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SANGUE E ORGOGLIO (videos)

Publie le sabato 10 luglio 2010 par Open-Publishing
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Eravamo in tanti, a Roma. Ieri, 7 luglio. Tutti sfollati, più di cinquemila. Sveglia all’alba, nelle nostre case di fortuna. E 15 euro il biglietto dell’autobus. E tante automobili private. E il caldo. Il Comune di Roma ci fa scortare lungo l’autostrada, fino a piazza Venezia. E lì ci consegna nelle mani delle forze dell’ordine.

Armate fino ai denti e caricate ad arte, di fronte a gente stremata che non immagina neanche lontanamente cosa sia un posto di blocco nel quale i poliziotti hanno ricevuto l’ordine di caricare. Senza guardare in faccia nessuno : donne, bambini, anziani. E gli Aquilani cercano di parlare civilmente. Di contrattare l’ingresso verso palazzo Madama. E invitano i giovani, i nostri giovani, a far cordone per improvvisare una sorta di servizio d’ordine, per scongiurare eventuali tafferugli. Vogliamo arrivare alla Camera e poi al Senato, dove si discute, in finanziaria, della nostra sorte. Chiediamo di ricevere lo stesso trattamento che hanno ricevuto tutti gli altri terremotati.

Un governo iniquo ci impone di tornare a pagare tasse e balzelli. Come se nulla ci fosse accaduto. E non mette soldi sulla nostra disgrazia. Per ricostruire case. E vite. Nasconde la verità di una città morta. E, come ha sempre fatto dall’inizio della nostra tragedia, soffoca la ribellione con la violenza. Occulta o manifesta. La prima della protezione civile, sulla nostra stessa terra, ora quella di stato, armata di manganelli. Scaltri, imbottigliano i manifestanti nel primo tratto di via del Corso. Li tolgono dalla visibilità di piazza Venezia. E li picchiano una prima volta. Manganellate e sangue. Ma gli Aquilani non si fanno intimorire. Vedo in prima linea professionisti insospettabili che urlano VERGOGNA alle forze dell’ordine che picchiano. E donne coraggiose. E gli amici dei paesi. E i nostri ragazzi. Accanto ai genitori. Alle mamme. Tutti ad urlare. Ed a sventolare le nostre bandiere nero verdi. Nero, il lutto. Verde, la speranza della rinascita.

Davanti a palazzo Grazioli, quando ripieghiamo verso Largo Argentina, altri scontri. Li guardo in faccia quei ragazzi sottopagati per picchiare i disperati. E vedo il mio ex vicino di casa. Mi affacciavo dal terrazzo, quando entrambi avevamo una città, e lo osservavo lavorare nel suo giardino. A volte si fermava a bere una birra, all’ombra di un albero. Lo vedo, ora, preso per un braccio e strattonato da un poliziotto che brandisce il manganello. Lo sta per picchiare. Ma lui urla. E alza le mani. Tutti alziamo le mani.

Arrestateci tutti. Siamo noi i "delinquenti" dei centri sociali.

http://miskappa.blogspot.com/2010/07/sangue-ed-orgoglio.html



Messaggi

  • Una intervista/video ad una poliziotta del sindacato COISP che partecipava, con altri lavoratori di polizia, al corteo romano del 7 Luglio

    http://www.youtube.com/watch?v=hirDmzKbi7k&NR=1

    • Stracquadanio-shock: "l’Aquila era già morta"

      Stracquadanio ( PdL), lo stesso che auspicava un aumento dei stipendi dei parlamentari ...

      Per le strade di Roma i manifestanti abruzzesi venivano presi a manganellate dalla polizia. In aula era appena stata sedata l’aggressione dei Deputati Pdl all’Onorevole Barbato (Idv). E’ in questo contesto che prende la parola il groupie berlusconiano Giorgio Stracquadanio, ieri, alla Camera. Col Betulla a fargli da spalla, e ad applaudirlo, a fine intervento.

      http://www.youtube.com/watch?v=b3jN2vcN9E&feature=player_embedded

      "Noi abbiamo offerto a L’Aquila una vocazione che non aveva più, che aveva perso, era una città che stava morendo indipendentemente dal terremoto, e il terremoto ne ha certificato la morte civile... il Governo avrebbe voluto fare una nuova università, una Harvard Italiana, e ci è stato detto che volevamo cementificare... Quindi siamo noi, è il Governo che deve andare a protestare a L’Aquila, non loro".

      Ho riguardato il video sul sito di Radio Radicale alcune volte, credo 4 o 5. Perché sono le parole di un Parlamentare della Repubblica. Perché in pratica, se ho capito bene, per gli abruzzesi è stata una fortuna quel terremoto.

      http://www.agoravox.it/Stracquadanio-shock-l-Aquila-era.html