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Ecco una selezione delle lettere arrivate dopo l’articolo di Vittorio Zucconi. Per motivi di spazio, non è stato possibile pubblicarle tutte
Un merito importantissimo
Caro Direttore, condivido pienamente le considerazioni che ha fatto sull’errata e superficiale considerazione che l’On.Tremaglia ha fatto degli italiani all’estero, ma non trovo corretto che il merito di questa vittoria elettorale della sinistra di misura - e che triste misura... - sia da attribuire esclusivamente alla "gente venuta dal mare", tanto per parafrasare lei e citare il nostro EX Presidente del Consiglio che qualche giorno fa paragonava queste elezioni a quelle del 1948...
Il merito di questa vittoria del centro sinistra, o meglio sconfitta del centro destra, va dato certo anche ai nostri compatrioti che vivono oltre confine; ma non si sogni di ridimensionare il coraggio che hanno avuto milioni di italiani che vivono in Italia nel votare questa vecchia e goffa sinistra che da dieci anni è sempre la stessa e che campa sul ricatto morale: "O voti noi... o rafforzi loro!". Mi creda, è duro e faticoso vivere e votare in Italia!
Difficoltà a spiegare le nostre vicende
Buonasera gentilissimo Sig. Zucconi, grazie, dal profondo del mio cuore, grazie. Ha spiegato con una elegantissima sintesi i miei sentimenti. Non aggiungo altro a quanto detto da Lei con garbo ed intelligenza. Giorni fa ad Oslo ho avuto difficoltà a cercare di comprendere e spiegare la storia dei cog... ad alcuni colleghi norvegesi. Mi hanno anche detto però che per fortuna conoscono tra gli italiani persone come me e mia moglie. La saluto con gratitudine,
Federico Soffici
Un voto per la dignità
A nome mio e di moltissimi amici italiani che viviamo all’estero (zona delle tre frontiere: Francia, Belgio e Lussemburgo) le invio un sentito GRAZIE per l’articolo da Lei scritto "Saving Private Prodi". Ci riconosciamo profondamente in quanto da Lei espresso: abbiamo votato per avere dignità. Cordialmente,
Gigi Zazzera
Viva l’Italia vera
Caro direttore, ho letto il suo articolo e lo trovo oltre che molto veritiero... Chi come me vive all’estero sa cosa significa andare al proprio consolato e vedere come siamo trattati da impiegati scontenti, addirittura da strutture fatiscenti. Per fortuna che abbiamo potuto votare e far vincere al senato l’Unione, altrimenti avremmo ancora come presidente quel signore là.
Per me il perché dei pochi voti di differenza alla Camera è dovuto al fatto che pochi italiani leggono i giornali, che pochi italiani hanno Internet, che la Sicilia con la mafia e collusione politica ha dato molti voti alla cosiddetta casa della libertà, che molti italiani vedendo solo televisione si sono spaventati per le parole dell’ex primo ministro e soprattutto i voti dei ricchi. Noi all’estero che non leggiamo i giornali leggiamo i siti di Repubblica, Corriere ecc. Viva l’Italia, l’Italia vera non quella di Berlusconi.
Adolfo Zonta
Non riconosco più il mio Paese
Caro Direttore, la ringrazio molto per questo articolo. Sono una ricercatrice italiana che vive e lavora qui in America e mi sono molto ritrovata in quello che Lei ha scritto, anch’io tengo sempre aperto il sito di Repubblica nel mio computer. Purtroppo non ho potuto votare, la scheda elettorale non mi è mai arrivata... problemi burocratici mi hanno detto al Consolato. Sono arrabbiata e avvilita per i risultati del voto, come è possibile che Berlusconi e il suo partito abbiano preso il 50% dei voti? Ormai non vivo più in Italia da 15 anni sebbeno torno a visitare i miei genitori abbastanza spesso, ma non riconosco più il mio paese, cosa è successo agli italiani? Quali sono i valori?
Patrizia Fuschiotti
La nuova figura dell’italiano all’estero
Un grazie di sentito cuore per il suo bellissimo articolo apparso sulla Repubblica di oggi. Sono residente a Londra da ben 17 anni dove ho conseguito un Master e dove insegno come lettrice all’università. Grazie per aver saputo cogliere e riassumere magnificamente quella che è la nuova figura dell’italiano all’estero alla quale ovviamente sento di appartenere. Un grazie mille a tutti gli altri "emigrati" che come me, hanno contribuito in maniera decisiva a questo cambiamento che si era veramente reso necessario per l’Italia.
Angela
Privilegiati
L’ho sempre detto che voi italiani all’estero siete dei privilegiati: e l’elenco da lei fatto delle professioni che svolgete me lo conferma. Eppure state sempre a lamentarvi, anche se col cavolo che tornate in patria. Invece noi siamo stati qui con le c....pe strette perché già rivedevamo S. E. Berlusconi che ci sorrideva beffardo. Vi ringrazio, ringrazio anche i baldi italo-pinguini dell’Antartide (nella circoscrizione che comprendeva Africa, Asia e Oceania), che hanno contribuito a questa vittoria. Però, ora i 70enni, 60enni e forse anche i 50enni del centro-sinistra, dai dirigenti, ai deputati, dai giornalisti ai vari consiglieri più o meno disinteressati, si FACCIANO DA PARTE. Cordiali saluti,
Massimo Minelli
Un sospiro di sollievo
Caro Zucconi, grazie per il suo articolo, ha espresso precisamente quello che penso in questo momento, e che pensano anche molti miei colleghi, emigrati più o meno transitoriamente in California per lavorare come biologi e medici. Dopo quasi 4 anni all’estero, in Europa e in America, tiro un sospiro di sollievo sperando di non dover più arrampicarmi sugli specchi per spiegare a uno scandinavo incredulo o a un americano divertito che essere rappresentati da un buffone maleducato non significa che gli italiani sono a loro volta buffoni maleducati. Col tempo si comincia a pensare che forse l’equazione, per quanto semplicistica, non sia del tutto sbagliata. Speriamo bene. Con stima,
Antonella Zampolli
Hanno provato a comprare il mio voto?
Gentile Zucconi, rinnovo un grazie a lei e a Repubblica per far vedere a noi "foresti" quello che realmente succede in madrepatria. Volevo semplicemente unirmi a lei nel condividere lo stupore e l’ironia della sorte che la legge Tremaglia ha causato, rivortandosi contro il suo ideatore. Forse nemmeno lui ha capito realmente cosa abbiano significato questi ultimi 5 anni di governo, forse perché anche lui imbambolato dal martellamento relentless della propaganda. Un commento solo sul come, da lontano, io abbia notato: 1) di appassionarmi di più alle vicende di casa - forse per sentirmi più a fianco dei miei cari in questi momenti difficili; 2) di essere riuscito ad osservare lo svolgersi delle situazioni con molto più distacco, anche perché l’informazione veniva da fonti forse meno faziose quali la stampa e la televisione britanniche, che non smetterò mai di lodare; 3) la leggerezza con cui la metà dell’elettorato italiano in casa abbia continuato a soprassedere su aberrazioni quali il conflitto di interessi, l’occasione persa di sviluppo economico, leggi ad personam atte a evitare processi che hanno continuato a spuntare come funghi nel corso di questo tempo.
Un aneddoto che merita menzione: un paio di settimane prima del voto postale, abbiamo ricevuto a casa volantini di propaganda elettorale. La cosa in sé non mi avrebbe disturbato più di tanto, se non fosse per il fatto che svariati volantini erano provenienti da esponenti di Forza Italia e contenevano una scheda telefonica internazionale con 50 pence di chiamate gratuite. Tra me e la mia compagna ne abbiamo raccattate quattro. Perché non riesco a non pensare che abbiano, seppur remotamente, o involontariamente, o inconsciamente, cercato di comprare il mio voto? Cordiali saluti,
Alberto Giannetto
Quali sono le lenti dell’italiano residente?
Carissimo Vittorio, mi chiamo Giovanni e le scrivo dalla vicina Spagna. Il suo articolo mi riempie d’orgoglio e so che questi sofferti anni fuori dal mio paese a parte permettermi di creare una posizione dignitosa, nonostante la paura del diverso, per me e mia moglie (argentina) mi ha aperto definitivamente gli occhi su una realtà (prima veneta poi italiana) veramente troppo piccola. Sono sempre stato fedele alle mie idee e in fondo non ho agito straordinariamente, pero mi fa notare che molti miei compatrioti emigrati lo hanno fatto contro le aspettative dei teorici politici al potere (potrebbe essere il miracolo delle comunicazioni tele e non - non siamo più cosi lontani dalla Terra Nostra e le lacrime non si spargono sulla bandiera come prima si faceva).
Penso sia il termine di paragone acquisito quello che fa la differenza e la comparazione con i compatrioti in ferie così... (come siamo) e vengo al punto. Sono veramente preoccupato dalla meta italiana che ha visto qualcosa di buono e sperava qualcosa di meglio dal governo USCENTE. Le chiedo: sarà dovuto al problema irrisolto della massa ignorante che crede con atto di cieca fede alla coscienza di un capitalista (categoria sociale che spesso ci insegna che il mondo NON e governato dai principi etici che abbiamo ereditato negli ambienti scolastici e accademici)? E se e cosi quali sono le lenti dell’italiano residente? Cosa lo spinge coscientemente a scegliere il re dei ladroni perché li rappresenta e li sostiene in quanto ladroni (macchia sulla mia valigia di immigrato)? Davvero i nostri geni sono irrimediabilmente segnati dall’opportunismo? La ringrazio molto per avermi dato al possibilità di replicare al suo pensiero sempre fresco e piacevole.
Giovanni Guglielmo (Tenerife)
Un articolo vero
Egregio direttore, era tanto tempo che non leggevo un articolo così vero. La ringrazio, perché mi ha fatto sentire fiera di essere italiana, ed ancor più di essere un’italiana all’estero ed aver contribuito alla caduta del pagliaccio Berlusconi. It’s a great feeling! Grazie,
Maria Chiara Lalla
Un’Italia riscoperta
È un po’ come se Cristoforo Colombo fosse tornato indietro, a "scoprire" un’Italia che sembrava non esistesse più. Non sarò mai grata abbastanza a questi italiani che hanno letteralmente risvegliato il paese da un incubo. Grazie,
Raffaella De Vitis (Lecce)
(13 aprile 2006)