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Tutto questo e’ inaccettabile!

Publie le giovedì 23 settembre 2004 par Open-Publishing
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Dazibao Guerre-Conflitti Viviana Vivarelli


di Viviana Vivarelli

Siamo completamente sconvolti delle notizie terrificanti sulle due Simone e preghiamo
con tutta l’anima che siano infondate. Siamo vicini a loro ovunque siano e alle
loro famiglie, di cui avvertiamo la disperazione e l’abbandono.

Lo stomaco ci va a pezzi per il dolore e per l’inerzia orribile del governo,
per il cinismo, l’arroganza, la perversa volonta’ di proseguire su una via che
portera’ solo altro male, altra disperazione, altra morte. Si puo’ sbaliare,
ma insistere nell’errore e’ diabolico, va oltre l’umana comprensione!

Non vogliamo piu’ guerre! Non vogliamo piu’ guerre! Vogliamo il ritiro immediato
delle truppe italiane! Vogliamo lo svergognamento totale di questo governo e
anche di quella parte dell’opposizione che ha calato le braghe nella questione
della pace e che a tutt’oggi mostra scarsissima volonta’ di arrivare a una svolta
decisiva e continua in tentennamenti inaccettabili.

Non c’e’ alcun dubbio che il proseguire della guerra in Irak non fa che aumentare la morte, le stragi ingiustificate di civili, il terrorismo, la follia di ambedue i contendenti, la spirale perversa del male e della pazzia politica, l’insicurezza terribile del mondo.

Quando avranno spinto un miliardo e mezzo di islamici in una jiad armata, quando avranno realizzato quella guerra tra civilta’ che e’ nella mente distorta di alcuni nemici dell’umanita’, nessuno, nessuno sara’ piu’ in salvo.

Chiediamo e continueremo a chiedere il ritiro di queste forze di occupazione italiane, che non hanno nessun motivo, ripeto: nessun motivo, di restare ancora un minuto in Irak.

E siamo anche stanchi che ci sia ANCORA qualcuno che chiede PERCHE’ i pacifisti scendano in piazza.

L’opinione pubblica del mondo deve manifestare ora e sempre per dire a questi nemici del mondo che sono contrari, che essi sono isolati, che nessuno riesce a capire perche’ vogliano continuare in un disegno perverso che distruggera’ anche loro, come noi tutti.

Il mondo e’ entrato in una situazione vergognosa e inaccettabile, inaccettabile! Non c’e’ piu’ propaganda che regga.

Non si puo’ piu’ proseguire con la faccia di bronzo di chi continua a ripetere menzogne e a distorcere parole come pace, democrazia, ordine, liberta’!

Queste sono le cifre vergognose dello scandalo, dell’orrore in cui l’arrogante globalizzazione neoliberista e la terrificante politica del governo americano e dei governi guerrafondai ’amici’ ha gettato il mondo intero:

La spesa militare degli Stati Uniti per il 2004-2005 sara’ di 500 mila milioni di dollari (si spende in guerra 1.360 milioni al giorno, 16 mila dollari al secondo). In lire fanno un milione di miliardi di lire!

Il mondo ha 6 miliardi di abitanti ma quasi la meta’ ha meno di due dollari al giorno (Banca Mondiale)..

Con la caduta di Berlino le spese militari mondiali sono diminuite ma solo gli Stati uniti hanno continuato pervicacemente ad aumentarle per un sogno di dominio mondiale che distruggera’ la stessa America.

Alla fine di quest’anno le spese militari arriveranno a 950 miliardi di dollari, grazie a Bush che produce quasi la metà delle spese militari di tutto il mondo.
Alla fine del 2003 in America Latina e nel Caraibi c’erano 20 milioni di poveri più del 97 (Rapporto CEPAL) ogni giorno questi paesi hanno 9.100 poveri in più.

E di questo molti devono ringraziare proprio la Banca Mondiale, e il WTO. Le 5 potenze che investono di piu’ in armamenti, per il 62% del totale, sono gli Stati Uniti (500 mila milioni all’anno), il Giappone (44 mila milioni), la Francia (40 mila milioni), il Regno Unito (35 mila milioni) e la Cina (26 mila milioni).

Un dato importante: a parte il Giappone, gli altri fanno tutti parte in modo permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la cui assemblea generale chiede ogni anno la fine della corsa agli armamenti, il disarmo nucleare e il rispetto delle convenzioni internazionali su questi temi. (!??!)

America latina: il 44,4 % vive sotto la soglia di povertà e il 79 % è sotto i 20 anni. I poveri sono 100 milioni, il 19,4 %. La metà di chi ha piu’ di 60 non ha alcun reddito. 55 milioni sono in stato di denutrizione (Studio CEPAL e PMA).

Abbiamo la piu’ iniqua distribuzione della ricchezza. Il 20% più ricco ha la ricchezza del 60% del totale, il 20% piu’ povero ha il 3%. L’economista Nancy Birdsall ha realizzato uno studio per confrontare la situazione dell’America Latina alla fine degli anni ’60 con quella creatasi dopo le dittature degli anni ’70 e ’80 e con l’applicazione delle politiche neoliberiste. Risultato: le dittature e la globalizzazione hanno raddoppiato il livello di povertà che ci sarebbe stato con le politiche economiche precedenti!

Dice Gore Vidal: "siamo sempre stati coinvolti nelle guerra perché e’ il miglior modo per fare soldi". Così faranno soldi padroni e azionisti del consorzio Halliburton ma non molti altri. Secondo una statistica dell’Ufficio di Censimento degli Stati Uniti, nel 2003 gli statunitensi sotto la soglia di povertà sono stati un milione e 300 mila più del 2002.

Abbiamo 36 milioni di poveri integrali, il 12,5 per cento della popolazione. Pensate: nel modello di democrazia che Bush vuole esportare, il 12,5 delle persone e’ sotto la soglia di poverta’, 45 milioni di americani su 300 milioni non ha alcuna assistenza sanitaria, le scuole pubbliche continuano a peggiorare, la disoccupazione continua ad aumentare, come continua ad aumentare l’insicurezza, mentre diminuiscono i diritti civili e va a pezzi lo stato sociale! Veramente un bel lavoro!

L’ONU ha convocato 16 esperti che hanno presentato la loro analisi alla 59° assemblea, valutando: "La relazione tra disarmo e sviluppo nel contesto internazionale attuale".

Hanno dichiarato che l’aumento di guerre e di spese militari ha allontanato la meta di eliminare la poverta’ mondiale. La tendenza e’ inquietante. Con la fine della Guerra Fredda ci si aspettava che una diminuzione delle spese militari e di guerre avrebbe liberato risorse economiche, tecnologiche ed umane per lo sviluppo.

Ma la comunità internazionale non é stata capace di raggiungere un accordo che limitasse le spese militari o fissasse una percentuale di esse per lo sviluppo". Questo perché i governi guerrafondai, i complessi militari-industriali, le forze armate e i gruppi petroliferi sono parte forte della comunità internazionale.

Nel 1780 la disuguaglianza tra i paesi più ricchi e quelli più poveri era di 3 a 1. Oggi é di 70 a 1 (Javier Iguiñiz) .

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Non ci sono commenti. Se poi qualcuno continua a dirci perche’ scendiamo in piazza a manifestare per la pace e perche’ ci incazziamo cosi’ tanto per la inerzia o la doppiafaccia dei partiti e dei media, vuol dire che e’ fuori di cervello.

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