Home > L’ESTETICA DEGLI ORRIFICI
GUARDATEVELI BENE
Neppure badilate di ranitidina bastano.
Inutili pure i colliri protettivi per sclerotica.
Sono orrendi, impresentabili, fuori luogo,
spaventevoli, di un tempo non nostro,
eppure si presentano alla mostra, i mostri,
si mostrano senza timore alcuno.
Forti d’essere in compagnia d’altri simili.
Tutti uguali.
C’è quello che neppure mio nonno in carriola era così,
non si trascina quasi,
può rovinare a terra da un momento all’altro,
semiparalitico, con il sigaro sputazzato in bocca,
non si capisce quello che dice,
oltre alla bocca che gli è rimasta storta,
mezza faccia fessa, ha pure la lingua staccata dai comandi,
così come Linda Blair piccola,
tra rantolo, catarro da post intubamento
e tracheotomia attiva. Nel senso che ci prova,
più che altro fa dei suoni,
loffa rumorosamente dall’orefizio labiale,
e quando si mette in canotta bianca
allora sì, che "fa paura perché è arrabbiato".
Lo portano nella comoda a prendere l’acqua delle sorgenti,
tutti i babbuini intorno che plaudono
per una bottiglietta,
il figlio interpreta con gesti i non pensieri del padre,
con la stessa faccia, espressione zero.
Ta-rantula!
Pare la peggio puntata di un Tg1 per sordomuti,
in onda per un manipolo di cercatori di lumache
e anziani ballerini di quadriglie.
Un morto odorante di limone rancido e creolina.
Poi l’altro, l’orso Yoghi in stazione eretta,
ed è già tanto che sappia stare in piedi,
col pantaloncino caki, la maglietta a rigoni,
ciabatte, si fa intervistare sullo sterrato di casa sua.
La notte ha gli incubi per il troppo cinghiale e polenta ingurgitati,
il mattino li traduce in strani pensieri,
se li fa scrivere in bella e li porta a vedere in giro,
anche al Colle va, e l’emerito Capo non lo calcia via,
dementi con dormienti.
Coma profondo sopra irreversibilità.
Coppie di fatto che poi ringhiano per le famiglie gay.
A seguire c’è il pachiderma a due zampe,
calzino corto d’obbligo, gambe ad "X",
faccia e sguardo da merluzzo avariato e bollito,
s’esprime per turpiloqui, un bimbo di tre anni,
massimo di quattro,
dentro il corpo di un approssimativo ippopotamo,
ha pure i ferri agli zoccoli, ma non come i cavalli,
per lui li fanno a svastica, altrimenti cadrebbe.
Vuole mandare tutti via dai "culattoni" ai "neghèr",
dai "terùn" a "i singari" perché gli piace stare solo
nel suo cimitero privato.
Gente della quale dire triste non si addice,
sono figuri anacronistici, buoni neppure per le comiche d’oratorio.
Poi arrivano i nani, fanno a gara a chi è più basso,
non d’altezza, quella è già al minimo.
Uno di 74 anni che si concia da cadetto perfetto,
tinto, stirato, truccato, stuccato,
capelli varianti per spray nero,
un giorno di più, l’altro di meno.
Bitume!
Barzellette per caserme d’alcolisti di grappa,
doppi sensi sessuali,
gonfio come un otre sul punto d’esplodere,
non può più ridere, altrimenti si strappa.
Inamovibile dalle sedie perché tentacolare di culo
e di pensiero.
Conosce solo vendette e numerini sondaggio,
il tuo terrore e l’andare a casa così, piuttosto che,
si prostituisce a qualsiasi mignotta semi-spirata gli dia un voto.
Talmente cadavere avanzato
da volere solo giovanissime necrofile per i suoi sfoghi di letto.
L’altro è indecente groviglio piccoletto,
che non sa ridere e se lo fa gli esce una smorfia e disgusto,
cattivo come solo gli sfigati totali acefali possono.
Acredini e cappucci neri, grembiuli, guanti,
Graal comprati al mercatino Porta Portese, picciotti,
padrini, ladri, corruttori, corrotti, ballerine maschi,
coreografi donne.
Impediti, ignoranti, venduti e pure grossisti.
Pianisti, assenteisti per mestiere, pinocchi, pidocchi,
fate carabine e virus letali.
Dall’altra parte è anche peggio.
Talmente saponificati da meritare niente.
Così come da tempi fanno loro.
Il nulla completo tra scheletri semoventi,
africanistici poco italiani, suore che vanno e vengono,
democristi in riciclo, inginocchiati per cilicio,
zucche vuote e salsiccia pappardella in festa listata.
Allora bandiere ammainate, anche gialle,
nere con femori incrociati incrociati,
de pronfundis,
sono finiti.
Andati perduti.
Andati.
A male.
Si esclude nessuno.
Negagli i soldi e in un sol giorno se ne vanno in cremazione.
Quello interessa ai feretri.
Soldi.
Alla fine lo abbiamo capito, forse,
chissà chi lo sa, nevvero, ma non dirmi,
incredibile, possibile sia…
ancora lì noi coglioni a chiedercelo:
I leaders non servono.
I capi ancor meno.
Senza teste sono.
Ci vogliono idee.
Spendiamo le nostre.
Presente!