Home > Pacifisti sì ma non fessi
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di Viviana Vivarelli
Volevo ribadire anche una cosa:
in questo momento di risate omeriche e di orgoglio resuscitato, particolarmente fastidiosi mi sono i finti moderati, quelli che esibiscono il loro perbenismo e, credendo ancora di vivere in un salotto di buone maniere, esortano virtuosamente i più bollenti a tornare al bon ton e al galateo di Donna Clara.
Si illudono costoro che non sia successo ciò che quotidianamente mette alla prova gli spiriti più duri, che lo sfascio immane del paese sia una invenzione retorica, che l’economia e il diritto non siano ridotti a pezzi e che davanti alla ghigliottina dello stato si possa ancora dire: “Prima lei... no, prego, prima lei!”
Ma più fastidioso ancora è che la loro mancanza di coraggio si rivesta di finto pacifismo.
A meno che i loro richiami incongrui alla pace, dopo l’emblematico cavalletto, non significhino altro che una resa a capo basso a qualunque oscenità.
Ad essi rispondiamo: siamo pacifisti, non vittime sacrificali!
Siamo pacifici ma non fessi!
Dalle fiere, con gentilezza, andateci voi!
Vorrei ricordare a tutti una cosa: quella guerra che l’articolo 11 della Costituzione ripudia, è stata dichiarata, e non solo allo stato iracheno ma anche allo stato italiano, consenzienti Lega, AN e scampoli fedifraghi del centro.
Et à la guerre comme à la guerre.
E’ un diritto di difesa di ogni popolo! Questo io penso.
Messaggi
1. > Pacifisti sì ma non fessi, 4 gennaio 2005, 03:41
Canti popolari spontanei sul cavalletto
Ei fu, Roberto è immobile
Trattiene anche il respiro
Di quel "contratto" memore
- Orpo! Va che lo miro!
È una minaccia endemica
Il mondo capirà! -
Muto, il pensier va all’ultima
Cazzata di Natale
Roberto si concentra,
non pensa al Capitale
al comunismo in polvere
o al mondo che verrà.
Sospinto, Lui, da accolito
Ride alla bolsa claque
Sempre adorante e assidua
Quasi che a separar l’acque
Il Silvio fosse solito
E invece non lo fa.
Stufo del servo encomio
Che sente come oltraggio
Sorge, Roberto, al subito
Deciso a fargli omaggio
Di un tosto cavalletto
Che a filo lancerà
Dall’Alpi alle Cariatidi
Dal Flumendosa al Reno
Di quel treppiedi, un fulmine
Fece Roberto, almeno.
Riser da Scilla a Bozen
Dall’uno all’altro mar.
Fu buona mira? Ai posteri
L’ardua sentenza: nui
Un colpo in fronte al massimo
Avremmo dato a Lui
Invece che alla nuca
Più vasta orma stampar.
La frocellosa e trepida
Sinistra senza impegno
Depreca in coro docile
Serva, pensando al regno;
al muratore un premio
era follia sperar!
Roberto, a te la gloria
Del gesto, fu un periglio,
non sfuggi alla questura
al minaccioso esiglio
per loro nella polvere
per noi sei sull’altar.
—
Lo lancio per me
lo lancio per te
il cavalletto rosso....
è trendy e ti dà
è trendy e ti dà
la felicità
Il testa ti va
ti spacca qua e là
il cavalletto rosso...
piu’ è grosso, si sa,
più male gli fa
al quaqquaraquà
(chi ricorda il brandy in questione?)
Metti che tu conosci una compagna e dici:
"io uso bene il cavalletto"
metti che lei capisce un’altra cosa e dice:
"fai le foto al comizietto"
metti che sei un compagno puro e questa cosa
non fa certo un bell’effetto:
"il cavalletto... quello che serve per tirà tirà tirà"
Metti che lei non è movimentista
e non è d’accordo col progetto
il cavalletto si butta un po’ giù
Non c’è emozione, né soddisazione,
a usare solo per le foto il cavalletto!
è uno strumento un po’ particolare,
se vuoi usarlo sotto quell’aspetto...
Ma dove stanno i miei compagni,
per lanciare tutti insieme il cavalletto
per fare un bel lancetto
per fare un po’ tirà tirà tirà tirà
La cerco come la Titina
quella bella testolina
per farci sdeng,
mentre il cavalletto lanc,
così nasce un bel blues
2. > Pacifisti sì ma non fessi, 4 gennaio 2005, 03:43
caro roberto.un rimprovero:non era meglio scagliare la
macchina fotografica(seppur piu costosa)ma molto piu
pesante, al nano? avrei volentieri partecipato a una
colletta per rimborsartela.ciao
3. > Pacifisti sì ma non fessi, 4 gennaio 2005, 03:50
Oh che giubilo, che gaudio!
Me ne stavo sul divano
con un bicchierino in mano
quando sento di quel nano
e del prode mantovano
che con mira assai perfetta,
quasi fosse una saetta,
un treppiede tosto lancia
senza chiedere la mancia
contro il collo di quel tizio
sì, per togliersi lo sfizio
di cambiare i connotati
con la colla appiccicati
di quel rudere avvilente
che s’incula tanta gente.
Oh che giubilo, che gaudio!
non mi serve neanche l’audio
per mandar dovuto omaggio
a un esempio di coraggio
a un novel Gaetano Bresci!
Santo sdegno, quando cresci?
Quando sorgi dalle masse
rimbambite con le tasse
che van giù sempre più giù,
col lavoro in abbondanza
sol che ti gratti la panza,
soldi, donne e tanto swing
sol che faccia un bel liftìng?
Parchi buoi dell’occidente
come dice sorridente
quel bel tomo del Ferrandi
non più miseri e nefandi
insorgete in piena luce
contro quel novello duce!
Non avete baionette?
E nemmeno mitragliette?
Né le vanghe né i forconi
da infilzargli nei coglioni?
Non temere, anima bella!
È il treppiè l’arma novella!
Lo strumento proletario
da cacciar nel tafanario
di quell’essere arrogante
che del "ben" si fa garante!
Certo, il "ben" del capitale
che non batti col pitale
che c’ha in mano la "sinistra"
quando con la faccia trista
si fa avanti mesta mesta
per non apparir molesta
proclamando a monte e a mare
che "bisogna dialogare"!
Su i treppiedi, su, compagni,
chè nessuno poi si lagni
che "non si può fare niente"
né di panza né di mente
contro questo malfattore
miliardario sfruttatore!
Non siam parco, non siam buoi,
tutti al passo del Pordoi!
Coi treppiedi nelle mani,
coi treppiedi anco fra i denti,
siam novelli resistenti!
Oh Roberto, grande amico
sei migliore dell’Enrico
quello che con la stampella
fe’ una gran figura bella
nostra speme rilucente
nuovo faro tra la gente!
Tu la strada c’hai indicata,
la faremo lastricata
di borghesi boccheggianti
di attorucoli rampanti
di veline mezzo ignude
di Lattanzi da palude .
Il Ferrara giù nel fosso?
Sì, per fare almeno un dosso!
.e l’Emilio nazionale
con nel culo un bel fanale
che rischiari col Tiggì,
quando è notte e cala il dì
su ’sto mondo da finire,
il BEL SOL DELL’AVVENIRE!
4. > Pacifisti sì ma non fessi, 4 gennaio 2005, 11:54
Sono molto daccordo con Viviana.
Forse è davvero il momento di smetterla di fare i buonisti a fronte di attacchi quotidiani
continui alla nostra vita. E, solo perchè non provoca ecchimosi, non è questa violenza?
A LA GUERRE COMME A LA GUERRE
Massimo Bordonaro