Home > Il governo francese non si opporrà, all’occorrenza, all’estradizione di (…)

Il governo francese non si opporrà, all’occorrenza, all’estradizione di Cesare Battisti

Publie le mercoledì 30 giugno 2004 par Open-Publishing
2 commenti

Dazibao


di Ariane Chemin

La Camera d’istruzione della Corte d’appello di Parigi
deve pronunciarsi, mercoledi’ 30 giugno, sulla sorte
dell’ex attivista italiano rifugiato a Parigi.
E’ la fine di una lunga attesa. La Camera d’istruzione
della Corte d’appello di Parigi deve pronunciarsi,
mercoledi’ 30 giugno, sull’estradizione in Italia di Cesare Battisti, ex attivista
degli « anni di piombo » condannato nel suo paese all’ergastolo per omicidio
e
rifugiatosi all’inizio degli anni 90 a Parigi, dove fa il portiere e scrive romanzi
polizieschi pubblicati da Gallimard.

La corte ha tre possibilità. Puo’ chiedere un supplemento di informazione. La
Camera di istruzione
puo’ anche dare parere sfavorevole, vincolante per il governo. Secondo il codice
di procedura penale, « tale
parere é definitivo e l’estradizione non puo’ essere
accordata ». Puo’ infine dare parere favorevole, che viene trasmesso al Guardasigilli,
che propone a sua volta alla firma del Primo ministro un decreto che autorizza
l’estradizione.

Fin d’ora, Dominique Perben ha fatto sapere che non
chiederebbe a Jean-Pierre Raffarin di non dar seguito
a una procedura d’estradizione, se la Corte si
pronuncia in questo senso. Lunedi’ 28 giugno, su LCI
(TV privata : NdT), il ministro della giustizia, che
ha tenuto a precisare che la Corte d’appello dava il
suo parere « in tutta libertà », ha affermato che il
governo, « ben inteso, rispetterà il parere della
Corte d’appello » di Parigi. Perben sembra aver
personalmente ricevuto assicurazione che,
all’occorrenza, Jean-Pierre Raffarin non si opporrà
all’estradizione e che neppure Jacques Chirac, che
aveva mantenuto un silenzio totale in proposito, farà
sentire la sua voce.

Se la Camera decidesse di estradare Battisti, gli
avvocati del rifugiato italiano, Jacques de Felice e
Irène Terrel, hanno annunciato che farebbero «
immediatamente ricorso in Cassazione ». E si
riserverebbero, all’occorrenza, la possibilità di fare
ricorso davanti al Consiglio di Stato per contestare
il decreto di estradizione.

Nelle sue requisitorie, il 12 giugno, la Procura
generale si era dichiarata favorevole all’estradizione
dell’ex dirigente dei Proletari armati per il
comunismo (PAC). L’avvocata generale, Sylvie
Petit-Leclair, per la quale la domanda dell’Italia non
é « discutibile », aveva respinto l’argomento avanzato
dalla difesa di Battisti che considera l’estradizione
« illegale ». Per la Procura, la nuova domanda non si
basa su mandati d’arresto come nel 1991, ma su tre
condanne all’ergastolo pronunciate in contumacia dalla
Corte d’assise di Milano il 31 marzo 1993. « Non ci si
puo’ avvalere dell’autorità della cosa giudicata »,
aveva sottolineato l’avvocata Petit-Leclair in udienza

« LA PAROLA DELLA FRANCIA »

Ne « L’Humanité » del 17 giugno, gli avvocati di
Battisti giudicano che « contrariamente a quanto ha
insinuato a torto la procura generale (…) l’attuale
legge italiana non da a Cesare Battisti alcun diritto
ad un nuovo processo in sua presenza ».

Numerose personalità hanno sostenuto Battisti fin dal
suo arresto, come gli scrittori Philippe Sollers, il
suo « padrino » Bernard-Henry Lévy o Dan Franck. Il
Partito Socialista, i Verdi, il Partito Comunista
Francese e l’estrema sinistra si sono impegnati
anch’essi al suo fianco. Fra i socialisti, tuttavia,
solo François Hollande – che ha fatto visita a
Battisti nel carcere della Santé – , il sindaco di
Parigi, Bertrand Delanoë – che lo ha messo « sotto la
protezione della città di Parigi » e Julien Dray
(portavoce del PS : NdT) hanno preso posizione
pubblicamente a favore del rifugiato italiano : tutti
gli altri « elefanti » del PS, da Dominique
Strauss-Kahn a Laurent Fabius, sono rimasti
silenziosi. Una petizione ha raccolto 23 000 firme,
senza tuttavia riuscire ad andare aldilà di una
mobilitazione « generazionale ». Ma il libro di Fred
Vargas, La verità su Cesare Battisti, é stato un
successo, dato che le 10 000 copie della prima
tiratura sono già esaurite.

La piccola comunità italiana di rifugiati in Francia
sa che la sorte di un’altra decina di ex attivisti
rischia di giocarsi, mercoledi’, con la decisione
della Corte d’appello di Parigi. Il deputato della
Gironda Noël Mamère (Verdi) e la senatrice del Nord
Marie-Christine Blandin (Verdi) avevano già richiamato
a Raffarin, in una domanda scritta, il 17 maggio, il
ricordo « delle decine » di altri rifugiati. «
Desidero sapere se il primo ministro ha accennato con
il presidente della Repubblica, Jacques Chirac, ad un
cambiamento dell’atteggiamento dello Stato in questa
vicenda e domando al primo ministro di rispettare la
parola della Francia nel caso Battisti ed in quelli
simili che potrebbero emergere in futuro. »

Tradotto dal francese da Karl e Rosa

30.06.2004
Collettivo Bellaciao

Messaggi