva alle azioni della FALCRI BNL (pubblicità da noi mai richiesta).

    Marco Villani Segreteria ODC UNITA’ SINDACALE BNL (già FALCRI BNL)