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Ma a chi giovano questi rapimenti?
Publie le martedì 7 settembre 2004 par Open-Publishing9 commenti
Dazibao Movimenti Guerre-Conflitti Viviana Vivarelli
di Viviana Vivarelli
Come siamo entrati nel vivo della campagna elettorale statunitense e con l’inizio della convention repubblicana, l’arma dei rapimenti in Irak ha avuto una svolta imprevedibile: non sono stati rapiti più mercenari, ingegneri o autisti al soldo dell’esercito della coalizione ma persone innocue, addirittura amici dell’Irak: due giornalisti di un paese che non fa parte della coalizione e anzi ha tuonato contro questa guerra, un giornalista pacifista della Croce Rossa che intendeva intervistare Al Sadr, e ora due innocenti ragazze, volontarie in Irak che hanno dedicato anni ad aiutare i civili iracheni e avevano appena portata 500.000 litri d’acqua a Nassirya, insieme a una donna irachena e a due volontari di un’altra ONG, Intersos, che presta soccorso sanitario ai popoli vittime della guerra.
L’altro carattere imprevedibile di questi rapimenti e’ stato l’assoluta sicurezza e il carattere mirato dei rapimenti che sono avvenuti in momenti di perfetta visibilita’, come se anche il modo vistoso e sicuro con cui i fatti sono avvenuti avesse la sua importanza, come se i rapitori fossero piu’ che sicuri e non avessero da temere le forze di sicurezza, si sentissero cioe’ padroni del campo e volessero compiere un atto ostentativo, uno spot.
Ora a noi sembra che la scelta degli ostaggi e le modalita’ dei rapimenti abbiano una funzione troppo bizzarra, rispetto a tutti gli eventi precedenti, come se il loro fine non fosse una eventuale richiesta di denaro o di condizioni (tant’e’ che per Baldoni le richieste sono mancate e per i due giornalisti francesi sono state confuse e contraddittorie) ma volessero dimostrare alla piazza mediatica che i terroristi sono veramente perversi, cosi’ da suscitare una reazione di grande odio contro la lotta irachena. Ma ci risulta incomprensibile, psicologicamente, che questo risultato possa essere nella strategia di quelli stessi che hanno fatto appello ai pacifisti affinche’ facciano pressioni di piazza sui governi per richiedere il ritiro delle truppe.
Se ti appelli ai pacifisti, non rapisci cinque pacifisti.
Ma se hai intenzione di sfruttare una guerra che non sai piu’ come gestire e sei in condizioni elettorali critiche per cui hai bisogno di eventi che suscitino sentimenti di reazione immediata e viscerale contro il nemico, ti puo’ venire molto giovamento da rapimenti di questo genere. Posso dire che e’ esattamente lo stesso giovamento che ’non sventare l’attacco alle Torri’ ha portato all’invasione americana dell’Afganistan, invasione che era stata preventivata ed era gia’ iniziata mesi prima dell’attacco stesso.
Insomma, se in questi reati orribili dovessimo chiederci: a chi giova? risulterebbe chiaro che questi eccessi non giovano alla causa irachena ma possono giovare molto all’amministrazione repubblicana e ai suoi sponsor. E non a caso Casini si e’ affrettato a dire con indignazione: "Che non si parli piu’ di resistenza irachena!"
E proprio anche per questa troppo facile indignazione che noi non vediamo affatto chiaro in questi eventi.
Contemporaneamente abbiamo letto dichiarazioni (pertanto anonime) di presunti soldati italiani che denunciavano la condotta non certo umanitaria dei soldati italiani a Nassirya. Queste dichiarazioni hanno suscitato un’onda di controdichiarazioni indignate, ma i fatti di Abu Graib mostrano ormai che le dichiarazioni e i fatti sono troppo divergenti e che una persistenza nel caos iracheno non fa che allungare le ombre oscure sui comportamenti e sulle perversioni individuali. Anche la condotta dei gestori della Croce Rossa italiana sono troppo collusi perche’ la parola ’umanitario’ non posso coniugarsi in modo inquietante con la parola ’opportunismo politico’. Insomma le cose potrebbero non essere affatto come ci vengono presentate e non possiamo aspettarci chiarezza e trasparenza in una guerra che e’ cominciata e sta continuando all’ombra di una rete fittissima e spregiudicata di bugie.
Forse non riusciremo mai ad avere tutta la verita’, come non l’abbiamo avuta per Ilaria Alpi e la sua inchiesta sullo scandalo delle armi, come non l’abbiamo avuta nei Balcani o per l’Afganistan o per le atroci guerre africane. Ma noi continuiamo a chiederci: a chi giova?
L’unica cosa evidente e’ che che una cricca di finanzieri cinici e senza scrupoli non ha esitato a scatenare nel mondo una spirale perversa di malvagita’ che crea reazioni sempre piu’ folli e perverse che sembrano amplificarsi a dismisura oltre ogni limite dell’umano. Gli stessi eventi della scuola di Ossezia non dividono certo buoni da cattivi ma mostrano la follia e il cinismo in azione da ambo le parti in una lotta spaventosa dove non si salva nessuno, ne’ i terroristi ne’ lo stato russo. Capisco che per un uomo normale la condotta di Putin è intollerabile come la condotta dei terroristi, ma questi non sono uomini normali. Abbiamo l’impressione che il mondo sia scivolato nelle mani di pazzi criminali.
L’unica cosa chiarissima come il sole e’ che i soldati italiani in Irak si sono messi in una situazione di merda.
E a ogni minuto che passa questa situazione diventa sempre piu’ di merda.
Non ci sono sbocchi da nessuna parte. Non c’e’ verita’ ne’ chiarezza da nessuna parte. Francamente a questo punto anche la condotta incapace e poco trasparente della stessa Farnesina fa sorgere troppi dubbi.
Come se cio’ non bastasse, Kerry, se pure venisse eletto, promette altri 4 anni almeno di guerra irachena. Altri 4 anni di inferno con altre esplosioni irrazionali in amplificazione. E i democratici hanno votato insieme ai repubblicani la volonta’ di continuare questa guerra in nome di un patriottismo che diventa sempre piu’ grondante di sangue e costa sempre di piu’ al mondo.
Ormai anche la parola patriottismo e’ stata resa un’aberrazione, una bestemmia contro l’umanita’, una parola impronunciabile.
Comunque vada, non ci sono piu’ buoni e cattivi, non ci sono i nostri e i nemici, i nostri non possono essere i partiti di governo con le loro bugie, i nemici non possono essere i bambini di Ossezia o di Nassirya, il nemico e’ la guerra, cio’ che e’ nostro e’ la pace. Non riusciamo a capire altro. Non possiamo volere altro. Vogliamo la vita. Vogliamo la fine di ogni guerra. Vogliamo il ritiro dei soldati italiani dall’Irak e la fine di questa guerra di merda che sta coprendo di merda tutto il mondo.
Viviana
vivianavivarelli@aliceposta.it
Messaggi
1. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 8 settembre 2004, 16:28
E’ tradizione che la destra di tutto il mondo, dovendo per sopravvivenza, perpetuare la secolare prepotenza dei pochi ricchi sui molti poveri, debba in qualche modo giustificare il suo nefando operato camuffandolo agli occhi della pubblica opnione, ed attraverso il tam-tam dei media dimostrare che tutto ciò è tristemente necessario per contrastare l’avanzata del male, malcelando agli occhi attenti di chi vuole veder chiaro, l’atavico bisogno di creare disordine per poi dover rimettere "ordine".
E’ proprio nel disordine che il potere dei pochi, da sempre trae la sua linfa vitale, il "dividi et impera" degli antichi romani, ai quali si rifanno i moderni imperatori signori delle multinazionali, quindi la l’arte delle sommosse, colpi di stato, rivoluzioni varie e per ultimo il terrorismo internazionale, tutti motivi sufficienti per armarsi fino ai denti ed andare "a far giustizia", a togliere le armi al "matto" dopo avergliele vendute.
Da noi nel dopoguerra furono prima i comunisti mangia bambini, poi la politica degli opposti estremismi, le stragi di stato, terrorismo di destra e sinistra, i gli autonomi, fino ad arrivare a riscoprire quando serve "la matrice anarco-insurrezionalista" ed i famigerati black-block i quali, chissà per quale oscuro motivo per far giustizia sociale fracassano la vetrina di qualche botteguccia o incendiano l’automobile di qualche povero cristo di operaio, parcheggiata sul loro percorso di guerra.
Troppe le cose non chiare, perchè gli Iracheni dovrebbero prendersela con chi stà li per aiutare gli Iracheni?
Forse le organizzazioni non governative ed umanitarie presenti in Irak rappresentavano l’ultimo riflettore a far luce su questa guerra che puzza di petrolio e sangue.
Da oggi questa luce si è spenta.
Soffiofresco
http://www.soffiofresco.blog.tiscali.it
2. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 8 settembre 2004, 17:07
E’ tradizione che la destra di tutto il mondo, dovendo, per sopravvivenza, perpetuare la secolare prepotenza dei pochi ricchi sui molti poveri, debba in qualche modo giustificare il suo nefando operato camuffandolo agli occhi della pubblica opnione, ed attraverso il tam-tam dei media dimostrare che tutto ciò è tristemente necessario per contrastare l’avanzata del male, malcelando agli occhi attenti di chi vuole veder chiaro, l’atavico bisogno di creare disordine per poi dover rimettere "ordine".
E’ proprio nel disordine che il potere dei pochi, da sempre trae la sua linfa vitale, il "dividi et impera" degli antichi romani, ai quali si rifanno i moderni imperatori signori delle multinazionali, quindi la l’arte delle sommosse, colpi di stato, rivoluzioni varie e per ultimo il terrorismo internazionale, tutti motivi sufficienti per armarsi fino ai denti ed andare "a far giustizia", a togliere le armi al "matto" dopo avergliele vendute.
Da noi nel dopoguerra furono prima i comunisti mangia bambini, poi la politica degli opposti estremismi, le stragi di stato, terrorismo di destra e sinistra, i gli autonomi, fino ad arrivare a riscoprire quando serve "la matrice anarco-insurrezionalista" ed i famigerati black-block i quali, chissà per quale oscuro motivo per far giustizia sociale fracassano la vetrina di qualche botteguccia o incendiano l’automobile di qualche povero cristo di operaio, parcheggiata sul loro percorso di guerra.
Troppe le cose non chiare, perchè gli Iracheni dovrebbero prendersela con chi stà li per aiutare gli Iracheni?
Forse le organizzazioni non governative ed umanitarie presenti in Irak rappresentavano l’ultimo riflettore a far luce su questa guerra che puzza di petrolio e sangue.
Da oggi questa luce si è spenta.
Soffiofresco
http://www.soffiofresco.blog.tiscali.it
3. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 8 settembre 2004, 20:30
Sono perfettamente d’acordo con questo dubbio atroce!!
Questa guerra giova soltanto alle tasche di uomini potenti che pur di trarre il maggiore profitto in termini economici e di potere è in grado di architettare qualsiasi spregiudicata manovra!
Salvarsi la faccia agli occhi di una opinione pubblica che spero incominci ad utilizzare altre modalità di pensiero,non è semplice e chi gestisce questi complotti è disposto a tutto.
Non possiamo invocare la pace finchè accetteremo passivamente tutto quello che ci viene propinato.
Tutti dobbiamo ritenerci coinvolti in questo delicatissimo momento politico internazionale.
Anche le dichiarazioni di Putin non lasciano presagire nulla di buono ed anche chi non crede a tutto questo è pregato di mettere in azione i propri neuroni perchè troppe verità atroci incominciano a combaciare ed il puzzle che si stà componendo raffigura immagini di morte.
Non sono pessimista ma le morti e le tragedie di questi ultimi tempi mi fanno rabbrividire.
Grazie per l’attenzione prestata.
Annarita
4. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 9 settembre 2004, 07:57
La domanda "a chi giovano" i rapimenti, i massacri, a chi giova il terrorismo, insomma, ha una risposta semplice: giova al partito della guerra, alla destra, insomma.
Il problema è che di destre reazionarie ce ne sono due, in lotta fra loro: quella che fa capo a Bush e quella che fa capo all’ integralismo islamico. Ed entrambe hanno interesse che la guerra continui.
Vogliamo fare dietrologia? Allora facciamola a 360°: il clima di terrore in Iraq rende la vita impossibile al governo fantoccio imposto dagli USA, rende un miraggio le elezioni che consacrerebbero quel regime.
Cui prodest, allora?
Egalité
5. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 9 settembre 2004, 12:44
Da tempo seguo con interesse il vostro sito, ma da oggi avete perso un lettore. Il perché è l’incredulità che mi ha lasciato l’ipotesi di Viviana Vivarelli che cito testualmente:
" Ma se hai intenzione di sfruttare una guerra che non sai piu’ come gestire e sei in condizioni elettorali critiche per cui hai bisogno di eventi che suscitino sentimenti di reazione immediata e viscerale contro il nemico, ti puo’ venire molto giovamento da rapimenti di questo genere. Posso dire che e’ esattamente lo stesso giovamento che ’non sventare l’attacco alle Torri’ ha portato all’invasione americana dell’Afganistan, invasione che era stata preventivata ed era gia’ iniziata mesi prima dell’attacco stesso."
Va bene essere antiamericani, va bene che Bush inventi guerre dove le guerre non esistono, ma sostenere che abbia lasciato morire migliaia di persone nell’attacco alle due torri per ottenere voti nella sua deficitaria campagna elettorale mi sembra folle come ancor più folle è sostenere che i rapimenti delle due ragazze pacifiste giovino a chi ritiene giusta la guerra in Irak! Andiamo!
Queste ipotesi infangano il nome del comunismo visto che vengono scritte su un nostro sito internet. Lo stravolgimento della realtà che fa Viviana Vivarella fa provare vergogna a chi, da anni comunista, legge queste cose da chi si professa tale. Non mi piace il modo in cui con questo articolo viene infangato il comunismo. Viviana Vivarelli non è comunista e non è nemmeno pacifista. Non so cosa l’abbia animata a ipotizzare queste cose, ma mi premuro di ricordarle che un comunista lotta contro tutte le forme di rapimento, siano esse di due ragazze pacifiste o di un volontario come Quattrocchi. Le ricordo inoltre che a volte, di fronte a tragedie che non hanno colore politico come quella delle due torri a New York o la più recente dei bambini in Ossezia è meglio un minuto di silenzio a 5 righe di ipotesi vergognose.
Spero che questa mia mail venga mostrata, perché se questo sito, come ha sempre fatto dice che "ribellarsi è giusto, disobbedire è un dovere, bisogna agire", beh io mi ribello da comunista VERO e disobbedisco a Viviana Vivarelli e agisco tramite questa mia mail.
Grazie di avermi quantomento ascoltato.
Ivan Ferrari
1. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 13 settembre 2004, 22:02
Caro Ivan
Non ho nessuna intenzione di infangare chicchessia. Ho provato solo a dire che la realta’ potrebbe essere diversa da come ce la vendono, ferno restando che ne’ io ne’ te potremmo mai sapere come stanno le cose. In quanto alla tua incredulita’ sulla possibilita’ che un governo o un sistema di servizi segreti possano fare questo o quello, ti faccio alcuni promemoria sull’operato della CIA e del democratico governo USA:
– assassinio di Allende
– guerra civile in Libano
– assassinio di 30.000 argentini
– assassinio di un milione di comunisti in Indonesia
– assassinio di cinquecentomila oppositori in Guatemala
– attacco politico contro Cuba (uso degli esuli).
– assassinio di un milione e mezzo di bimbi Iracheni grazie all’embargo di cibo e medicinali
– strategia nella Repubblica Federale jugoslava
– complicita’ con Israele contro i diritti del popolo palestinese.
Sull’attentato alle torri ci sarebbe troppo da dire, non ti dice nulla nemmeno che lo spostamento delle truppe verso l’Afganistan era cominciato gia’ nel marzo? cos’era? preveggenza? E non ti dice nulla che sia il capo della CIA che il suo vice si siano dimessi appena e’ circolata voce di una inchiesta sul perche’ la CIA avesse lasciato cadere molti indizi del complotto che pure erano stati preventivamente raccolti e che se fossero stati usati avrebbero sventato l’attentato stesso?
(Ringrazio il blog di inmovimento che mi aiuta a risponderti. Non uso parole mie ma quelle di due lettori. Giorgio e Ramon) :
"Il sogno imperiale statunitense non nasce certo con Bush jr. Già nel 1945 il generale H. H. Arnold, comandante in capo dell’Aeronautica militare Usa durante la guerra, pensava che “per poter usare con profitto la nostra aviazione strategica dobbiamo avere basi in tutto il mondo, localizzate in modo da poter raggiungere qualsiasi obiettivo che ci venga ordinato di distruggere” (“Global mission”, Harper and Bro., 1949, pagg. 586/587).
Un geopolitico Usa, John Kieffer, scriveva nel 1952: “Noi dobbiamo arrivare nei più lontani angoli del globo. Le nostre truppe devono essere presenti sul territorio di decine di altri stati. Le nostre prime linee di difesa devono trovarsi a migliaia di miglia dai nostri confini. La geopolitica è nella sua essenza opposta ai principi del diritto internazionale. Dal punto di vista della geopolitica l’unica legge che lo stato può seguire è la legge della forza: ho bisogno, voglio, prendo”. (“Realities of world power”, D. Mc Kay, 1952).
Sempre dallo stesso weblog traggo queste ottime considerazioni:
"Ecco come gli USA esportano la democrazia:
Bombardamenti:
– Cina 1945-6
– Corea 1950-3
– Guatemala 1954
– Indonesia 1958
– Cuba 1959-61
– Guatemala 1960
– Vietnam 1961-73
– Congo 1964
– Laos 1964-73
– Perù 1965
– Cambogia 1969-70
– Guatemala 1967-69
– Grenada 1983
– Libano 1983-84
– Libia 1986
– El Salvador anni ‘80
– Nicaragua anni ‘80
– Iran 1987
– Panama 1989
– Iraq 1991-2002
– Kuwait 1991
– Somalia 1993
– Bosnia 1994-5
– Sudan 1998
– Afghanistan 1998
– Jugoslavia 1999
– Afghanistan 2001…
– Iraq 2003…
Utilizzo di armi non convenzionali:
– Uranio impoverito:
Utilizzo nella guerra del Golfo 1991 e in Jugoslavia 1999
Afghanistan 2001-?
– Bombe a grappolo :
Utilizzo in Laos 1965-73, Vietnam 1961-1973, Cambogia 1969-70, Jugoslavia 1999, Afghanistan dal 2001 in poi
Aggressioni chimiche e batteriologiche contro paesi stranieri:
– Bahamas anni ’40-50 (esperimento: segreto di stato)
– Canada 1953 (esperimento: diffusione di solfuro di zinco-cadmio sulla città di Winnipeg)
– Cina e Corea anni ’50 (attacco batteriologico, bombardamenti con napalm)
– Corea anni ’60 (cospargimento dell’erbicida diossinico Agent Orange)
– Vietnam anni ’60-70 (cospargimento dell’erbicida diossinico Agent Orange, bombardamenti con napalm)
– Laos anni ’70 (utilizzo di gas nervino Sarin, Cbu-15 o Gb)
– Panama anni ’40-90 (vari test di Agent Orange, Iprite, VX, Sarin, Cianuro di idrogeno e altri gas nervini ed erbicidi)
– Cuba anni ’50-60 (probabile diffusione di zanzare portatrici di febbri dengue e febbre emorragica poi effettivamente verificatesi; contaminazione dello zucchero; contaminazione di allevamenti di tacchini con il morbo di Newcastle; contaminazione degli allevamenti di maiali con virus della febbre del maiale africano; varie contaminazioni delle coltivazioni.
Appoggio ad aggressioni chimiche e batteriologhe di altri paesi:
– Egitto anni ’60 (addestramento e supporto all’attacco con gas venefici sullo Yemen)
– Sudafrica anni ’70 (addestramento e supporto)
– Iraq 1984-89 (addestramento ed esportazione dei progetti e delle attrezzature necessarie a produrre virus e batteri e installarli su testate missilistiche, nonché degli stessi virus e batteri Bacillus Antracis (Antrace), Clostridium Botulinum (Botulino), Citoplasma Capsulatum Brucella Melitensis, Clostridium Perfringens, Clostridium Tetani (Tetano).
Test chimici sulla popolazione interna:
– New York 1950 (test per provocare epidemie di ruggine dei cereali)
– San Francisco 1957 (test di attacchi batteriologici di Bacilllus globigii e Serratia marcescens)
– Minneapolis 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)
– St. Louis 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)
– Washington DC 1953 (test di rilasci di zinco-cadmio)
– Florida 1955 (test di epidemia di pertosse)
– Florida 1956-58 (test di diffusione di zanzare)
– New York City 1956 (test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger)
– Chicago 1960 (test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger)
Sperimentazione dirette su persone: migliaia di esperimenti di sostanze chimiche e batteriologiche, agenti nervini, radiazioni nucleari, droghe su persone parzialmente inconsapevoli.
Tortura:
– Grecia anni ’40-70 (Cia: addestramento e attrezzature per la tortura)
– Iran anni ’50-79 (Cia: costituzione e addestramento della Savak, la polizia segreta)
– Germania anni ’50 (tortura direttamente praticata dalla Cia)
– Vietnam anni ’60-70 (tortura direttamente praticata dalla Cia e dall’Esercito)
– Bolivia 1967 (Cia: supervisione e addestramento)
– Uruguay anni ’60-70 (Cia e Agenzia internazionale per lo sviluppo: addestramento)
– Brasile anni ’60 (Cia e Agenzia internazionale per lo sviluppo: addestramento)
– Guatemala anni ’60-90 (Cia: addestramento e attrezzature)
– El Salvador anni ’80 (Cia: addestramento e attrezzature)
– Honduras anni ’80 (Cia ed Esercito: addestramento, attrezzature e «operatività»)
– Panama anni ’90 (tortura direttamente praticata dall’Esercito USA)
– Iraq 2003/04 (tortura direttamente praticata dall’Esercito USA)
Sovvertimento delle elezioni in paesi stranieri:
– Filippine anni ‘50
– Libano anni ‘50
– Indonesia 1955
– Vietnam 1955
– Guyana 1953-64
– Giappone 1958- anni ‘70
– Nepal 1959
– Laos 1960
– Brasile 1962
– Rep. Dominicana 1962
– Guatemala 1963
– Bolivia 1966
– Cile 1964
– Portogallo 1975
– Australia 1974
– Giamaica 1976
– Panama 1984, 1989
– Nicaragua 1984, 1990
– Haiti 1987-88
– Bulgaria 1990-92
– Albania 1991-92
– Russia 1996
– Mongolia 1996
– Bosnia 1998
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Trai tu stesso le tue considerazioni. Secondo me, non c’e’ nulla di tanto splendido o di tanto atroce che l’uomo non sia in grado di fare.
Dice un proverbio che avere sospetto e’ meglio che credere fideisticamente. La verita’ restera’ comunque troppo piu’ complessa di quanto il mio pessimismo o il tuo ottimismo possano comprendere
Cordialmente
Viviana
6. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 9 settembre 2004, 13:19
Grazie compagna, mi sento meno solo.
Vengo sempre rimproverato perché teorizzo sempre il "complotto internazionale", ma come tu scrivi, la domanda fondamentale è proprio "a chi giova ?"
Eppoi la modalità con cui agisce chi ha interesse alla guerra ed alla destabilizzazione - e lo ha già fatto dall’Argentina al Cile al Salvador fino al più recente Afghanistan - la conosciamo da tempo.
E’ curioso - o no ? - che in Italia si continui a rimproverare una parte all’altra il filoamericanismo o il filo "russismo" (come se fosse una versione moderna dell’essere filosovietici ...); non credo sia quello il punto, non c’é bisogno di schierarsi di qua o di la. E’ necessario invece schierarsi "contro", contro questa logica ed il sistema che essa ha generato. Credo infatti che la mano sia identica, anche se sono diverse le facce che ci danno in pasto: Putin come Bush e Cheney, espressioni univoche di guerre d’interessi per vendere armi e sottrarre risorse.
Hai ragione, il mondo è in mano ad una banda di criminali.
Ieri ero a piazza Vittorio a Roma perché volevo testimoniare la mia vicinanza ad Un ponte per..., e lo sgomento e l’incredulità ancora non avevano completamente ceduto il passo al ragionamento.
Dopo aver letto, tra altri, anche il tuo articolo, dopo aver parlato con le persone, la sensazione di impotenza ha ceduto il passo ad una migliore, di poter reagire.
Sono un illuso ? certo, le reazioni alla morte di Enzo Baldoni e a quest’ultimo rapimento vengono da quelli che ci sono sempre, sarebbe positivo se trovassimo in piazza qualcuno che è uscito rinunciando a due ore di televisione berlusconiana, per esempio, ed ha deciso una volta tanto che non può più restare passivo.
Nonostante ciò continuo a credere che saremo sempre li e di più per dire basta tutti insieme.
Basta a chi guadagna sulla pelle degli altri.
Basta a quelli per cui la vita (degli altri) non vale neanche due lire.
Grazie ancora.
Gaetano
gaetano_df@yahoo.com
7. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 9 settembre 2004, 20:00
Siamo in guerra, innanzitutto. Volenti o nolenti lo siamo. I soldati italiani NON SONO in Iraq per missioni umanitarie ma perchè obbediscono ad una politica che appoggia gli stati uniti d’america (MINUSCOLO!). Premesso, doverosa premessa, cio, i rapimenti sono spiegabili, perfettamente spiegabili. Fanno parte della guerra che, come prima conseguenza, ha la GENERALIZZAZIONE delle figure, qualsiasi figura. Così come è capitato alle due rapite: unico torto: essere italiane. Il tricolore, insomma, prevale la logica del simbolo e le differenze scompaiono piano piano. NON C’E’ NIENTE DA FARE, unica soluzione saggia, tornare a casa! Se non lo vuole fare la politica (leggasi RITIRO IMMEDIATO DELLE NOSTRE TRUPPE OCCUPANTI) lo facciano almeno le associazioni di volontariato. In fondo, quando uno vuole essere aiutato, l’aiuto lo chiede, NON ABBIAMO IL DIRITTO DI AIUTARE A TUTTI I COSTI. A proposito: fermo restando che tutti speriamo che liberino queste persone, le due ragazze e i loro collaboratori iracheni, altrimenti se parliamo solo delle due ragazze, anche noi finiamo col generalizzare.
8. > Ma a chi giovano questi rapimenti?, 10 settembre 2004, 18:36
cara viviana quello che scrivi è anche il mio pensiero,e avendo avuto la fortuna di stare un mese a bagdad ultimamente per lavoro(sono un photoreporter)ancor di piu sostengo la tua tesi..
aggiungerei una cosa..troppo spesso si mischia il terrorismo con la resistenza irachena,ma sono due cose diverse e ben distinte..le prime resistono all’invasore colpendo l’invasore.i secondi colpiscono indistintamente e essendo tutti stranieri quindi non iracheni ma giordani sauditi iraniani che forse come gli americani non hanno interesse che le cose si calmino visto che quello è terreno fertile e libero per le loro rappresaglie contro l’occidente...detto questo i rapimenti giovano sia ai governi che sono in iraq per giustificare i loro orrori sia ai terroristi per poter seguitare a combattere la loro personale guerra..
In mezzo gli iracheni che seguitano a subire un ingiustizia mondiale
Alex
www.mezzenga.it
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