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Pdl, un partito leggero

Publie le mercoledì 7 luglio 2010 par Open-Publishing

(Ricordate quando in P.zza Duomo a Milano Berlusconi perorava il tesseramento auspicando un milioni di tessere? Il giorno in cui la duomata di Tartaglia pose in essere una ridicola pagliacciata? E quel tesseramento che fine ha fatto?)

Il Pdl è un partito leggero, senza immobili, né dipendenti (questi sono ancora in carico in gran parte a FI che, giuridicamente, esiste ancora), e soprattutto senza iscritti.

Il Secolo d’Italia ha pubblicato i bilanci del Pdl, della Casa delle libertà (esiste ancora) e di quel che resta di FI, un partito con due residui, per la serie “B non butta via niente”.

Il dato più curioso è la voce “quote associative annuali”: 730.577 €.

Ora non vi sembra un po’ poco per un B che dichiara di avere il 63% del consenso? O per un Pdl che nel 2008 ha preso 13 milioni di voti? Dunque ogni elettore avrebbe contribuito in media con 5 centesimi. Un po’ poco da gente che da B si aspetta vantaggi economici pure illegali!
È vero che nell’ottica di B sono tesserati simbolici tutti ma i paganti sono proprio pochini.

Solo la Camorra conta 7.200 affiliati e 82.000 fiancheggiatori. Cosa nostra 5.400 affiliati e 65.000 fiancheggiatori. La ’Ndrangheta 6.000 affiliati e 72.000 fiancheggiatori. La Sacra Corona Unita 1.600 affiliati. Fanno 237.600 delinquenti.

Poi ci sono tutti i politici del Pdl sparsi a Roma e nel paese. E tutti i bottegai e gli imprenditori fieri di evadere le tasse. Qualcosina potevano dargli.

Solo con i parlamentari del Pdl che pagherebbero 1.000 € l’anno e sono 420, se fossero iscritti al partito si avrebbero 420.000 €.
Presidenti di giunta e di consigli provinciali, assessori, consiglieri e sindaci pagano 300 €.

Di comuni cittadini quanti ne restano? Quasi nessuno.

Secondo il dep. Valducci: “il Popolo della libertà non può essere strutturato come un partito novecentesco, basandosi unicamente sul tesseramento”. E allora su cosa?

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