Home > La Consulta ha detto sì alle Centrali nucleari
La Consulta ha detto sì alle Centrali nucleari
Publie le giovedì 24 giugno 2010 par Open-Publishing4 commenti
Ho letto post di bloggher incazzati con Grillo o Di Pietro perché non avevano dato la notizia che la Corte Costituzionale aveva stoppato le centrali nucleari in quanto le Regioni avevano il diritto di accettarle o no. Si sono incazzati per niente. La Corte ha rifiutato le istanze delle Regioni. Le Centrali si faranno.
Le Regioni che sono contro il nucleare hanno pers la loro battaglia. Il Governo metterà le centrali dove gli pare e le Regioni dovranno tenersele, per di più esse saanno imposte con la forza militare.
Per le Regioni leghiste non faceva differenza, visto che i loro Governatori (anche Cota) erano ben disposte a prendersele, fregandosene della salute della gente, della pericolosità, delle acque e dei terreni inquinati ecc.,ma la Regioni che il nucleare non lo volevano devono masticare amaro.
Non so quale federalismo voglia Bossi e a difesa di cosa, ma al momento le Regioni contano meno di zero e comanda il Ministro dello Sviluppo che ancora oggi è Berlusconi. Non abbiamo ancora le motivazione della decisione della Consulta, ma deciderà tutto il solo Berlusconi che a tutt’oggi non si è degnato di dire dove intende costruire queste centrali, che si presentano come l’ennesima Grande Opera dove mangeranno gli amici degli amici con mazzette varie e gran sperpero di denaro pubblico, oltre ai pericoli di tutto l’impianto e al destino ignoto delle scorie, problema, questo, di cui Pdl e Lega non se ne possono fregare di meno.
Ora resta il referendum di Di Pietro. Capite perché tirano in ballo storie di fondi deviati vecchie di 6 anni e su cui la magistratura per ben 3 volte ha fatto chiarezza discolpando Di Pietro da ogni accusa?
Sono troppo stanca per chiedermi per l’ennesima volta cosa stia facendo il PD e quale malattia del sonno, tipo mosca tze tze, lo abbia preso ormai definitivamente. Dei morti non si discute.
Messaggi
1. La Consulta ha detto sì alle Centrali nucleari, 24 giugno 2010, 19:03
A quanto ho capito si tratta di due diversi ricorsi, uno accettato ed uno no ...
2. La Consulta ha detto sì alle Centrali nucleari, 24 giugno 2010, 21:41
In un altro post si dava la notizia dell’accoglimento del ricorso contro il nucleare ed ora del suo respingimento, erano due? e qual era il loro contenuto?
1. La Consulta ha detto sì alle Centrali nucleari, 25 giugno 2010, 07:27, di viviana
11 Regioni hanno contestato allo Stato di avere competenza in materia nucleare, in base alle rerogative riconosciute loro dal testo costituzionale, e si sono rivolte per questo alla Corte Costituzionale.
Il loro ricorso in parte è stato accolto, in parte no (mancano a tutt’oggi le motivazioni).
Le questioni sollevate sono state giudicate in parte infondante e in parte inammissibili.
Le Regioni che sollevavano l’incostituzionalità della legge delega n. 99 del 2009 del Governo in materia nucleare erano: Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria. Mancano ovviamente le regioni a guida Pdl e Lega. Con l’elezione di Cota, il Piemonte è uscito dalla protesta. Cade dunque la speranza di bloccare il piano del nucleare imposto dal Governo.
C’era tuttavia un altro ricorso precedente di febraio su cui la Corte ancora non si è espressa, sempre per incostituzionalità e procedure anomale del decreto.
Comunque sembra che i nostri governanti già si preparano all’arduo compito di decidere quali saranno i siti che dovranno ospitare le centrali nucleari (dovrebbe farlo Berlusconi, in quanto Ministro dello Sviluppo) e a quanto pare ci vorranno almeno tre anni per giungere ad una decisione in merito, senza contare che non si riesce a capire dove Tremonti troverà i soldi necessari (ogni centrale nucleare costa circa 10 miliardi, di più se la fanno imprese italiane, buone solo a decuplicare i costi, e si richiedono circa 3 anni solo per partire e 8-10 per finirle, il che ci dà almeno la speranza che il governo caschi prima, senza contare che B ha già 73 anni).
Il Piemonte, dopo la vittoria di Cota, ha rinunciato ufficialmente al ricorso che era stato approvato dalla precedente giunta di centrosinistra.
Il ricorso delle regioni contestava anche che il provvedimento fosse stato varato senza il parere della Conferenza Stato-Regioni.
Indipendentemente dalla decisione di oggi, nel frattempo l’Italia dei Valori sta raccogliendo le firme in calce a una richiesta di referendum che punta ad abrogare parti di alcune leggi — a partire dalla numero 99 del 2009 — allo scopo di impedire totalmente il ricorso al nucleare.
L’iniziativa del partito di Antonio Di Pietro — che deve raggiungere almeno 500mila firme — è stata criticata però da alcune associazioni, come Legambiente, che temono il rischio che al momento di un eventuale voto manchi di nuovo il quorum, come è accaduto per tutti i referendum abrogativi negli ultimi 20 anni. Sulla stessa posizione critica, per lo stesso motivo, si è espresso oggi anche il presidente dei Verdi.
Il governo, intanto, ha presentato a sua volta tre ricorsi contro altrettante regioni — Puglia, Basilicata e Campania — che con proprie leggi hanno escluso la costruzione di impianti nucleari e di depositi di stoccaggio del materiale radioattivo, senza la preventiva intesa con lo Stato.
viviana
2. La Consulta ha detto sì alle Centrali nucleari, 25 giugno 2010, 13:22, di paolo
grazie Viviana
ho postato io la notizia dell’accoglimento del ricorso di alcune regioni contro il decreto legge con cui il governo ha iniziato l’iter per il ritorno al nucleare e il giorno successivo la Consulta ha invece respinto un altro ricorso delle regioni contro la legge delega che proseguiva l’iter e siamo in attesa di un altro prounciamento della Corte su un’altro ricorso.
Nel primo caso abbiamo una sentenza (215) pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 17 giugno e intanto stabilisce che
– non si può decretare d’urgenza per iniziative che lo Stato non intende portare avanti direttamente, ma iprevede invece interventi di privati
– bocciata la possibilità di nominare commissari straordinari con i quali il governo voleva velocizzare l’iter (abbiamo rischiato un Bertolaso....)
– non è costituzionale escludere le regioni dalla individuazione dei siti.
Nel secondo caso attendiamo di conoscere gli articoli respinti e le motivazioni,in quanto la notizia, che ci è stata fornita come via libera al nucleare, è venuta dalla udienza pubblica della Consulta del 22 giugno.
Penso che qualsiasi ostacolo che si riesce a frapporre alla sciagurata scelta del nucleare è opportuno per la dilatazione dei tempi.
Sono convinto però che la strada da percorrere per riuscire a stopparla è quella del REFERENDUM e l’atteggiamento pessimista e rinunciatario del Pd e di coloro che temono che si rischia di non raggiungere il quorum è come dare una indicazione di non prenderlo sul serio, di non andare a votare.
Ritengo questo atteggiamento irresponsabile e mi fermo qui.
Di nuovo grazie a Viviana e
saluti a tutti
paolo