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Francia : sentenza di morte per l’energia eolica
Publie le martedì 22 marzo 2005 par Open-PublishingDi Alexandre Fache tradotto dal francese da karl&rosa
Un emendamento (UMP) alla legge di orientamento sull’energia potrebbe portare alla pura e semplice scomparsa di questo settore e di 2.000 posti di lavoro.
"Aggressione, logoramento, assassinio". Ieri il presidente del Sindacato delle energie rinnovabili (SER), André Antolini, non aveva parole abbastanza dure per qualificare l’emendamento al progetto di legge di orientamento sull’energia che si propone di regolamentare l’attività del comparto eolico in Francia. "E’ un testo destinato ad uccidere l’eolico, un’aggressione appena dissimulata col pretesto di proteggere il paesaggio", fulmina André Antolini, che promette che, se il testo sarà votato dai deputati il 23 marzo prossimo, "padroni e dipendenti dell’eolico andranno a manifestare davanti a Palais Bourbon".
Forte di un centinaio di piccole e medie imprese, che rappresentano qualcosa come 2.000 posti di lavoro, il settore gode oggi di una vantaggiosa tariffa d’acquisto (6,5 centesimi di euro al kwh) per l’elettricità che produce. Alla sola, importante condizione che il parco eolico in questione non abbia una capacità produttiva superiore a 12 MW.
L’emendamento presentato dai deputati UMP Patrick Ollier, Serge Poignat (relatore del progetto di legge) e Jean Pierre Nicolas limita l’applicazione di questa tariffa ai piccolissimi impianti (0,03 MW) o ai grandissimi (da 30 a 50 MW). "0,03 MW corrispondono a un solo, piccolissimo impianto eolico. E’ del tutto ipocrita, giudica André Antolini. Quanto ai grandissimi impianti, si cade dalle novole. Da anni ci battiamo per elevare il tetto massimo di 12 MW e ci é stato sempre rifiutato. E adesso si vuole fissare un minimo di 30 MW ! Inoltre, questi grandissimi impianti saranno autorizzati solo nelle zone dette di "sviluppo" e soggette a procedure lunghissime, che coinvolgono il comune, il consiglio provinciale, il consiglio regionale, il ministero, la commissione provinciale per l’impatto ambientale etc. Dall’elenco mancano solo il parroco e il maestro di scuola ! Siamo chiari: si tratta di uccidere l’energia eolica nel nostro paese. Infatti, la definizione di queste zone geografiche richiederà almeno quattro o cinque anni. Prima di allora, tutte le imprese del settore saranno morte."
Gli autori dell’emendamento obiettano, da parte loro, che lo sviluppo dell’eolico in Francia é "anarchico" e che impianti di questo tipo pongono problemi di paesaggio. Una preoccupazione non respinta dal sindacato delle energie rinnovabili, che milita da tre anni per l’istituzione di un comitato nazionale in grado di inquadrare lo sviluppo del parco eolico francese. Nel momento in cui il barile di petrolio ha raggiunto ieri il prezzo record di 56 dollari, il SER sottolinea anche quanto il testo che sarà presto sottoposto ai deputati sarebbe contrario agli obiettivi fissati dall’Unione europea in termini di energia rinnovabile. Nel 2010, il 21% della produzione di elettricità del nostro paese dovrà essere di origine rinnovabile. Oggi ne siamo lontani, dato che questa quota, che era del 18% nel 1990, é crollata al 13,5% nel 2003. L’approvazione da parte della Camera dell’emendamento Ollier-Poignat-Nicolas non farebbe che accentuare questo regresso.