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La tela del grande ragno nero

Publie le lunedì 5 luglio 2010 par Open-Publishing
2 commenti

Davvero non so come possano i berlusconiani ritenere attendibili gli sporchi giochi di questo Governo, dove tutto è appeso al fio di in criminale il cui unico pensiero è scapolare la giustizia e continuare a delinquere senza pena, portando per di più al Governo altri delinquenti o portaborse di mazzette per far godere loro analoghi benefici!

Tremonti attacca "le regioni del Sud, che hanno posto in essere uno scandaloso percorso nella gestione dei fondi comunitari". Verissimo! La gestione di fondi pubblici è stata sempre scandalosa al Sud da quando esiste l’Italia. Il Sud è sempre stato un pozzo senza fondo di sprechi, abusi, truffe e rapine, con politici corrotti, mafiosi o non mafiosi, che si sono sempre spartiti tutto quello che potevano, in modo indecente e senza mai un solo piano di sviluppo serio. E in 16 anni di dominanza di Berlusconi mai abbiamo visto rigore o severità, controlli o programmazione.

Ma con Prodi non è andata meglio! Basti pensare a come Bassolino e a Loiero hanno rovinato le loro Regioni o a Dominici e Martini che svendevano fin l’acqua pubblica. O D’Alema che per ben due volte ha appoggiato il neoliberista Boccia e il piano delle centrali nucleari e della privatizzazioni dei beni pubblici in Puglia!
Dello sviluppo e della legalità di questo paese sembra che non gliene fregi mai a nessuno!

E persino il tentato golpe delle stragi del 92 e 93 è passato, quando lo sapevano cani e porci, ma nessuno della cosiddetta sinistra si è presa la briga di dircene qualcosa. Anzi hanno fatto ponti d’oro al golpista e con lui D’Alema si offre a tutt’oggi di fare una seconda bicamerale con un bel presidenzialismo forte e senza contrappesi a diretta elezione popolare!
Addirittura da tre mesi il Ministero dello Sviluppo è vacante e Berlusconi ancora se ne frega o ne fa merce di scambio.

Al Sud la truffa e la rapina non hanno prodotto nessun aumento di controlli sulla gestione privatistica o mafiosa di fondi pubblici, anzi Berlusconi si è opposto allo scioglimento di giunte a collusione mafiosa, nell’indagine calabrese di De Magistris il Pdl è stato in piano piano (ma il Pd non è stato da meno e persino RC ha dato la sua manazza) per sotterrare l’enorme furto di 20 MLD di fondi comunitari, e qualunque propaganda elettorale di Berlusconi come di Fini è sempre stata finalizzata al Sud alla promessa di più MLD da spartire. Lo stesso Tremonti, quando voleva attrarre voti al Pdl, non ha esitato a resuscitare la Banca del mezzogiorno.

Che il sistema ‘assistenziale’ sia uno dei capisaldi che porti voti a Fini, lo sappiamo. Ma oggi l’attacco di Tremonti al Sud prelude a sporchi ricatti interni. Prima di tutto vuole togliere la base elettorale a Fini, il quale dissente su troppi punti dal piano centralistico e monocratico di Berlusconi. Ora il ricatto, che si evince dall’attacco insultante di Tremonti alle Regioni del Sud, è questo: noi ritiriamo i tagli al Sud, tu, Fini, fai passare la legge-bavaglio.

Per fortuna oggi Brancher si è dimesso, evitando lo scontro palese sul suo nome, scontro che Berlusconi voleva evitare ad ogni costo perché voleva evitare un conta di voti persi, che avrebbe scalfito il suo presunto record del 63% e della grande unità del Pdl, e perché se dai inizio a una frana non sai poi dove puoi andare a finire.

Ma il malcontento tra le due tranche del Pdl cova da tempo e si è fatto rovente.

I cavalli di battaglia di Fini sono sempre stati legalità e assistenzialismo.
La legalità, con le 39 leggi ad personam di Berlusconi è ormai da rottamare. Fini ha dovuto votare e digerire una serie infinita di leggi che incaprettavano giudici e poliziotti, da sempre suoi elettori. E quando i tagli hanno più volte colpito o minacciato queste due categorie, i referenti naturali di Fini hanno cominciato a rumoreggiare.

La stessa presenza in Piazza Navona dei sindacati di polizia contrari alla legge-bavaglio e lo sciopero dei magistrati sono chiari segni che anche le classi più succubi al potere della destra non ne possono proprio più.
La manovra fiscale di Tremonti è stata come quella di una sarta folle che prende un vestito da sera da accorciare e manda fendenti a caso rendendolo non più indossabile.

E poi tutti quei tentativi mozzati di tagli presunti poi ritirati ha finito con l’irritare tutte le categorie. Non bastano 40 anni di contributi. Si taglieranno fondi agli handicappati. Via la tredicesima a insegnanti, magistrati e poliziotti. Pignoramento se non chiarisci dei debiti con la Pa entro 30 giorni. Pedaggi anche sui raccordi anulari…
Di fondi pubblici ne ha avuti molti di più il Nord ma a Nord qualcosa hanno fruttato di benessere al paese; a Sud, Pd e Pdl hanno permesso ogni sorta di distrazione, accanendosi anche a riconfermare candidature disonorevoli.
Campania, Sicilia e Calabria, pure a direzione politica diversa, sono state rapinose e fallimentari allo stesso modo.

Oggi Brancher dà la dimissioni, pur avendo avuto come padrini Tremonti e Calderoli, quel Calderoli a cui portava, si dice, mazzette o favori alla Banca della Lega perché la Leha sostenesse Fazio. Ma Berlusconi darà il Ministero dello Sviluppo a Galan, cedendo quello dell’Agricoltura a un leghista, con gioia della Lega che ci teneva.

Insomma tutto si tiene con lo sputo, ma le trattative personali e partitiche continuano, xcon reciproci accomodamenti, sempre più indecenti, fregandosene del paese.

Sul fondo il grande ragno nero Berlusconi tesse la sua rete affinché i suoi ragnetti, salvando se stessi salvino anche lui da una lacerazione senza rimedio.

Nemmeno la crisi economica, l’impoverimento progressivo del paese o la dequalificazione continua dei partiti ha frenato l’andazzo, nemmeno il 40% di non votanti e lo schifo che ormai pervade anche i loro sostenitori. E ora a questo sono arrivati.

http://masadaweb.org

Messaggi

  • BERLUSCONI: TRADITORE DELLA COSTITUZIONE, DELLA GIUSTIZIA E DELLA CONVIVENZA CIVILE.
    NOI TI CACCEREMO, MA Attenzione: non cantiamo vittoria troppo presto. La guerra contro il dittatore è terribilmente impari: Berlusklaun ha dalla sua 43 TV e 150 testate giornalistiche. Tra l’altro, non sarà facile defenestrarlo. Per lui significherebbe andare sotto processo ed in galera (solo allora questo paese martoriato da mafia, Vaticano e piduisti tornerà ad essere libero, democratico, costituzionale). Bisogna stringere i denti: ogni mattina imbracciare il fucile e l’elmetto. Siamo sotto attacco e la violenza con la quale il dittatore difenderà i suoi privilegi illegali ed incostituzionali sarà grande. Tenterà qualsiasi strada come ha fatto fino ad oggi, e l’incostituzionalità sarà solo un aspetto manifesto di chissà quali torbide collusioni con qualsiasi centro delinquenziale del paese. Se anche questa volta non ce la faremo, potremo solo sperare che la natura ci dia una mano.

  • Berlusconi è a fine corsa !! Se anche lo stesso Corriere ormai gli rema contro. significa che l’establishment (poteri forti interni e grande finanza internazionale) lo ha già scaricato e pensa a trovare un successore in tempi brevi!!

    L’idea probabilmente è quella di mettere in piedi un "grande centro" ruotante intorno a Casini, Fini e Rutelli , a cui poi si aggregheranno i dalemiani e gli ex-margherita del PD, oltre, ovviamente, alla pattuglia degli ex-DC del PDL , il tutto poi con la benedizione del "Pastore Tedesco", della Marcegaglia e della Casa Bianca !!

    Il malcontento generalizzato che provocherà la "manovra" servirà poi da catalizzatore per far decollare tutta l’operazione.

    MaxVinella