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Quello che non è mai stato detto sulla funivia urbana di Roma

par Domenico Ciardulli

Publie le domenica 25 settembre 2011 par Domenico Ciardulli - Open-Publishing
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Nel 2003 uno studioso e ricercatore, il Prof. Arch. Stefano Panunzi, incontrò il Sindaco di Roma Veltroni per esporgli, nell’ambito dello sviluppo di una mobilità innovativa ed ecosostenibile, un progetto di funivie urbane orizzontali che ormai stanno prendendo piede in tutto il mondo.
Il sindaco progressista di Roma, Walter Veltroni, si mostrò sensibile alle proposte innovative sui trasporti a fune e si adoperò perchè gli uffici del Piano Regolatore collaborassero con il Prof. Arch. Panunzi e la sua equipe al fine di individuare fattibilità, distanze e i potenziali tracciati. Anni di confronto, di studio e di progetti, avvenuti al riparo da ogni amplificazione mediatica, che finora hanno portato al Comune di Roma una decina di milioni di euro di fondi europei.
L’idillio tra il Campidoglio e il docente universitario sembrò rompersi quando nel 2007 il sindaco Veltroni, accogliendo un proposta proveniente da un tecnico della società convenzionata dei trasporti di Roma Capitale, diede il nulla osta per un progetto di funivia urbana di circa 600-700 metri. In relazione a tale progetto fu emesso un decreto di esproprio. Il tragitto partirebbe dalla zona metro Magliana per arrivare fino all’altra parte del Tevere, vicino la pista ciclabile. Una localizzazione e un tracciato che, secondo il Prof. Arch. Panunzi, non sarebbero funzionali e adeguate all’esigenze di mobilità dei cittadini. Infatti il progetto alternativo, indicato dall’equipe del docente universitario, individuava come poli della funivia: Magliana Metro e Villa Bonelli, entrambe collegate a due importanti snodi ferroviari. Il progetto pilota del Campidoglio "Magliana - pista ciclabile del lungotevere, sostiene il docente, rischia con il suo possibile fallimento, di far diventare i trasporti a fune come un’opzione di mobilità urbana da scartare.
Con il passaggio delle consegne da Veltroni ad Alemanno tutto "il capitolo funivie urbane" è passato nelle mani di Mauro Cutrufo, che è rimasto vice sindaco con cinque deleghe dal 2008 al 2011 nella giunta Alemanno. Dopo le dimissioni di Cutrufo, non si sa ancora in quali mani siano passati attualmente i progetti di trasporto a fune con la sua prima mole di finanziamenti. E non si sa nemmeno se questo progetto di funivia, già approvato e sottoscritto all’epoca di Veltroni, sia stato abortito per ostacoli tecnici e giudiziari imprevisti oppure sarà realizzato per fallire dopo la sua costruzione a causa dell’irragionevole ubicazione dei poli.
I progetti di funivia urbana di Roma Capitale, tra i quali quello citato di Magliana, e i relativi finanziamenti rimangono ancora un tabù dell’informazione locale e nazionale. Ci auguriamo che questo contributo informativo sul web possa indurre le testate locali e nazionali ad approfondire un tema così vitale per lo sviluppo ecosostenibile della città.
"Occorre lavorare sui sistemi" dice il Prof. Panunzi, durante un convegno tenuto sabato 24 settembre scorso a Casalotti e organizzato dall’associazione "Casalottilibera". "Allargare una strada o mettere più mezzi pubblici sono soluzioni che vanno per forza a saturazione. Anche la soluzione dei parcheggi interrati non ha fatto altro che aumentare il numero di automobili e il volume di traffico delle zone interessate.
La funivia urbana era già praticabile 10 anni fa e potrebbe essere una strategia di completamento della "cura del ferro" ideata da Tocci durante la Giunta Rutelli. Il trasporto a fune costa molto meno di qualsiasi mezzo di superficie (a Roma, in base alla rete da realizzare si potrebbero spendere... LEGGI TUTTO su:
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