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E’ crudele ingozzare le anatre per ottenere dei foies gras?
Publie le sabato 25 dicembre 2004 par Open-Publishing
Un video "L’ingozzamento in
questione - un’inchiesta nel paese del foie gras".
Nel Sud Ovest, le "aziende tradizionali" devono affrontare le ripetute campagne
dei difensori degli animali. Le grandi aziende sono accusate di maltrattare i
volatili, sia dalla filiera artigianale che dalle associazioni.
di François Grosrichard
Per i dodici-venti giorni che precedono la loro macellazione, quando sono sottoposte
alla pratica ancestrale dell’ingozzamento, le anatre e le oche soffrono il martirio?
La questione risorge regolamente, all’avvicinarsi dei banchetti di fine d’anno,
nei dipartimenti del Sud Ovest, specialmente nel Gers e nelle Lande, dove regnano
i Labeyrie, Delpeyrat, Montfort, Comtesse du Barry (e da qualche anno la Vendée,
nuova venuta sul mercato). La questione irrita gli allevatori e gli industriali
del foie gras (30 000 persone), per i quali si tratta di "tradizione inestirpabile",
e perfino di "cultura" gastronomica.
Questa "cultura" é riconosciuta dall’Unione europea e protetta da un’indicazione geografica di provenienza (IGP), "foie gras d’anatra del Sud Ovest" proveniente da allevamenti certificati Etichetta rossa. L’IGP é anche una maniera per premunirsi contro le importazioni ungheresi, bulgare e israeliane.
Ma le organizzazioni di difesa degli animali hanno da poco rilanciato una vigorosa offensiva anti-foie gras. L’associazione Stopgavage (stop all’ingozzamento, NdT) ha diffuso un film "choc" che vuole "descrivere una realtà brutale dissimulata al pubblico", "provando la sofferenza dei volatili", ed incitare i consumatori ad "adottare un comportamento etico". Le associazioni lanciano quella che esse non esitano a definire una "iniziativa civile per l’abolizione dell’ingozzamento".
La loro carta più recente: la decisione del governatore della California, Arnold Schwarzenegger, d’infliggere, a breve scadenza, una multa di 1 000 dollari a chiunque venga sorpreso a consumare foie gras...
Il linguaggio degli allevatori e dei trasformatori, riuniti nel Comitato interprofessionale dei palmipedi da foie gras (Cifog) é evidentemente opposto.
"Anatre ed oche sono migratori il cui organismo, naturalmente, sa e puo’ immagazzinare cibo per lunghi periodi e metterlo da parte in previsione di carenza o di viaggi", argomenta Marie-Pierre Pé, delegata del Cifog. "Un foie gras non é un fegato malato, le sue cellule epatiche non sono scoppiate e non sono cirrotiche; esperienze hanno mostrato che un animale sotto-alimentato dopo essere stato ingozzato ritrova dopo un certo tempo un fegato normale", aggiunge.
Esperti dell’Istituto nazionale della ricerca agronomica (INRA) cercano il modo in cui, agendo sugli ormoni delle anatre, si potrebbe renderle bulimiche, evitando l’ingozzamento meccanico o manuale. Ma finora queste iniziative non sono arrivate a nulla.
In questa filiera agricola come in altre, la Francia non puo’ liberarsi dalle pressioni e dai regolamenti degli altri paesi. Ora, gli Stati nordici ed anglosassoni non perdono un’occasione per far progredire la causa degli animali. I professionisti riconoscono che almeno su un punto - le condizioni in cui vivono le anatre durante l’ingozzamento - , "evoluzioni qualitative" sono auspicabili.
Adottata nel 1999, una raccomandazione del Consiglio d’Europa (che non ha la forza giuridica di un regolamento comunitario) convalida le produzioni di foie gras laddove esse fanno parte della tradizione, ma domanda che le condizioni di ingozzamento e di vita degli animali siano modificate. La scadenza era fissata per la fine del 2004, ma i professionisti domandano un trattamento di favore. "Noi ci impegnamo a rispettare le raccomandazioni del Consiglio d’Europa, si dice al Cifog, ma vogliamo una proroga di cinque anni perché i nuovi sistemi siano pronti e si adattino non solo ai bisogni degli animali, ma anche ... ai contadini."
Infatti, se essere ingozzato con un imbuto conficcato fino al gozzo non é un momento molto gradevole per l’animale, anche la manipolazione esige da parte dell’agricoltore, sembra, un gesto deciso, muscoli allenati e che stia seduto su uno sgabello non sempre comodo...
GABBIE STRETTE
La maggior parte delle aziende, specialmente i grandi gruppi, mettono le anatre, alla fine della loro vita, in gabbie individuali strette, dove le disgraziate non possono né girarsi né battere le ali. Due volte al giorno si conficca loro un tubo in gola che, talvolta mediante un getto pneumatico, somministra mais o una miscela sapientemente preparata - ma segreta.
Le aziende tradizionali - Comtesse du Barry (fondata nel 1908) vuole, e non é la sola, esserne l’alfiere - esigono invece che gli allevatori che hanno firmato un contratto di approvvigionamento con loro rispettino rigorosamente numerose regole: sistemazione del percorso all’aria aperta e soprattutto allestimento di "parchi collettivi" dove gli animali, in otto o dieci, possano muoversi abbastanza liberamente durante l’ingozzamento, prima di essere uccisi nella fattoria dall’allevatore.
"Aziende come le nostre sono l’ultimo ridotto della verità", proclama Francis Lacroix, presidente del direttorio della Contessa du Barry, uno degli ultimi fabbricanti di foie gras, con esigenze specifiche di nutrimento ed allevamento. In effetti, l’anatra occupa circa il 90% del mercato.
Come preludio delle cartoline di auguri, i deputato hanno appena ricevuto da Cifog una lettera che li mette in all’erta sulle "perniciose minacce" di vedere un giorno proibito l’ingozzamento, come in Germania, in Italia, in Danimarca o in Polonia.
"Bisogna difendere il foie gras, poiché i nostri compatrioti non capirebbero se li si privasse un giorno del consumo di una delle perle della nostra gastronomia", scrive Alain Labarthe, presidente del Cifog. Per farla breve, la guerra del foie gras é aperta sotto i lampioni di San Silvestro...
François Grosrichard
L’80% della produzione mondiale é francese
– Produzione: l’80% della produzione mondiale é francese. La Francia (che ha prodotto 16 370 tonnellate nel 2003, di cui 96% di fegato d’anatra e il resto d’oca) rappresenta il 98% dell’industria di trasformazione.
– Consumo: é aumentato in Francia del 5,7% in valore nel 2003 rispetto al 2002. Le esportazioni di foie gras crudo (1 675 tonnellate nel 2003) sono aumentate del 10% rispetto all’anno precedente.
– Regolamentazione: un decreto del 9 agosto 1993 definisce rigorosamente che cos’é il foie gras intero, il foie gras (senza aggettivi) ed il blocco di foie gras, costituito da pezzi di fegato.
– Ingozzamento: possono essere ingozzate oche maschi e femmine. Al contrario, solo le anatre maschi sono adatte all’ingozzamento.
Tradotto dal francese da Karl&Rosa di Bellaciao
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3228,36-391307,0.html