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COMPAGNI PADRONI

Publie le mercoledì 5 gennaio 2011 par Open-Publishing

PD E CGIL PERDONO BUSSOLA E TRENI PER TARALLI E VINO

Dopo la manifestazione ultima degli studenti contro la riforma porcata Gelmini, il Movimento in lotta ha chiesto al neo segretario della CGIL Camusso la proclamazione immediata dello sciopero generale contro questo governo.

Stiamo ancora aspettando.

L’unica cosa che abbiamo capito è che il più grande sindacato italiano d’opposizione attende, per bocca sempre della Camusso, di trattare.

Non abbiamo però capito, onestamente, con chi bisognerebbe trattare.

Con una ministra incapace e comodamente sorda e cieca, che da due anni non ci ascolta e applica i tagli imposti da Tremonti, spacciando una manovra economica per giusti assetti pedagogico/rivoluzionari?

O con Fini e la sua fallimentare e finta di mandare a casa Berlussonini, però "quanto è giusta ed intelligente la riforma Gelmini, è il provvedimento più bello di questo Governo e voteremo a favore"?

La stessa Camusso è intervenuta poi sulla questione FIAT Pomigliano/Mirafiori: "il Governo chiarisca il suo piano economico e sociale, dia delle risposte, altrimenti…"

L’altrimenti è rimasto solo un altrimenti.

Il Governo se ne è fottuto e se ne fotte della rivolta sociale montante, si consorzia con i sindacati venduti al padrone, si precipita a buttare fumi d’oppio in faccia alla gente fingendo di interessarsi al caso Battisti, fa i sit-in, da solo con i suoi mini ministri davanti all’ambasciata brasiliana perché i cittadini non hanno partecipato, grida "al miracolo" per i nuovi stupri alla Costituzione e ai Diritti dei Lavoratori inferti da Marchionne… e cerca pezzi di verdura marcia, tra gli avanzi del mercato partitico, per aumentare i propri numeri di maggioranza.

Perché l’unico problema del Paese Italia resta, da oltre 15 anni, il culo del premier da salvare dai processi che lo vedono coinvolto con i suoi vari Previti e massoni neri vari.

La Nazione ripiomba all’improvviso in pieni anni ’50 dal punto di vista di garanzie sociali, scaraventata nel peggio del ventennio e con una classe operaia cancellata da un padronato del vapore.

Marchionne e suoi gregari governativi, insieme a servi sindacalisti, stanno tentando la globalizzazione totale delle vite degli operai.

Hanno cominciato con i metalmeccanici, e quale miglior inizio?, prima con la prova generale fascista a Pomigliano: licenziamenti in tronco di chi osava parlare e protestare, cancellazione delle norme Statutarie dei Lavoratori, ricorso ai giudici contro i ricorsi dei disperati, minacce dirigenziali preventive su chi avesse votato contro l’accordo che lorsignori si accingevano a firmare…

I "compagni" che ormai di rosso hanno solo la vergogna di definirsi tali, vedi Fassino e soci, si preoccupavano di invitare i metalmeccanici di accettarlo quell’accordo, perché era cosa buona e giusta in un momento di crisi come questo: sacrifici ragazzi, mettetevi a 90°, stringete i denti e avanti così.

Per dimostrare la bontà della loro concreta opposizione hanno pure invitato Bonanni alla festa del Partito a Torino: gli è andata male.

Gli era andata male pure poco prima con Schifani, stessa sede, uguale protesta.

Ora la "partita mortale" FIAT si è spostata a Mirafiori: un accordo voluto sempre dagli stessi attori che già hanno fatto lo schifo Pomigliano, prevede norme anticostituzionali, schiaviste, antisindacali, cancellazione dello sciopero e delle rappresentanze dei lavoratori, turni massacranti, furti dalle buste paga, il cottimo selvaggio, la servitù al padrone per ottenere benefici economici…

E la Camusso che fa?

Attende ancora proposte di "aperture" governative per dialogare.

Lo stesso comportamento che ha il Capo dello Stato: pure lui si appella al dialogo.

Anche Bonanni e Angeletti.

E’ tutta una voglia di dialogare e sedersi al tavolo dei tarallucci e vino.

Di nuovo Fassino, Veltroni, e il PD segugio della Segreteria di Partito, invitano ad accettare la modernizzazione industriale.

Pure loro vogliono partecipare alla tavolata di amici, magari tutti sulla barca di D’alema, verso qualche atollo, lontani dal trambusto della plebaglia, che tanto infastidisce i burocrati di Bersani.

Ma perché non ci vanno loro alla catena di montaggio adesso?

Perché non provano per un bel po’ a farsi il culo e vivere con neppure 1.200 euro al mese con famiglia a carico, per qualche mese a Pomigliano, per una mezza stagione invernale a Mirafiori?

"Si è tutti finocchi con il culo degli altri", vero?

La FIOM, massima rappresentanza dei metalmeccanici, viene estromessa dalle trattative perché ha detto e dice no.

La CGIL e il PD stanno a guardare, non impongono alcuna azione forte che renda vincente la Federazione dei Metalmeccanici, basterebbe poco: proclamare scioperi generali con chiare e nette richieste.

Ma Camusso e Bersani non vogliono.

Così si lacera la CGIL e il PD dai propri interni stessi.

Il 28 gennaio FIOM, studenti e docenti in mobilitazione permanente, saranno in piazza per lo sciopero generale dei metalmeccanici; Bersani ci dirà che il PD non parteciperà perché lo fa solo per manifestazioni indette dal Partito stesso [in realtà ha paura di fare un dispetto a Berlussonini]; la CGIL vedrà come andrà la protesta e poi deciderà se i taralli per il vino dei tavoli concertativi/dialoganti dovranno essere quelli con il peperoncino o cambiare programma: sorprendere i fascisti al potere con cantuccini e Lacrima Christi.

Ma prima o poi si renderanno conto che siamo sull’orlo di una guerra civile?



Lucio Galluzzi

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