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Biografia Clinton : My Life

Publie le sabato 10 luglio 2004 par Open-Publishing

Dazibao


Bianca Cerri

L’autobiografia di Bill Clinton, appena uscita e già molto celebrata in America,
ha volutamente sorvolato sulla vicenda di Waco,in Texas, dove gli 80 membri della
setta dei Branch Davidians morirono di una morte atroce per ordine della Casa
Bianca.

Nessuno saprà mai come andarono esattamente le cose perchè l’avvocato incaricato
dal Governatore del Texas di compilare una relazione morì improvvisamente e le
sue carte non furono mai rinvenute. Poco tempo dopo, si uccise anche Vincent
Foster, che era intimo amico di Clinton e aveva lavorato con lui alla Rose Law
Foundation. L’uomo si puntò in bocca una pistola dopo aver litigato con il presidente
al telefono. Le indagini non si conclusero mai e il capo dell’F.B.I., che non
era d’accordo con l’ordine di chiuderle venne licenziato.

Dal librone presidenziale mancano anche i nomi di Kathy Ferguson e Bill Shelton, entrambi ufficialmente morti suicidi proprio nei giorni in cui esplodeva l’"affaire" Paula Jones, del quale Clinton disse di non ricordare molto. La storia servì comunque a far passare in secondo piano lo scandalo dei fondi versati al Presidente dalla Banca Morgan.

Nel 1998, mentre esplodeva la guerra del Kosovo, l’opinione pubblica fu distratta dalla gravidanza di Susan Coleman, che affermava di aspettare un figlio da Clinton, purtroppo destinato a non vedere mai la luce perchè la donna si tolse inspiegabilmente la vita quando era ormai prossima al parto.

Bill Clinton, si sa, ha sempre avuto un debole per le donne e spesso si è trovato nei guai per causa loro, come quando una giovanissima, Juanita Broderick, lo accusò di stupro. I fatti non furono mai chiariti e la giornalista che stava indagando sulla vicenda in proprio venne assassinata con un colpo di pistola alla testa. Il presidente ammise invece la storia con Gennifer Flowers e, del resto, non potè farne a meno perchè la Flowers annunciò la cosa alla stampa di tutto il mondo. Oggi, nella sua biografia, "La Mia Vita", Clinton dice di essere pentito sia della relazione con Flowers che di tutte le altre.

Nonostante illazioni e pettegolezzi, Clinton venne eletto per un secondo mandato e festeggiò l’evento con sontuoso ricevimento cui erano presenti, tra gli altri, i dirigenti della Worthen Bank, che avevano contribuito con tre milioni e mezzo di dollari alla campagna elettorale. Fu festeggiato con tutti gli onori perchè non capita certo tutti i giorni di veder andare al Governo degli Stati Uniti un uomo finito in ospedale per overdose di droga e accusato di stupro. Per fortuna, le bustarelle e l’amicizia con il narco-trafficante Dan Laster, che Clinton conosceva dall’adolescenza, non erano mai stati provati.

Nè era stato ancora compilato quel lungo elenco di morti tragiche che si susseguirono l’una all’altra negli otto anni in cui l’ex governatore dell’Arkansas occupò la Casa Bianca.

Oltre ai nomi già ricordati, ci furono:

 Mary Caitrin Mc Carthy : lavorava alla Casa Bianca e venne uccisa durante una rapina ma la polizia ritenne che si fosse trattato di un omicidio premeditato mascherato da rapina.

 Brian D. Haney, William S. Barkley Jr., Tim Sabel, Scott Reynolds: tutti e quattro erano guardie del corpo di Bill Clinton e tutti e quattro morirono in misteriosi incidenti.

 Ron Wood, che si sparò un colpo alla testa nel proprio ufficio alla Segreteria del Tesoro, secondo la versione ufficiale.

 John Millis, che indagava sulle forniture di armi alla Bosnia e l’Ammiraglio Borda, coinvolto nella stessa indagine, entrambi (ufficialmente) suicidi.

 Danny Casolaro, rinvenuto cadavere con i polsi tagliati nella vasca da bagno di uno Sheraton Hotel. Era nel pieno di un’indagine che minacciava di far saltare i nervi presidenziali e venne imbalsamato prima ancora che la famiglia fosse avvertita della sua morte.

La lista di morti legate all’entourage di Bill Clinton iniziò a divenire ancora più lunga a partire dal 1994. L’American Justice Federation aveva contato già 22 cadaveri eccellenti nei primi mesi di quell’anno.

 Mary Mahoney: presunta girl-friend del presidente, uccisa in una rapina poi risultata un agguato.

 Paul Tully, Capo dell’ufficio Politico di Clinton, morto in un piccolo hotel di Little Rock, in Arkansas, morte archiviata come "cause naturali".

 Ed Willey, addetto alla raccolta fondi della campagna elettorale, la cui moglie era stata insidiata da Clinton. Morte registrata come suicidio.

 John Wilson, a Capo del Concilio nel Distric of Columbia. Archiviato come suicidio.

 Florence Martin, che qualche tempo prima aveva indagato sui rapporti di Clinton con Barry Seal, uno dei più grandi trafficanti di droga degli Stati Uniti, ucciso dalla CIA. Uccisa da uno sconosciuto con tre colpi alla testa nella sua casa.

 Larry Nichols, che aveva accusato Bill Clinton di corruzione, picchiato a morte.

Era direttore commerciale dell’ADFA, dipartimento Finanziario dell’Arkansas.

La lista è pressochè infinita ed è inutile andare a cercare il benchè minimo cenno su queste e su altre morti misteriose legate a Clinton sulla sua biografia: lui l’ha premesso, è la sua vita, non la loro....

06.07.2004
Collettivo Bellaciao