Home > I colori invisibili di Benetton
di Giorgio Trucchi
L’organizzazione Enlace Mapuche International insieme ad altre organizzazioni
mapuches e solidali con la causa delle popolazioni indigene, con base in Germania,
Belgio, Canada, Inghilterra e Svezia, hanno iniziato una campagna informativa
sulla Benetton. La campagna é centrata a denunciare le operazioni commerciali
della Benetton in Patagonia, Argentina, che hanno causato effetti disastrosi
alle comunità indigene della regione.
Negli ultimi 10 anni Benetton si é lanciata nell’acquisto di latifondi e di "società anonime" che
sommano circa 900 mila ettari di terra ubicate in varie provincie della Patagonia.
Una grande parte di queste terre sono in disputa tra le comunità mapuches e gli
apparenti "proprietari".
I mapuches hanno sempre messo in discussione la legalità dei titoli di proprietà che queste imprese dicono di avere e hanno sempre sostenuto che queste terre gli appartengono per diritto naturale e storico. Le comunità mapuches hanno più volte affermato che non hanno mai rinunciato all’appartenzneza di questi territori e che continueranno ad esigere che gli vengano restituiti e si sono ripromessi a non fermare la loro lotta fino a quando lo stato argentino riconosca loro il diritto di vivere nelle terre dei loro avi.
La posizione sull’appartenenza legale di questi territori da patte di Benetton si é ancora di più deteriorata per una crescente corrente d’opinione di vari settori sociali della regione che esige la fine dell’esistenza delle "societa anonime" e l’annullamento dei titoli di proprietà che ostentano.
Esiste inoltre poca trasperanza di queste compagnie sulle loro attività commerciali e nessuno conosce chi sono i proprietari, i quali controlano enormi estenmsioni di terreno mentre i mapuches e altri settori della società vivono in estremna povertà. Chiedono quindi che queste terre vengano restituite ai legittimi proprietari, come un gesto di giustizia e di riparazione storica integrale nei confronti del popolo Mapuche del Puekmapu.
I veri colori della Benetton stanno venendo allo scoperto e mostrano l’ipocrisia di un’impresa che dice di aiutare i poveri e gli emnarginati e che con fini pubbliciatri si vanagloria di promuovere il lavoro umanitario di agenzie specializzate della ONU. Nonostante ciò, dietro a questa maschera si occulta il sinistro profilo di chi mette il guadagno al di sopra della miseria dei poveri, dei popoli oppressi, dei senza voce.
Reynaldo Mariqueo, segretario generale di Enlace Mapuche International, organizzazione con base in Inghlterra, dice:
"Benetton cambia atteggiamento come il camaleonte cambia di colore, da un lato promuove nella sua propagana dei "colori uniti" la nozione di un mondo multiculturale e di armonia etnica. Si presenta come benefattore dei poveri, ma quando si tratta di affari non vacilla nel rimuovere tutto ciò che gli attraversa la strada, non gli importa che siano comunità indigene a cui vengono strappati i mezzi di sopravvivenza.
Per Benetton queste famiglie sono invisibili, non esistono, perché sa che appartengono ai popoli emarginati, i più vulnerabili e discriminati del mondo".
16.06.2004
Collettivo Bellaciao