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Cariche a Roma contro i terremotati - La notizia è sparita dal TG1 (video)

Publie le mercoledì 7 luglio 2010 par Open-Publishing
5 commenti

Il TG1 ovviamente non ne parla.

Complimenti a questi giornalisti a soldo del potere. BRAVI

Solo dopo 18 minuti, il Tg1 delle 13.30 ha dato la notizia della protesta degli aquilani. Nessun cenno nei titoli di testa

http://tv.repubblica.it/italia/tg1-...

Messaggi

  • Il tg1,ormai è tutto nelle mani del sultano ed è irrispettoso con gli abbonati che pagano il canone, per poi sentire le porcate e le c...te che fa dire il lecca c.lo di minzolini.Non possiamo ancora sopportare, questa cattiva informazione di regime!!

    • LE MIE IMPRONTE DI SANGUE SU MURO

      Ha ’macchiato’ il muro esterno di una banca in via del Corso, lasciando le impronte delle sue mani
      insanguinate dopo essere stato colpito alla testa durante la manifestazione degli aquilani in via del Corso. E’ Vincenzo Benedetti, pizzaiolo dell’Aquila originario di Bari, che dopo il terremoto vive in un camper. «Non mi ha ucciso il terremoto, figuriamoci se lo farà qualche manganellata», ha detto
      Benedetti.
      «Sono dell’Associazione Epicentro solidale e faccio parte del servizio d’ordine del corteo. Al secondo cordone delle forze dell’ordine in via del Corso, durante alcuni momenti di tensione, sono stato colpito alla testa da quattro manganellate mentre ero di spalle. La mia faccia è diventata in pochi secondi una maschera di sangue - ha raccontato il terremotato - un medico di Paganica mi ha portato nella vicina banca e mi ha soccorso, ma io ho voluto prima lasciare le impronte del mio sangue su un muro per testimoniare il sangue degli aquilani in questa manifestazione», ha spiegato Vincenzo con la testa fasciata e la maglietta inzuppata di sangue.

      www.primadanoi.it

    • "MANGANELLATI ANCHE DAL TG1 DI MINZOLINI"

      L’AQUILA. Una giornata di lotta per chiedere la sospensione delle tasse, ma anche una giornata di indignazione contro i mezzi di comunicazione.

      Ieri mattina il corteo di Sos Ricostruzione, in marcia per la città , è passato anche sotto la sede della Fnsi, la federazione nazionale della Stampa italiana, protestando a gran voce contro la malainformazione sul terremoto dell’Aquila.
      «Lì raccontano solo le passerelle – hanno denunciato i terremotati - non si dice nulla delle 16 mila persone che hanno perso il lavoro né delle cricche dei subappalti».

      Il segretario generale Franco Siddi è immediatamente sceso in strada ad incontrare i manifestanti. «Vi ringrazio per aver denunciato uno stato di disagio che molti non vogliono vedere o raccontare - ha detto Siddi alla folla -. Venerdì sciopereremo contro il ddl sulle intercettazioni e contro i tagli, ma anche perché ci siano le condizioni per un’informazione pulita e leale come state chiedendo, perché non si mostrino solo le passerelle».

      Ammettendo che in questi mesi c’é chi non ha compiuto pienamente il suo dovere di cronaca, Siddi ha però ricordato che «molti giornalisti hanno lavorato per mesi all’Aquila, scrivendo nei container accanto a voi. Abbiamo combattuto perché molte agenzie volevano andare via. Siamo vicini a voi perché la stampa continui a tenere i riflettori accessi perché anche per chi non ha a disposizione i telegiornali l’informazione deve essere garantita. A decidere purtroppo non siamo noi, ma le proprietà dei giornali e i direttori che non sempre pensano che sui giornali vada raccontata la vita vera, ma per i quali basta anche sono riportare una battuta o una presenza. Quando capita non lo condividiamo. Avete diritto a manifestare. Spero lo scrivano i miei colleghi. Avete la nostra solidarietà ed il nostro sostegno».

      E ieri, ancora una volta, le critiche più feroci sono state contro il Tg1 delle 13 che non ha mostrato le immagini degli scontri né riferito che ci fossero 3 feriti e piazzato il servizio dopo 18 minuti dall’inizio, al quattordicesimo posto.
      La notizia dei tre aquilani feriti, una protesta disperata contro il governo e una città totalmente bloccata, è stata infatti data dopo quella di due preti cinesi uccisi (in Cina), della scoperta di alcuni evasori totali a Lodi, di un giovane morto in un incidente stradale a Roma, degli sviluppi dei casi Claps e Marcinelle, degli arresti per appalti nelle ferrovie a Napoli, dei presunti finanziamenti illeciti a Sarkozy, del tedesco che ha ucciso due italiani, di alcuni arresti per camorra a Ercolano.

      Il consigliere regionale dell’Idv, Carlo Costantini, ha usato parole forti: «i manganelli e l’informazione di regime sono gli indicatori classici dei regimi dittatoriali: in Italia siamo ben oltre». «Le notizie che interessano direttamente il presidente del Consiglio», ha aggiunto, «vengono trattate dalla televisione di Stato non secondo le logiche di una informazione imparziale, ma secondo le convenienze personali di Berlusconi».

      Costantini ha sottolineato che «siamo stati inondati per settimane da aperture del Tg1 su tagli di nastri e cerimonie di inaugurazione, mentre le manifestazioni di protesta che interessano lo stesso presidente del Consiglio, caratterizzate da una enorme partecipazione popolare, sono state relegate in coda nel Tg1 di oggi dell’edizione delle 13 e 30».

      Ha parlato di «ennesimo, clamoroso e offensivo trucco del Tg1», il capogruppo dell’Idv in commissione di Vigilanza Francesco Pardi. «Non si poteva davvero tacere degli incidenti tra forze dell’ordine e terremotati dell’Aquila durante la manifestazione a Roma. Allora Minzolini ha deciso, da fuoriclasse della disinformazione, di non annunciare nei titoli di apertura l’accaduto e di relegarlo al diciottesimo minuto del suo Tg1, quattordicesimo dei servizi in programma oggi».

      Per Giuseppe Giulietti di Articolo21 «i disordini e gli scontri che hanno coinvolto i cittadini aquilani nel centro di Roma, sono stati, come è doveroso, al centro delle aperture di tutte le maggiori edizioni dei tg dell’ora di pranzo», tranne che nel Tg1.

      «L’informazione Rai - aggiunge Giulietti - paga il suo prezzo all’asservimento politico al premier facendo ’scadere’ il servizio di cronaca nell’area di minore ascolto. Così non può andare avanti. I cittadini manganellati in piazza, non meritano di essere ’manganellati’ anche dal Tg 1».

      08/07/2010

      http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=27473&page=2

  • Mi sembra del tutto normale e scontato che in un paese retto da un regime di destra, succedano queste cose.

    Quando non si riesce a prevenire i conflitti ed anestetizzare il dissenso con la clava mediatica , si passa al manganello vero e proprio, magari sperando che poi Minzolini e Fede non passino la notizia o possano riuscire a manipolare i fatti, facendo passare i dimostranti come brutali aggressori delle forze dell’ordine e fomentatori di disordini, al soldo dei comunisti.

    MaxVinella