Home > Berlusca e Marchionne : due bei grossi NO in faccia e lasciano l’Italia?
Berlusca e Marchionne : due bei grossi NO in faccia e lasciano l’Italia?
Publie le giovedì 13 gennaio 2011 par Open-Publishing
Parziale Bocciatura.
Poco fà la Consulta avrebbe bocciato la certificazione di Palazzo Chigi sull’impedimento e l’obbligo per il giudice di rinviare l’udienza fino a sei mesi, dichiarando illegittimo il comma 4 dell’art.1 della legge 51 del 2010. I giudici avrebbero inoltre bocciato in parte il comma 3, affidando al giudice la valutazione del legittimo impedimento.
Come volevasi dimostrare la maggioranza dei giudici hanno cassato le parti più controverse della legge, ma non l’intera legge.
In concreto i legittimi impedimenti del nano saranno portati nel’alveo di quelli già esistenti per ogni cittadino, salvaguardando il potere del giudice di decidere di volta in volta e verificare in concreto se l’impedimento è legittimo o meno.
Avevo detto e scritto che non avrei più speso una parola seria e circostanziata sul berlusca fino a quando non fosse caduto alla fine di questo lungo tramonto scandinavo.
Solo satira o presunta tale.
Ma oggi faccio una eccezione.
“Se vince il no fa bene Marchionne ad andar fuori dall’Italia” ha detto da Berlino l’anziano clown pluriimputato prestato alla politica. Solo uno a cui la politica serva da copertura ( non a caso è sempre alla ricerca di scudi e salavacondotti) e non abbia la minima idea di cosa significhi guidare una istituzione pubblica, poteva fare una affermazione del genere.
La più grande fabbrica italiana potrebbe andarsene ed il premier in carica non solo non ha nulla da dire ma addirittura concede il proprio avallo, anzi il proprio consenso preventivo. Nessuno chiama il 118, è questo il vero guaio.
La recentissima drammatizzazione politico simbolica che la destra ha fatto dell’evento/accordo di Mirafiori ha sciolto i miei dubbi sul voto al referendum di oggi e domani. Mentre prima ritenevo giusto privilegiare comunque la necessità dell’investimento per salvaguardare l’occupazione, ora la protervia del ricatto è tale che la scelta assume una connotazione politica e valoriale troppo importante.
Pertanto comprendo la situazione di questi operai, la partita che si sta giocando sulla loro teste e sulla loro pelle e non mi sento ...