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Bersani, il duo Ferrero-Diliberto e la necessità di un nuovo percorso.
Publie le sabato 11 settembre 2010 par Open-Publishing7 commenti
Sul Corriere della sera del 10 settembre 2010, a firma Maria Teresa Meli si da conto di una trattativa allo stato avanzato del segretario del Pd Bersani che offre 10 scranni parlamentari con l’inserimento nelle liste del PD alla federazione della sinistra in cambio dell’appoggio sul suo nome, alle primarie prossime con cui si stabilirà il nuovo leader che affronterà le probabili elezioni politiche anticipate.
Posti parlamentari che riguarderebbero sia Ferrero che Diliberto, che in barba a pratiche democratiche, congressi, direzioni politiche o altro, già avrebbero dato il loro assenso.
Triste fine di chi poco tempo prima, per salvarsi dalla crisi provocata dal Bertinotti e dalle sciaugurate politiche del governo Prodi, pur di restare in sella ai propri partiti, dichiarava svolte politiche a sinistra e ripensamenti sul governismo a priori.
Oggi il duo dirigenziale della federazione della sinistra, scavalca a destra lo stesso Vendola e si mostra chino e prono a poter essere inserito direttamente in lista per il Pd.
Nei giorni stessi in cui il Bersani indica nei contestatori di Bonanni: squadristi e violenti.
Potenza dell’opportunismo più basso possibile, che scavalca a piè pari programmi e politiche per poter salvaguardare le proprie carriere politiche in aperta discussione.
Un colpo durissimo all’insieme degli iscritti e dei militanti di partiti "comunisti" che se pur in crisi rappresentano decine di migliaia di compagni e di compagne.
Generali di una sinistra ormai interna al governismo fine a se stesso, ed incapaci di intuire quel che si muove in non pochi strati di popolazione, alle prese con una crisi di struttura economica e alla disperata ricerca di alternative possibili.
Settori che giungendo i nodi al pettine, capiscono che le loro vite sono in balia dei profitti di pochi.
Dirigenti, che riescono a dirigere solo i propri piccoli affari di bottega, i loro piccoli tornaconti, col paraocchi sempre stabilmente inserito.
Notizia che apre a sinistra uno spazio di rappresentanza politica di non piccole dimensioni, chiarendo di fatto le vere intenzioni della fallimentare federazione della sinistra ,che a questo punto diventa una svendita per chiusura locali vera e propria.
Un duro colpo ai comunisti ed alle comuniste che dovranno tirare un onesto bilancio di pratiche governiste che han portato all’oggi.
C’è da riempire un vuoto, c’è da pensare ad un nuovo percorso possibile, c’è da difendere con i denti e con le unghie un’opzione che indichi un altro modello di società, un’autonomia ed un’indipendenza politica della sinistra di classe e defenestri i sepolchi imbiancati delle "dirigenze" attuali.
E c’è da farlo alla svelta per non veder rifluire interi settori militanti che nonostante tutto han seguito fino ad oggi, chi il Ferrero, chi il Diliberto, sperando in svolte a sinistra.
L’apertura di un processo politico che porti all’unità di chi lotta e di chi è inserito nei conflitti sociali, una sinistra dei lavoratori che sia riferimento di chi non vuol pagare crisi economiche generate da altri.
Abbandonando politiche da piccolo orticello organizzativo inservibile specialmente nella fase odierna.
Lontani da politiche leaderistiche, vicini a pratiche collettive e di autorganizzazione, riproponendo l’uso delle istituzioni come luogo dove amplificare ciò che succede nella società.
Le lotte e le vertenze.
Consci che il percorso sarà duro, e che per riavere credibilità ci vorrà non poco tempo, il disastro di lascito dei dirigenti di se stessi alla Ferrero e alla Diliberto è veramente enorme.
La sinistra di classe deve saper voltare pagina e la chiarezza di intenti di svendita della federazione della sinistra può, nonostante tutto, esser un punto da cui ripartire in ben altra maniera.
Chi scende in piazza in questi giorni per contestare le politiche di precarietà, di privatizzazione e a difesa del lavoro e della scuola, sta li a dimostrarlo, ma ad oggi ha difficoltà a trovare sponde politiche, è ora di metter in cantiere un progetto politico che ne tenga in ampio conto.
Il menopeggio che ha portato all’oggi , alle svendite dell’oggi, ci indica la politica inservibile da rifiutare, per poter finalmente creare quel che oggi ancora non esiste, l’unità della sinistra di classe.
Il luogo dove l’enunciato é uguale al praticato, la casa comune dei libertari, degli anticapitalisti, dei comunisti, dove i Bersani avranno la giusta risposta politica che gli si dovrebbe dare già nell’oggi alla sua offerta di arruolamento nelle liste del Pd, difficile immaginare quale?
Enrico Biso
Messaggi
1. Ferrero: smentisco nel modo più categorico le affermazioni del Corriere della sera venerdì 10 settembre 2010, 11 settembre 2010, 07:48, di Red Web Master
La notizia secondo cui il sottoscritto e Diliberto si candiderebbero all’interno delle liste del PD è falsa e destituita
di ogni fondamento. Non ce lo ha mai proposto il PD e non lo abbiamo mai proposto noi. E’ così assurda che nonostante la fantasia non difetti non è mai venuta in testa a nessuno. La Federazione della Sinistra - di cui PRC e PdCI fanno parte - ha proposto da mesi la costruzione di una alleanza democratica finalizzata a sconfiggere
Berlusconi, a difendere la democrazia e a cambiare la legge elettorale in senso proporzionale. L’ho fatto personalmente nel mio intervento alla Manifestazione unitaria delle opposizioni in difesa della democrazia che si è tenuta in Piazza del Popolo il 13 marzo scorso, lo ha riproposto Bersani qualche giorno fa. Questo è l’oggetto di
pubblico confronto tra noi e il PD: la costruzione di un fronte democratico per battere Berlusconi e superare l’emergenza democratica, non la partecipazione all’Ulivo, al governo ne tantomeno la partecipazione nelle liste del PD.
In secondo luogo non ci è mai stato proposto nessun scambio sulle primarie e forse è bene ricordare che Rifondazione Comunista è l’unico partito oltre a SEL che ha appoggiato Vendola nelle primarie in Puglia.
Per quanto riguarda Francesco Piccioni, dopo aver pagato il suo pesante debito con la giustizia, è oggi giornalista del Manifesto che conosco da anni. Non è dipendente di Rifondazione Comunista ne è in procinto di diventarlo. Non è il mio portavoce ne è in procinto di diventarlo, così come non ha alcun incarico a Rifondazione Comunista.
Mi dispiace che dopo i casi Boffo e Fini continui l’uso delle relazioni tra le persone a fini di distruzione politica.
1. Ferrero: smentisco nel modo più categorico le affermazioni del Corriere della sera venerdì 10 settembre 2010, 11 settembre 2010, 11:34, di Enrico Biso
Dopo aver visto l’esperienza dell’arcobaleno, costruito in barba a decine di migliaia di compagni e di compagne con il non proporre nemmeno un congresso, dopo aver visto una dichiarata svolta politica a sinistra che è poi diventata un ri-servire il Pd a tutti i livelli, dopo aver visto la costruzione della FdS e delle politiche che incarna, la smentita la prendo veramente con le pinze e con la distanza con cui si deve procedere, soprattutto in questa fase.
Tutta la politica di servilismo della FdS verso il centrosinistra me lo suggeriscono, suggerendomi anche la smentita che se non è zuppa è però pan bagnato.
La trattativa sarebbe un’invenzione giornalistica?
Bene...................quindi si lavora per costruire una politica indipendente dei comunisti di fronte agli interessi di banche, confindustria e poteri forti?
La risposta a questo quesito è insita nella smentita stessa dove si dice:
La Federazione della Sinistra - di cui PRC e PdCI fanno parte - ha proposto da mesi la costruzione di una alleanza democratica finalizzata a sconfiggere Berlusconi, a difendere la democrazia e a cambiare la legge elettorale in senso proporzionale. L’ho fatto personalmente nel mio intervento alla Manifestazione unitaria delle opposizioni in difesa della democrazia che si è tenuta in Piazza del Popolo il 13 marzo scorso, lo ha riproposto Bersani qualche giorno fa. Questo è l’oggetto di pubblico confronto tra noi e il PD: la costruzione di un fronte democratico per battere Berlusconi e superare l’emergenza democratica, non la partecipazione all’Ulivo, al governo ne tantomeno la partecipazione nelle liste del PD.
La direzione di marcia è chiara e limpida, un nuovo ennesimo supportare interessi altri da quelli di chi scende in piazza contro la crisi economica e le leggi di sfruttamento totale, e la cosa la dice lunga perchè non è quel che servirebbe, che invece è : essere il riferimento di chi lotta e di chi è nel pieno del conflitto sociale.
Ma si sono accorti il Ferrero ed il Diliberto che il Bersani all’indirizzo di chi contestava Bonanni ha dichirato trattarsi di violenti e di squadristi?
E se si, o se anche se non se ne fossero accorti pensano davvero di poterci rifilare il pan bagnato al posto della zuppa?
E’ questa politica di servilismo verso il Pd quel che proclamavano una svolta a sinistra dopo la fallimentare opzione arcobalenoide?
Grazie mille, ma serve ben altro............................................................
smentita o meno, la politica della FdS è sempre la stessa ed a chi lotta, non serve proprio.
Accorgersene non sarebbe un gran male, e darebbe corpo ad una smentita che altrimenti lascia il tempo che trova, e di questi tempi per chi lotta il tempo è sempre più inclemente, anche grazie alle politiche che Ferrero e Diliberto riconoscono di portare avanti.
Enrico Biso
2. Bersani, il duo Ferrero-Diliberto e la necessità di un nuovo percorso., 11 settembre 2010, 20:32, di lidia
Diffondi notizie false. Come il Corriere della della Sera. Notizie false messe in giro da Veltroni, Fioroni e Vendola per i loro interessi di bottega.
1. Bersani, il duo Ferrero-Diliberto e la necessità di un nuovo percorso., 11 settembre 2010, 23:36, di Enrico Biso
Veramente gli interessi di bottega di Veltroni, Fioroni e Vendola, son gli stessi, e si chiamano politiche interclassiste o partito democratico che dir si voglia.
E gli interessi del PD son tutti rivolti a banche confindustria e poteri forti.
A proposito, ma non è con questi interessi di bottega che la FdS vuole creare un nuovo CLN?
Sta a vedere che si tratta della stessa bottega di D’Alema e Bersani.
E che ai lavoratori toccherà di nuovo ingoiare precarizzazioni, cpt, privatizzazioni, missioni di guerra, sbarramenti elettorali e tante altre politiche dell’intera bottega.
Ti dispiace tanto se in mio nome dico: no grazie?
Queste botteghe le ho già viste all’opera e hanno ridato fiato ad un Berlusconi altrimenti bollito.
E assomigliano tanto alle politiche del Berlusconi stesso.
Mi ripeto, ma ne vale la pena: no grazie.
2. Bersani, il duo Ferrero-Diliberto e la necessità di un nuovo percorso., 12 settembre 2010, 03:49, di franco cilenti
Bisio a che gioco stai giocando? Anche tu non vuoi i comunisti in Parlamento come forza autonoma. Il gioco del Corriere, Veltroni e di Gasparri, che accomuna Rifondazione alle BR, è facile capire, il tuo gioco non si capisce a meno che sono polemici giochetti di bottega funzionali qualche formazione nata " a sinistra" del PRC.
3. Bersani, il duo Ferrero-Diliberto e la necessità di un nuovo percorso., 12 settembre 2010, 08:54, di Enrico Biso
Caro franco Cilenti, di quale formazione autonoma parli per il parlamento?
Per autonomia intendi indipendenza politica?
Io per quel che mi riguarda, so che da anni la sinistra radicale inciucia con il centrosinistra a tutti i livelli della politica, e la FdS non intende esser da meno.
Nessun gioco, ma solo la gran voglia di rovinare le uova nel paniere a chi si fa eleggere dirigente per operare una svolta a sinistra e opera invece per continuare a ballare politicamente con il centrosinistra.
Che dirti caro Franco, quelli che tu definisci polemici giochetti di bottega, per me sono un non cedere alla politica politicista e contribuire anche io , per quel che posso, a definire un’alternativa comunista ed anticapitalista.
Allora si, che si potrà parlare di autonomia politica ed indipendenza, fino ad allora si può tristemente constatare l’assenza di una sinistra di classe dal panorama politico italiano.
Su prc accomunato con le br, sempre per quel che mi riguarda, mai dato avvallo a cose del genere, il problema non esiste, ma altra cosa sono gli inciuci con il centrosinistra, il problema esiste e come, è grande come una montagna.
Una montagna che rischia di ricadere sulle spalle di chi lavora.
Non dispiacertene se a queste politiche mi metto di traverso, la mia bottega è la sinistra di classe, e la sinistra di classe non è un orticello, ma un’insieme di percorsi che dovranno fornire indipendenza politica dei comunisti, dagli interessi di banche, confindustria, e poteri forti.
4. Bersani, il duo Ferrero-Diliberto e la necessità di un nuovo percorso., 14 settembre 2010, 00:55, di IGUS
Il vero motivo caro Paolo Ferrero della tua alleanza con il PD non è come affermi per "mandare a casa Berlusconi" (in quasi vent’anni di centrosinistra con dentro Rifondazione quando avete vinto le elezioni e anche tu eri al Governo non l’avete mai fatto.... dunque su questo punto non sei credibile), no piuttosto il vero motivo della tua alleanza con il PD e che vuoi salvare il tuo partito e le carriere dei suoi funzionari dal collasso finanziario con i soldi pubblici del Parlamento.. alla faccia della "coerenza" ETICA e POLITICA che dimostri di non sapere nemmeno cosa sia!!!
Caro Paolo ti allei con chi sta con Bonanni.. e poi pretendi di difendere i lavoratori FIOM?
Quando eri al Governo eri fra i più governisti di Rifondazione.. poi per vincere un congresso ti sei riciclato su una linea anti-capitalista e di autonomia dal PD.. e adesso ti ci allei per salvare il tuo partito dal collasso finanziario con i soldi pubblici del Parlamento?
Evviva la "coerenza" ETICA e POLITICA da buon opportunista di Paolo Ferrero imparata dall’ambiente della "sinistra movimentista Pinerolese.. sic.. un ambiente alquanto elitario ed opportunista che so tale per esperienza diretta!