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L’Unione carabinieri denuncia: "Ecco le carceri di Nassiriya"
Publie le venerdì 18 giugno 2004 par Open-Publishing
Prigionieri iracheni ammassati in gabbie di ferro in condizioni igieniche molto precarie, militari italiani che sorvegliano persone distese sulla sabbia del deserto, carabinieri e arabi che parlano mentre alcune persone sono distese in terra con le mani ammanettate dietro la schiena. Sono alcune delle foto che l’Unac, l’Unione nazionale arma dei carabinieri (un’associazione privata che riunisce militari in servizio e non), ha pubblicato sul proprio sito ( http://www.unionecarabinieri.it ) e che, secondo l’associazione, sono state fornite dai militari rientrati dall’Iraq.
"Foto - è scritto nel sito - scattate dai carabinieri, che ce le hanno consegnate, che erano certamente state inviate anche ai comandi arma e difesa in Italia. Si denota un ammassamento in situazioni igieniche precarie, con segni di torture sui detenuti. Il tutto a conoscenza degli italiani, che hanno scattato le foto. A dimostrazione che tutti, anche gli italiani, sapevano e riferivano".
Le venti immagini, afferma l’Unac, fanno parte di circa 200 scatti consegnati all’associazione, che "testimoniano le condizioni disumane in cui erano tenuti i prigionieri" nel carcere iracheno di Nassiriya. Le foto sono divise in due sequenze da 10.
Nella prima si vedono alcuni carabinieri che parlottano con alcuni arabi in una strada isolata in mezzo al deserto. Nella sequenza vi sono immagini di iracheni distesi in terra e ammanettati. Un’altra foto è scattata dall’interno di quello che sembrerebbe essere un mezzo in dotazione al contingente italiano mentre uno scatto riprende quello che sembra un carabiniere (l’uomo è di spalle e indossa una divisa blu) che con casco e scudo blocca a terra una persona con il volto coperto.
Nella seconda sequenza, il carcere. Ci sono delle gabbie di ferro, poste all’interno di un edificio fatiscente. Dentro decine di uomini, molti in mutande e maglietta ed uno, in particolare, a torso nudo che si copre il volto e con vistose escoriazioni sul petto. In nessuna delle foto del carcere si vedono militari italiani.
http://www.repubblica.it/2004/f/sezioni/esteri/iraq25/cellenass/cellenass.html
17.06.2004
Collettivo Bellaciao