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La «finta purezza» di Mambro e Fioravanti

Publie le martedì 3 agosto 2010 par Open-Publishing
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Paolo Bolognesi: legati anche a Mokbel, oggi coinvolto in una gigantesca vicenda di riciclaggio. Registrato in decine di conversazioni con loro

di Gigi Marcucci

Mambro e Fioravanti li ho tirati fuori io». Così diceva al telefono Gennaro Mokbel, cresciuto in Avanguardia nazionale, organizzazione eversiva di estrema destra, oggi coinvolto in una gigantesca vicenda di riciclaggio. Uomo legato alla ‘ndrangheta, capace di manovrare un deputato come un suo «schiavo», Mokbel è stato registrato in decine di conversazioni con i due ex esponenti dei Nar condannati con sentenza definitiva per la strage del 2 agosto 1980. Un legame poco rassicurante, che una volta di più contribuisce a incrinare l’immagine di purezza rivoluzionaria che Francesca Mambro e Valerio “Giusva” Fioravanti hanno sempre proposto di se stessi. A parlare di questi contatti è Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime del 2 agosto, nel trentesimo anniversario della strage alla stazione. Non è la prima volta che i due ex terroristi, che condividono 14 ergastoli ma da un paio d’anni sono in libertà condizionale, devono fare i conti con circostanze che contraddicono lo «spontaneismo» della loro militanza. Dal processo per la strage di piazza della Loggia, in corso a Brescia, emerge un contatto tra i due «sposini dei Nar» e Gaspare Cannizzo, massone palermitano affiliato a logge con forte presenza mafiosa. La frequentazione risale a pochi giorni prima della strage, nella casa di Francesco Mangiameli, che Mambro e Fioravanti uccidono poche settimane dopo, ritenendolo un testimone pericoloso. Si apprende anche che, durante la latitanza, Fioravanti fu ospitato in una casa riconducibile a un neofascista legato ad Amos Spiazzi, capo dell’Organizzazione di sicurezza da cui dipendevano i «Nuclei di difesa dello Stato» e nell’80, collaboratore dei Servizi. Fu proprio Spiazzi a segnalare un certo Ciccio come possibile autore della strage. Mangiameli si riconobbe nell’intervista. «Mi vogliono incastrare», disse. Poi Mambro e Fioravanti gli tapparono la bocca. BOLOGNA

Messaggi

  • Badate che il principale accusatore della copia fu un pregiudicato falsario di professione, tale Sparti, che fu premiato per la sua testimonianza ed accusa nei confronti di Giusva e Mambro, con una finta perizia medico legale, che attestò che era in fin di vita per un carcinoma polmonare, e pertanto scarcerato. Il falsario Sparti visse altri venti anni e morì per altre cause e non per la patologia certificata della finta perizia medico legale. Poi alcune brevi considerazioni: la coppia celeberrima fu notata nella stazione di Bologna, travestita da ...tirolesi, in pieno clima ferragostano, per passare inosservati!Siamo alle comiche finali!Una semplice domanda, ma se costoro erano gli emissari della potente Loggia massonica P2, come mai si dovevano procurare le armi, uccidendo dei poliziotti di servizio alle ambasciate correndo dei rischi notevoli, e il denaro se lo procuravano facendo rapine alle banche? La Loggia massonica P2 tra le cui fila militava fior fiore di generali, ammiragli, banchieri, non poteva fornire loro le armi e denaro, senza correre rischi? I NAR un pugno di ragazzini allo sbando, il Ciavardini autore seconda la vulgata di moda, della strage all’epoca dei fatti aveva sedici anni....ripeto siamo alle comiche finali!