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I ministri farfallina: Ieri Rotondi, Oggi Brancher

Publie le sabato 19 giugno 2010 par Open-Publishing

Abbiamo già un ministro del federalismo, Bossi. Che bisogno c’è, e in piena crisi, di raddoppiargli il ministero?
E per di più chi mettono nel doppione? Un vecchio amico di famiglia:
Aldo Brancher! Come dice Di Pietro, ormai per entrare nel governo giova avere problemi con la giustizia. Se Grillo aveva chiesto, con 350.000 firme, che pregiudicati o gravemente accusati se ne andassero da Governo e Parlamento e B aveva giurato di togliere le mele marce, ecco, al contrario, che la cricca aumenta. A Craxi piacevano i ladri, a lui anche altri tipi di malfattori.

Brancher è stato in carcere per falso in bilancio e finanziamento illecito al PSI, scarcerato solo per decorrenza dei termini e salvato in Cassazione solo grazie alla prescrizione del 1° reato e alla depenalizzazione del 2° dopo essere stato condannato in appello. Condannato in 1° e 2° grado a 2 anni e 8 mesi per tangenti, falso in bilancio e violazione della legge sul finanziamento ai partiti. Ed eccolo perfetto anche per Bossi! Che, ricordiamolo, a P. S. Giovanni, disse - testuali parole- “Io e B abbiamo gli stessi valori e gli stessi principi”. Evidentemente i valori in banca e i principi dell’illecito!

Non sappiamo cosa Brancher c’entri col federalismo ma sappiamo cosa c’entra con la Fininvest e che versò 300 milioni a Craxi per conto di B addossandosene le colpe, e B è sempre riconoscente a chi gli toglie le castagne dal fuoco. B disse una volta: "Quando il nostro collaboratore era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere: volevamo metterci in comunicazione con lui". “E perché? –chiede Di Pietro - Avevano paura che parlasse?". Ma Brancher non parlò. Un altro, come Mangano, da fare eroe nazionale! Anzi federale!

E il nesso con Bossi? Ognuno ha la sua merda sotto il letto. Brancher è sotto processo per appropriazione indebita per soldi incassati da Fiorani per la Banca Popolare di Lodi, la banca della Lega che rubava anche i morti nonché ai vivi. Ma la nomina da ministro lo salva dal processo, ora sventolerà i suoi “impegni istituzionali” e sarà esentato da dichiarazioni che potrebbero mettere nei casini anche Bossi e Calderoli. Guarda caso è coinvolto anche nella truffa di Mokbel, maxiriciclaggio, che lo nomina in una intercettazione (ahi, quanti reati verrebbero fuori da queste intercettazioni! Per fortuna che le bloccano, “per la privacy”!) Un altro impunito che si salva per le leggi ad criccam!

Ora insieme alla bandiera padana sventolerà il legittimo impedimento, e tutte le capre leghiste beleranno in coro contro Roma ladrona, forse è la Roma imperiale, chissà!

Come dice Di Pietro, B, Dell’Utri, Cosentino, Brancher e i loro numerosi amici, con nutrite fedine penali, hanno sostituito il Parlamento e i Ministeri con le Aule dei tribunali e i carceri.

Chi più ipocrita di costoro!
E i leghisti strillano che loro sono puri e coi reati dei politici non c’entrano! per forza, li fanno ministri!

Ora con Brancher abbiamo un altro che spergiura la fedeltà alla repubblica e metterà il tricolore al cesso.. insieme alla Costituzione e all’Italia tutta intera?

Ieri pagava mazzette al PSI, oggi pagherà la copertura alla Lega?

Così avremo un doppione di ministro federalista, altrettanto inutile e costoso del primo. Un ministro nullafacente ma pagatissimo e munitissimo, impunibile e improcessabile, per misteriose e imprescindibili funzioni istituzionali, che solo lui e Bossi sanno cosa siano, e che avranno a che fare o a che non dire con la Banca di Lodi e altri compagni di merende.

Un Ministro, insomma, come Rotondi

Copio da face book

"Mi ero dimenticato che esistesse Rotondi. Avete presente? E’ quell’omino con lo sguardo miope che occupa il misterioso ministero “per l’attuazione del programma”.
Di solito se ne sta nelle retrovie in silenzio e gratitudine. In fondo è uno dei tanti miracolati dal Cav.: proviene dalla Dc avellinese, ha girovagato tra Il Patto per l’Italia di Segni, i Popolari, i Cdu (i Cdu, do you remember?) fino a trovar casa sotto l’ombrello accogliente del Pdl, e diventare lui, avvocaticchio irpino, addirittura ministro.
Il giorno di Santo Stefano, digerendo i cappelletti, Rotondi però ha esternato. E ha detto che lui è molto preoccupato per quello che sta succedendo su Facebook.
Per carità, ognuno si sceglie le preoccupazioni che crede. Magari ci sarebbe gente che ha passato il Natale sui tetti o chiusa in fabbrica, o impiccandosi in un Cie o tentando di evadere da un altro: ma pazienza, il ministro Rotondi ha deciso che quest’anno il problema del paese è Facebook.
E va beh, ma starei abbastanza tranquillo. Non è un nuovo attacco del governo alla Rete, ma solo un ruttino dichiaratorio di Santo Stefano.
Adesso Rotondi è più contento e sta già tornando serenamente a casa, che c’è da preparare lo zampone."

In due anni di lavoro indefesso per l’attuazione del programma che cosa ha prodotto il Ministro Rotondi? Non è che vogliamo dargli il premio per la produttività. In verità, visti questi ministri, l’unica speranza è che producano meno che possono. Lo si diceva anche delle Arpie che defecavano sulle mense imbandite. Comunque, tanto per farsi due risate amare, il lodevole e stakanovista Ministro Rotondi, oltre a un estemporaneo attacco a facebook. Ha prodotto questo:
"La pausa pranzo è un danno per il lavoro, ma anche per l’armonia della giornata. Non mi è mai piaciuta questa ritualità che blocca tutta l’Italia. Non possiamo imporre ai lavoratori quando mangiare (beh, Marchionni può) ma ho scoperto che le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare. Chiunque svolga un’attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo. Casomai sarebbe meglio distribuirla in modo diverso, come avviene negli altri Paesi. In Germania, ad esempio, per incentivare la produttività la pausa pranzo in alcuni posti di lavoro dura mezz’ora, mentre si estende a 45 minuti per chi lavora oltre le 9 ore (Marchionne l’ha abolita proprio! Sara più rotondiano di Rotondi?). Tuttavia, secondo un recente sondaggio, un quarto dei tedeschi trascorre la propria pausa pranzo lavorando. Anche in Inghilterra molti dipendenti vi rinunciano o la riducono, sia nei minuti che nel numero di pause nel corso dell’intera settimana. Negli ultimi due anni si è scesi da una media di 3,5 pause a settimana del 2006 a 3,3 nel 2008. Addirittura meno di 3 per le donne (meglio tenerle a dieta). In Francia lo statuto dei lavoratori riconosce 20 minuti ogni 6 ore, mentre in America la pausa pranzo non è proprio prevista dalla legge federale ed è regolamentata autonomamente dai singoli Stati, mentre in Canada e Svezia si pranza davanti alla scrivania".

Questo ha detto il Ministro, come faticosa sintesi di due anni di indefesso lavoro. Poi, si immagina, è andato in qualche ristorante in di Roma a sgrifare.

Brancher sarà come Rotondi, ministro di carta di un ministero fasullo (l’attuazione del programma che ministero è? Ma quale paese ce l’ha ? Lo saprà B se attua il programma o no, non glielo dovrà ricordare qualcuno). E quanto ci costa questo ministero inutile? (siamo così ricchi da permetterci ministeri di fantasia e ministeri doppioni come quello del federalismo?)

Intanto Rotondi ha 2 stipendi: quello da onorevole (10.000 € lordi al mese, esclusi diaria e benefit) più quello da ministro (5.000 €).
Per non far niente gli hanno dato: 15 funzionari, 10 interni alla Presidenza del Consiglio e 5 di nomina diretta, un Comitato di 4 membri presieduto dall’inossidabile Paolo Cirino Pomicino, 20 consulenti esterni per una spesa totale di 210.000 € (più di quanto speso nel 2008 per consulenze dal ministero dell’Università e della Ricerca, ben più complesso e attivo), un ufficio stampa e 4 esperti in comunicazione. Non sappiamo quante auto blu, ma è alto quanto Brunetta che ne ha 6. Quanti milioni di € fanno tutti questi parassiti? E Brancher quanto prenderà?

Di sicuro si sa solo che in 2 anni Rotondi ha fatto solo qualche viaggetto. Con auto blu e aereo blu, si intende, viaggi per sponsorizzare B, unico ministero che B terrebbe ad interim benissimo.”Toccheremo 100 città!”. 11! Successo? Scarso. A Salerno Rotondi ha rischiato di essere linciato da un gruppo di precari della scuola inferociti. 5 città delle 11 erano sotto elezioni. Al ministero va poco, in aula presente al 13%. Dice che ha una zia malata. Ma quanto ci costano queste zie?

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