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PERCHE’ SPARISCONO LE "Y". UNA STORIA CHE NESSUNO RACCONTA

Publie le giovedì 6 gennaio 2011 par Open-Publishing
10 commenti

Adesso, vi prego, di fare un piccolo esperimento. Avrete tutti in tasca qualche banconota in euro. Non importa di quale taglio, anche quelli piccoli. Date un’occhiata, sul retro di ogni banconota c’è un numero di serie. Visto? Ebbene, non è solo un numero di serie. E’ una summa enciclopedica della cultura dell’inganno. E della ferocia di quello che lorsignori chiamano il “mercato”, ma che non ha molto a che vedere con il mercato, in cui compratori e venditori sono, in un certo senso, alla pari. Dicevo: numero di serie. Ma non comincia con un numero, bensì con una lettera dell’alfabeto inglese. E qui c’è un primo lucchetto da aprire.

Quella lettera sta per un paese, tra quelli che fanno parte, per ora, della “zona euro”. Adesso vi sfido a trovare una sola banconota da 50 euro che cominci con la Y il suo numero di serie. Se la trovate sappiate che è un residuo sfuggito misteriosamente a una spietata caccia all’uomo, pardon alla banconota. Le altre, quelle già catturate, cioè quasi tutte, stanno racchiuse in un qualche caveau della banca Centrale Europea. E, se un giorno usciranno, sarà soltanto perché i greci le hanno riscattate con il loro sangue. Letteralmente.

Infatti quella Y sta per Grecia. Voi direte: e perché mai la Grecia l’hanno chiamata Y? Risposta. La ragione è la stessa per cui la Germania l’hanno chiamata X, la Francia sta per U, l’Italia sta per S, l’Austria sta per N, la Spagna sta per V, il Belgio è Z, la P è Olanda, l’H è la Slovenia e così via criptando.

L’obiettivo è di impedire al pubblico, cioè a noi, che queste monete usiamo tutti i giorni, di capire a chi “appartengono” questi soldi. Appartengono è parola impropria. In ogni caso non appartengono a noi, ma alle banche centrali dei singoli paesi, le quali a loro volta non appartengono ai singoli paesi ma alle banche private che ne riempiono i consigli di amministrazione.

In sostanza queste banconote, con la loro bella lettera criptata, sono il contributo che ciascun paese ha dato alla moneta comune europea. Ora si dà il caso che la Grecia è andata in bancarotta. Non ha più un soldo, è in mutande e deve restituire il prestito del Fondo Monetario Internazionale e della X, ovvero Germania, a tassi d’interesse vertiginosi.

Dunque, alla chetichella, cosa fa la Banca Centrale Europea?

Ritira dalla circolazione tutti gli euro di provenienza greca. L’imperativo è evitare sorprese. Vuoi vedere che il popolo greco, preso da improvviso raptus, decide di dichiararla lui la bancarotta, unilateralmente, manda a quel paese il suo governo, capitanato da quell’agente del “consenso washingtoniano” che si chiama Papandreu, e fa come l’Argentina, cioè non paga più nessun debito?

Per questo li hanno espropriati in anticipo. Se, per caso, i greci decidono di andarsene dall’euro, devono trovarsi all’asciutto. Completamente. Che ripartano da zero, che si arrangino stampando di nuovo le loro vecchie dracme.

Scopriranno, che vada bene, che la dracma resuscitata varrà meno della metà della dracma pre-euro. E dovranno fare i salti mortali per ricominciare daccapo, mentre tutto il mondo li tratterà come dei reietti.

Ci hanno raccontato un sacco di balle, i media, dicendoci che hanno speso troppo, che hanno troppi dipendenti pubblici.

Doppia bugia, perché la Grecia è ultima in Europa come spesa per stipendi del pubblico impiego. E, in secondo luogo, è davvero perfidia assoluta accusare le famiglie greche di essere andate in rosso. Il fatto è che tutti stiamo consumando troppo! Perché siamo stati trasformati in consumatori compulsivi, siamo stati ipnotizzati in massa. E noi europei ancora consumiamo poco.

I veri lobotomizzati sono gli americani e gl’inglesi, entrambi in rosso assai più dei greci. Solo che loro non intendono pagare il conto, mentre ai greci il conto lo stanno facendo pagare bastonandoli.

Avrete notato, tra l’altro, che la stessa operazione la stanno facendo con l’Irlanda. Che il prestito del FMI non lo voleva. Infatti ha resistito per tre mesi alle ingiunzioni perentorie. Poi ha ceduto. Si è mai visto una banca che ti vuole prestare dei soldi a tutti i costi, che ti corre dietro in strada per darti il suo obolo? Ecco, adesso assistiamo alla caccia al debitore che non vuole prestiti da parte di potenziali creditori, apparentemente molto generosi, in realtà usurai della peggiore specie.

Così, adesso spariranno, anzi stanno già sparendo, le banconote di grosso taglio con la J, che stanno appunto per Irlanda.

Poi spariranno le M, che stanno per Portogallo.

Prima o poi toccherà anche all’Italia. Chi comanda questa sarabanda?

Wall Street comanda.

Il dollaro sta andando a picco. Ha bisogno di un euro subalterno e di una Europa senza sovranità, che paghi il debito americano, visto che i cinesi non lo fanno più. Dopo l’Irlanda toccherà al Portogallo. E’ un trucco, come s’è detto, con il quale si porta via la sovranità dell’Europa, la si divide tra quelli che comandano e le vittime. Così non avremo più neanche questa misera Europa, ma una succursale di Wall Street.

5.11.2011

Giulietto Chiesa

Link; http://www.megachip.info/rubriche/34-giulietto-chiesa-cronache-marxziane/5362-europa-succursale-di-wall-street.html

Messaggi

  • Dimenticavo la fonte originaria :

    da : «La Voce delle Voci», gennaio 2011

  • Ma quante sciocchezze: di banconote con la Y della Grecia ce ne sono poche perchè la Grecia ne stampa poche in quanto la sua economia è piccolissima ( forse inferiore persino a quella del solo Lazio). E’ logico che in Italia prevalgano quelle stampate in Italia, in Germania quelle stampate in Germania ed in Francia quelle stampate in Francia ma se si va in Grecia quelle con la Y saranno la stragrande maggioranza tranne quelle portate dai turisti.L’euro gode sostanzialmente buona salute, sicuramente migliore del dollaro per il quale molti analisti prevedono il tracollo subito dopo l’estate con rapporti di cambio che potrebbero arrivare all’1/1,60 di due anni fa e forse anche superarlo( alcuni prevedono 1/1,80 per natale prossimo). Tutte le manovre delle banche americane per screditare l’euro sono destinate a fallire davanti alla realtà di un dollaro ben più indebitato dell’euro con una struttura dell’indebitamento molto peggiore( l’indebitamento dei paesi euro è sostanzialmente l’uno verso l’altro mentre quello degli S.U. è verso tutti gli altri).michele

    • Premesso che l’Euro non è una moneta unica bensi’ rappresenta un sistema di cambio stabilizzato, vi racconto qualcos’altro che pochissimi sanno.

      Il numero stampato sulle banconote non è un numero di serie e vi spiego perche’. Prendete una banconota contrassegnata dalla lettera "S" (Italia), sommate tutti i numeri uno all’altro.

      Otterrete un numero di 2 cifre che sommate tra di loro vi daranno come risultato 7 e sempre e solo 7.

      Quindi è evidente che non si tratta di un numero di serie, altrimenti darebbe un numero diverso alle varie somme.

      Il gioco vale per tutte le lettere, cambiera’ il risultato finale che, come spiegavo, rimarra’ per quella lettera sempre e solo quello.

      Quindi è un algoritmo di cui non ho mai scoperto il significato.

      Ovvio poi che non essendo moneta unica deve essere identificabile per nazione.

      Altrimenti come calcolare il debito di ogni nazione?

      Ecco il perche’ delle lettere identificative.

      Il discorso di Chiesa non fa una grinza.

      Luca Martinelli

  • E’ un numero di serie ma non progressivo per scoprire i falsi!michele

    • La mia peplessita’ deriva dal fatto che sarei capace anch’io di mettere insieme dei numeri la cui somma dia 7.

      Il problema è che non ho la carta, le attrezzature per l’ologramma e le altre finezze che compongono la banconota. saluti

      Luca Martinelli

    • Caro Giulietto Chiesa,

      ho letto il suo articolo sulle monete di carta ( http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7837&mode=thread&order=0&thold=0 ), ho pensato ad una stupidata: per garantire qualcosa ai miei figli (alimentari), conviene mettere via monete con la S, italiane?

      Grazie e saluti

      Mario


      Caro Mario,

      ho l’impressione che non servirebbe, esattamente come non serve ai greci conservare le banconote con la Y.

      La cosa da fare, invece, è battersi (cioè creare un partito) che metta nel suo programma il ritorno alla sovranità monetaria del nostro paese e dell’Europa, rispetto alle banche private. Il sistema bancario attuale è una rapina legale nei confronti della gente. L’intera architettura finanziaria è costruita per sostenere il potere di coloro che controllano il denaro. Ai danni nostri.

      Occorre un programma di graduale ritorno in mani pubbliche, cioè democratiche, della creazione di moneta. Ovvio che questa non può essere una riforma "italiana". Occorre una trasformazione della finanza mondiale.

      Ma questo tema deve essere messo all’ordine del giorno a cominciare dal nostro paese, per poi estendere la questione all’Europa.
      La Grecia ha già perduto interamente la sua sovranità nazionale. L’Europa la sta perdendo. A vantaggio di chi? Dello sfruttatore mondiale, cioè di Wall Street. Il dollaro deve essere sostituito come moneta mondiale di riferimento. Per la semplice ragione che l’Impero americano non è più in grado di sostenere i suoi lussi e la sua prevaricazione. Non siamo soli.

      Mezzo mondo l’ha già capito. L’hanno capito i cinesi, per esempio. E loro già contano non poco.

      Giulietto Chiesa

      7.01.2011

      Link: http://www.megachip.info/finestre/lettere/5377-italia-con-la-qsq.html

      P.S.: Proprio mentre pubblichiamo queste considerazioni, un articolo di Federico Rampini su «la Repubblica» ( http://www.repubblica.it/economia/2011/01/07/news/rampini_default-10933229/ ) fa notare la clamorosa novità della lettera ufficiale al Congresso del segretario del Tesoro , Tim Geithner, che per la prima volta osa pronunciare la parola default (bancarotta) nell’indicare i rischi che minacciano da vicino l’economia più importante del pianeta. Particolarmente interessanti le conclusioni dell’articolo di Rampini: «Washington ha ancora il privilegio imperiale di stampare una moneta che il resto del mondo accetta, sia pure a malincuore. E’ il signoraggio che manca all’Eurozona. Perciò, se il 2011 dovesse essere l’anno di una bancarotta sovrana, i mercati scommettono che questo accadrà prima in Europa. E perfino l’interessata generosità della Cina non sarebbe un salvagente miracoloso.»

    • Va aggiunto anche che il debito nazionale americano ha superato i 14,2 trilioni di dollari lo scorso 31 dicembre (con un anticipo di diversi mesi sulle previsioni, che davano il "traguardo" dei 14 trilioni tondi a fine febbraio) e che la FED sta stampando denaro a tutta forza per coprire la somma.

      caleb367

    • Io credo che tra pochi anni il problema del dollaro come moneta mondiale di riferimento non si porrà più , in quanto il problema si sposterà sullo yen !!!!

      MaxVinella

    • Mi sa che hai ragione.
      Stanno ritirando le banconote Y? E che banconote circolano adesso in Grecia? Quelle tedesche? Anche fosse, in caso di uscita dall’euro della Grecia, tutte le banconote che adesso girano in Grecia che fine farebbero? Riamarrebero ai greci! E se vogliono li spendono per prendere merci tedesche o francesi! Poi un greco che viene in Italia non potrebbe pagare con gli euro?