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Milano, 27 novembre 2004 - Incontro sindacale ferroviario alternativo

Publie le giovedì 16 dicembre 2004 par Open-Publishing

Dazibao Sindacati Incontri-Dibattiti


Partecipavano a questa riunione delegazioni delle seguenti organizzazioni
sindacali: CUB, ORSA, SULT (Italia), CGT (Spagna), Sud Rail (Francia), un compagno
belga senza mandato. Il LAB (Il Paese basco si era scusato)


di Sud Rail

Una ricognizione dimostra con chiarezza che la situazione in ciascuna delle quattro
reti ferroviarie rappresentate é che, ancora una volta, la liberalizzazione,
con ritmi diversi, continua ovunque.

 1. In Francia, cio’ si traduce attualmente in un’accelerazione del processo che porta alla privatizzazione. La direzione dell’SNCF ha appena lanciato due progetti che mirano a trasferire in filiali private da una parte la commercializzazione di un treno viaggiatori, dall’altra il traffico merci sulla breve distanza.

 2. In Spagna, nell’ottobre 2003, il governo di destra aveva fatto votare una legge che condannava la RENFE a sparire, spezzando l’impresa in due parti privatizzate, una per l’infrastruttura e l’altra per l’esercizio. La sinistra, al potere dal marzo 2004, ha sospeso questa legge fino al 1° gennaio 2005. Oggi lo stesso governo annuncia che applicherà a partire da quella data la legge adottata dalla destra...

 3. In Italia, dal luglio 2003, la legge organizza il recepimento di tutte le direttive liberali europee e le anticipa addirittura, per esempio per l’apertura alla concorrenza e l’ingresso di imprese non ferroviarie per assicurare il servizio viaggiatori. Per quanto riguarda il servizio merci, una compagnia privata gestirà tutto: la manovra e la formazione dei treni. Il trasporto regionale é totalmente soggetto ai bandi di gara. Cosi’, in Lombardia, il bando di gara ha prodotto un’esplosione: Trenitalia assicura la produzione dei treni, ATM gestisce stazioni e biglietti, Ferrovie Nord assicura manovra e manutenzione. Vuol dire rimettere in causa le conquiste sociali.

 4. In Belgio, quest’anno la SNCB é stata trasformata in una holding che raggruppa una società per l’infrastruttura (che appartiene per il 50% alla holding, per il 50% allo Stato) e la SNCB (100% holding). In seno alla SNCB, la gestione separata per attività é sempre più spinta. Globalmente, gli effettivi, che erano 44 000 a fine 2003, sono ridotti a 38 000 a seguito di prepensionamenti, della polivalenza e dell’aumento della flessibilità. Le ristrutturazioni si traducono anche nella chiusura di stazioni e nella soppressione del personale addetto alla sicurezza della circolazione nelle stazioni.

Dopo questa ricognizione delle singole realtà, é stata presa la decisione di pubblicare un documento comune in diverse lingue, nella prospettiva di dare impulso ad una campagna internazionale unitaria per uno sciopero europeo per opporsi agli orientamenti liberali ed imporre altre scelte. Una sessione di lavoro di bilancio si svolgerà nel luglio prossimo a Ruesta (Spagna).
Saranno peraltro realizzati lavori specifici sulla difesa del diritto di sciopero e su un appello dei ferrovieri contro la costituzione europea.
Prossimo incontro: in occasione del congresso della SFF-CGT spagnola, dal 3 al 5 febbraio a Malaga.

Le lien du retraité N°9 - Dicembre 2004
Sud Rail

Tradotto dal francese da Karl&Rosa de Bellaciao