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Il rapporto Parigi-periferia, posta in gioco del cantiere delle Halles
Publie le domenica 25 luglio 2004 par Open-Publishing
di Emmanuel de Roux
In una conversazione a "Le Monde », l’architetto Paul Chemetov dice la sua a
proposito dei progetti di rinnovamento del quartiere, di cui il Consiglio comunale
di Parigi ha discusso il 6 luglio.
Ritorno alle Halles di Parigi. La sistemazione di questo quartiere centrale era
stata oggetto, negli anni 70 e 80, di infinite polemiche. I lavori avviati dal
Comune diretto da Jacques Chirac erano stati criticati per i loro mediocri risultati.
Nella primavera del 2004 il sindaco attuale, Bertrand Delanoë (PS), ha lanciato
una vasta consultazione per riaprire un cantiere nell’antico « ventre di Parigi » (Le
Monde del 9 aprile). Quattro progetti urbani sono stati scelti come base di discussione.
Sono esposti attualmente nella grande galleria del Forum delle Halles. Un dibattito
al Consiglio comunale di Parigi - il primo del genere - si e’ svolto il
6 luglio all’Hôtel de Ville.
L’architetto Paul Chemetov, che abbiamo interrogato su questo problema urbano,
conosce bene il quartiere per avervi lavorato, dal 1967, su richiesta di André Malraux,
esservisi battuto poi, all’epoca della distruzione dei padiglioni di Baltard
nel 1970 e, infine, per avervi costruito la place Carrée e la piscina
Cosa pensa dei limiti geografici imposti dal concorso ?
Storicamente, le Halles sono sul sito di un incrocio antichissimo, la cui vocazione commerciale risale al XII secolo. E questo territorio non ha mai cessato di essere rimescolato in ogni epoca. Oggi il quartiere é collegato direttamente alla spianata del Beaubourg ; si estende fino allo Châtelet, alla Samaritaine e all’Hôtel de Ville. Se questa zona si é in parte imborghesita dopo lo spostamento a Rungis del grande mercato alimentare, essa si é aperta alla cultura con il Centro Pompidou - un evento architettonico parigino, snob e popolare ad un tempo, che ha generato gallerie d’arte, bistrots alla moda, ma anche sputafuoco e venditori di cartoline illustrate. Infine, la creazione di un’immensa stazione sotterranea dove si incrociano tre linee di RER ha fatto delle Halles uno dei principali accessi dalla Parigi periferica al centro della città. Non bisogna dimenticare, certo, le gallerie commerciali, i cinema e i ristoranti a buon prezzo che hanno fatto di questo luogo un polo di attrazione per la gioventù parigina nella sua dimensione più popolare. Questo quartiere é dunque particolarmente vivo. E’ il contrario di una « pagina bianca » dove si puo’ intervenire certi dell’impunità.
Si puo’ rimproverare alle Halles quest’orgia commerciale ?
Quelli che storcono la bocca davanti a questa situazione sbagliano quartiere. Le Halles sono un grande mercato da secoli. Un tempo vi si vendevano derrate alimentari e oggi vestiti e paccottiglia, ma anche musica, libri. Ieri come oggi alle Halles ci si andava a divertirsi, in locali di dubbia reputazione, per pochi soldi. Gli 800 000 abitanti della banlieue che transitano con l’RER non vengono alle Halles solo per comprare. E’ anche, per molti, un punto di incontro, un luogo di uscita al centro della città. E’ questa la dimensione essenziale. Puo’ dispiacere che sia una stazione e dei negozi piuttosto che un evento architettonico ad essere stati il motore di questo successo.
Lei pensa che qui l’architettura é secondaria ?
Gli abitanti della banlieue, o piuttosto i Parigini che abitano dall’altra parte del boulevard périphérique (il raccordo anulare : NdT) - si potrebbe quasi chiarmarli i « pariferici » - non hanno bisogno di un’architettura da kermesse eroica. Hanno bisogno di una nuova stazione. Quella che c’é é talmente labirintica che il suo salone per lo smistamento dei viaggiatori ha meritato il soprannome di « flipper ». La trasformazione della stazione Nord prova che un luogo simile puo’ essere migliorato. Hanno bisogno di una zona commerciale più confortevole e di un giardino più vasto, pensato meglio, che faccia da setaccio all’entrata del quartiere che va dalla rue de Rivoli alla rue Etienne-Marcel e dalla rue du Louvre alla rue du Renard.
Perché ripropone qui il problema di Parigi e della sua banlieue ?
Perché da tempo ormai i Parigini abitano a Vanves, Boulogne, Montreuil o Ivry. Parigi non si limita più al boulevard périphérique. Quest’ultimo non costituisce più una barriera come si finge di credere, é un anello di contatto fra la vecchia Parigi dentro le mura e la nuova che si estende ai comuni della piccola cintura. Coloro che vi risiedono possono pensare a progetti trasversali per farne i « grands boulevards » (i viali di circonvallazione più interni, corrispondenti alla cinta muraria, demolita, dell’epoca di Luigi XIV : NdT) di quest’agglomerazione di 6 milioni di abitanti in via di costituzione. Il vero périphérique del 2004 é l’autostrada A86.
In che cosa cio’ riguarda le Halles ?
Cio’ che é in gioco alle Halles é il rapporto Parigi/periferia, il rapporto di Parigi con l’agglomerazione vicina, dei 20 arrondissements (le circoscrizioni : NdT) con i 29 comuni suburbani, che prima costituivano il centro del dipartimento della Senna. La soppressione di questa entità amministrativa é stata un errore : in termini di superficie, Parigi é la più piccola fra le capitali europee. Dunque é urgente regolare questo delicato problema politico-amministrativo in un modo o in un altro. Quale dovrebbe essere l’ « obbligo bruciante » del Comune di Parigi ? Avere come orizzonte l’agglomerazione centrale o la trasformazione del ventre di Parigi in una nuova Bilbao ?
Come eliminare i difetti architettonici del quartiere preservandone la vivacità ?
Col minimo di intervento e il massimo di effetto. I Parigini della periferia hanno, grazie all’RER, un biglietto d’ingresso nel cuore simbolico della città, della loro città. Cosa chiedono di più ? Luoghi un po’ più accoglienti, più confort per incontrarsi meglio. Non é certo il programma proposto agli architetti dal Comune di Parigi. Esso non tiene conto né del passato delle Halles né del suo presente.
Intervista realizzata da Emmanuel de Roux per "Le Monde"
Tradotto dal francese da Karl e Rosa
25.07.2004
Collettivo Bellaciao