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I nostri Si’ ai 4 quesiti referendari sulla legge in materia di procreazione medicalmente assistita

Publie le lunedì 23 maggio 2005 par Open-Publishing

Dazibao Donne Referendum

Comitato per la cancellazione della legge sulla procreazione assistita

Dopo la decisione della Corte Costituzionale, che ha bocciato il quesito totalmente abrogativo, sosteniamo la campagna referendaria per i 4 Si’ ai quesiti che cancellano le parti più crudeli della Legge 40. Siamo per la cancellazione di questa legge che limita la libertà di scelta delle donne sul proprio corpo, nega la laicità dello Stato dettando norme che impongono a tutte/i scelte morali di parte, violando fondamentali principi costituzionali.

Oggi vogliamo smantellarla nei suoi aspetti più gravi per ottenere regole che tutelino la salute ed i diritti delle donne e dei loro figli e forniscano garanzie per un accesso libero e responsabile a queste tecniche.

Si’ per.la salute della donna e l’accesso di tutte alle tecniche

 con la legge 40 le persone fertili non possono essere aiutate con le tecniche di fecondazione medicalmente assistita, anche se portatrici di gravi malattie genetiche o virali.

Si’ per.la possibilità dell’accesso alla fecondazione eterologa

 la legge impedisce di avvalersi della donazione di gameti (spermatozoi o ovociti) e di ricorrere alla fecondazione eterologa (al di fuori della coppia). Si privilegia un modello di famiglia basato sul "legame di sangue", anziché sull’affetto e sulla responsabilità da parte dei genitori nei confronti dei figli.
 determina un aumento consistente del turismo procreativo (dato che la gran parte dei paesi europei hanno leggi molto più liberali) e fa si’ che si crei una spaccatura netta fra chi puo’ permettersi l’accesso a queste tecniche e chi no

Si’ per. la libertà di ricerca scientifica e la crioconservazione degli embrioni

 la legge viola la libertà di ricerca scientifica e le sue possibilità di sviluppo, impedendo l’utilizzo delle cellule staminali che saranno in grado nei prossimi anni di combattere con successo malattie oggi incurabili (vedi Alzheimer e Parkinson);
 impedisce la conservazione degli embrioni, obbligando cosi’ la donna a sottoporsi dopo ogni gravidanza fallita ad un ulteriore trattamento ormonale, lungo, doloroso e pericoloso per la sua salute.

Si’ per.la libertà e responsabilità femminile nell’ambito riproduttivo

 la legge mette in discussione il principio di responsabilità della donna nella procreazione aprendo la strada all’attacco della 194 (legge sull’interruzione volontaria di gravidanza), espressione di decenni di lotte delle donne;
 si impedisce alla donna di revocare il consenso all’impianto dell’embrione nell’utero, anche quando risultasse affetto o portatore di gravi malattie.
 viola la deontologia dei medici perché li costringe ad agire senza tutelare il diritto alla salute delle donne e dei nascituri.

www.comitatoperla.it