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I soldi alle banche e la ripresa che non c’è

Publie le lunedì 30 agosto 2010 par Open-Publishing
6 commenti


Il 24 febbraio scorso di fronte al Committee on Financial Services del Congresso Ben Bernanke faceva delle previsioni molto rosee riguardo l’andamento dell’economia statunitense: la crescita del 2010 sarebbe stata del 3,5% o giù di lì. Oggi un tale scenario è diventato improponibile e il presidente della Federal Reserve ha dovuto ammettere che la ripresa, nel senso del Pil, è assolutamente anemica.

Dal punto di vista della popolazione la ripresa semplicemente non c’è mai stata. È un punto di vista che su queste pagine tanto Galapagos che lo scrivente sostengono da parecchio tempo e che è stato confermato da Paul Krugman nel pezzo sul New York Times di giovedì. Per mantenere la disoccupazione all’altissimo livello attuale la crescita non può essere minore del 2,5% e deve essere molto più elevata per ridurre la disoccupazione in maniera significativa. Dato che l’attuale andamento è alquanto inferiore alla soglia di disoccupazione stabile, per la popolazione la recessione si sta aggravando.

La ripresa dunque non c’è. Lo stesso stimolo economico varato da Bush, ed ampliato da Obama appena eletto, era ideato per estinguersi nella seconda metà del 2010. Come si spiega questa visione estremamente miope dell’amministrazione Obama? La risposta sta nella fiducia posta nella funzione di traino del capitalismo finanziario una volta riabilitato da opportune riforme. La principale causa della miopia è lo schema delle aste truccate di Geithner e Summers ove, come è accaduto, lo Stato regala soldi alle banche, aiutandole contemporaneamente a rivalutare i titoli tossici. Ma ci vuole un po’ di tempo. Lo stimolo deve agire nella fase intermedia. Una volta ristabilita la salute delle banche, cioè una volta riabilitati i titoli tossici, sarebbe ritornata la crescita di Greenspan: l’espansione fondata sulla ricchezza patrimoniale, resa meno anarchica dalle riforme del sistema finanziario. Questa è stata la strategia economica di Geithner e Summers che sta affondando quel poco di innovativo che, ai più ingenui, pareva albergare nella concezione di Obama dell’economia.

Nel concreto le cose che sono andate nella direzione voluta da Geithner e Summers non toccano l’economia nel suo insieme: riguardano la concentrazione ed il rafforzamento delle banche. Le stesse riforme finanziarie appena approvate sono contraddette dal fatto che al sistema bancario viene permesso di operare in deroga alle regole, come documentato dal Financial Times. Negli ultimi due anni gli effetti positivi dello stimolo fiscale sono stati ampiamente ridotti dalla crisi fiscale dei singoli stati che si sta aggravando raggiungendo livelli tragico-grotteschi senza che Washington intervenga seriamente. Il municipio di Colorado Springs, la seconda città dello stato, ha deciso di mantenere spenti un terzo dei lampioni; per risparmiare sulla manutenzione, le strade vengono rese inagibili spaccandone l’asfalto e così via. Con la ripresa ormai evaporata Bernanke ha promesso di ritornare alla pratica di elargire denaro alle banche: plus ça change...

Joseph Halevi

Fonte: www.ilmanifesto.it

29.08.2010

Messaggi

  • A me sembra poazzesco che lo stato regali (gli attuali tassi sono un regalo)danaro alle banche perchè questi comprino titoli di stato con cui mischiare titoli buoni e titoli "tossici" per dare un’apparenza di solidità e sistemare bilanci che fanno acqua da tutte le parti. Ma in fondo che ne capisco di alta economia?michele

    • Si, ma - come diceva Marx - è l’economia che fa la politica.

      E questo è molto più vero oggi di quando pur giustamente lo diceva Marx.

      Uno dei drammi della sinistra italiana è proprio l’aver sottovalutato - questo sempre - l’importanza dell’economia .... spesso delegandola ai cosiddetti "banchieri progressisti" .... o agli organi di controllo tipo Bankitalia o la Consob ....

      Anche di questo oggi paghiamo le conseguenze ....

      Raf

  • L’economia oggi oltre che globalizzata è sostanzialmente bancocentrica, nel senso che prevalgono sempre e comunque gli interessi delle banche, che quando guadagnano si tengono gli utili, quando invece perdono si fanno rendere i soldi dallo Stato !!

    E’ chiaro che riescono in questo perchè condizionano la politica a loro piacimento , mettendo propri uomini nei posti che contano : ministeri, organismi di controllo, banche centrali , FMI, etc..

    Vorrei ricordare ad esempio che sia Prodi che Draghi erano sul libro paga della Goldman Sachs e forse ci sono ancora !!

    MaxVinella

  • Aggiungo : sembra che Mario Draghi, già socio della Goldman & Sachs, nota grande banca d’affari americana, oggi Governatore della Banca d’Italia sia il vero candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un "Governo istituzionale " !!

    MaxVinella