Home > Democrazia è innanzitutto diritto al lavoro, diritto alla vita !

Democrazia è innanzitutto diritto al lavoro, diritto alla vita !

Publie le mercoledì 16 giugno 2010 par Open-Publishing
1 commento

L’orribile “accordo” di Pomigliano targato Marchionne con appoggio del governo è un gravissimo attentato alla democrazia.
Si tenta di cancellare anni di battaglie dei lavoratori.
Si tenta di rendere ancora più inerme chi chiede soltanto di lavorare per poter vivere.

E’ un ricatto e dei peggiori.

E’ un fatto di una gravità inaudita, si torna alla fine 800………..
( sciopero= licenziamento, pausa pranzo non prima di 8 ore di lavoro, controllo dei tempi e rendimento di produzione con sistemi informatici ecc.)

Solo la FIOM non lo ha firmato ed ha proclamato 8 ore di sciopero per il giorno 25 giugno.

Non rendersi conto della gravitò della cosa , significa non capire il disegno in atto.

Impoverire i già poveri e coloro che sono a rischio povertà……
Indebolire i più deboli…..continua qui su la conoscenza rende liberi il post di Franca Corradini

Portfolio

Messaggi

  • La scelta per i lavoratori è in sostanza tra essere licenziati subito o tra un paio d’anni, accettando di lavorare in regime semischiavistico !!

    Il piano Marchionne, a cui solo se si è in malafede o dementi si può dar credito, prevede che nel giro di quattro anni Fiat e Chrysler producano - e vendano - sei milioni di auto all’anno: 2,2 Chrysler, 3,8 Fiat, Alfa e Lancia: un raddoppio della produzione. In Italia, 1,4 milioni: più del doppio di oggi.

    La metà da esportare in Europa: in un mercato che già prima della crisi aveva un eccesso di capacità del 30-35 per cento; che dopo la sbornia degli incentivi alla rottamazione, è già crollato del 15 per cento (ma quello della Fiat del 30); e che si avvia verso un periodo di lunga e intensa deflazione.

    Occorre poi pensare al fatto che anche le altre case produttici ragionano come la FIAT, per cui nel 2011 si dovrebbe riuscire a vendere in Europa almeno 30 milioni di auto : pura follia !!

    La segreta speranza di Marchionne è che poi, prima del crak, venga messa in mare la scialuppa di salvataggio delle banche, che poi a loro volta dovranno essere "salvate" con i soldi pubblici.

    La storia non è nuova !!

    MaxVinella