Home > Valerio Verbano: "chi l’ha visto"?

Valerio Verbano: "chi l’ha visto"?

Publie le martedì 6 luglio 2010 par Open-Publishing
6 commenti

Ieri sera è andata in onda, quasi alla chetichella ma con la certezza che in molti ne avrebbero parlato, l’ultima parte delle indagini mediatiche sull’omicidio di Valerio Verbano. Meglio dire, su quello del camerata Angelo Mancia. Morti nel 1980 a distanza di due settimane. Va detto se ce ne fosse bisogno che con il vigente governo, e la commissione nominata da Alfano per riaprire i casi di giovani morti durante gli anni di piombo è evidente che avrebbe avuto tutti gli interessi a porre l’accento su quello che è il protrarsi di una politica tipicamente orientata alla tutela dei propri interessi e di riflesso a far cadere sui compagni colpe e responsabilità anche a loro non ascrivibili, nemmeno con l’uso smodato di voli pindarici con o senza istinti rapaci. Eppure "Chi l’ha visto" Sciarelli & co. qualche mese fa avevano mostrato un certo coraggio e adesione alla verità che malgrado tutto di base, pur se attanagliata da tentativi di revisionismo, deve malgrado tutto mantenere. Ci domandiamo se la redazione di questa trasmissione che si distingue per un lavoro alacre, è stata minacciata e periò spaventata da gruppi di destra come quelli di Casa Pound un anno orsono. In un puzzle abbastanza discutibile ma di facile interpretazione invece sovverte i fattori da cui era partita con tanto di prove alla mano, ipotizzando nuove teorie cospirative che danno a questo e quell’altro diritto d’autore di un disegno eversivo comune ad ambo le parti e praticamente apolitico e incolore. Come un burattinaio che simile al Gelli più noto alle cronache più nere, possa essere stato utile a un progetto che di ideologico non aveva niente. E la morte di Mancia come quella di Verbano possano essere inquadrate in una stessa dimensione trasversale, essa stessa cioè la negazione dell’appartenenza ideologica del secondo, e della esaltazione ideologica del primo, descritto in toni retorici come un gigante buono solo casa e famiglia. Mentre un esame di sovrapposizione di uno dei due identikit, dell’omicida del primo e del secondo porterebbero a una pista comune, nelle modalità e nei principi. Era ovvio, aggiungeremmo noi, che affidando le indagini a una commissione di chiaro stampo fascista si giungesse alla veloce rimescolata di carte, buttandoci dentro anche il rapimento Moro, giusto atta alla superficiale e frettolosa soluzione di casi che vedono congiunte tante forze fra loro distanti, al punto di tenere programmaticamente fuori le tensioni politiche di allora, giusto per una prassi della dimenticanza revisionista che ad oggi non può che aggiungere danni al già guasto. Ed è la storia ad andarne di mezzo, quando a chiusura del servizio si interpella la memoria di un Almirante al limite dell’innocenza deus ex machina di una pacificazione anzi tempo di ragazzi morti "per incidenti", mentre subito dopo ci sarebbe stata la strage alla stazione di Bologna e non solo. Naturalmente si apprende dalla viva voce del suo ventriloquo: la "superpartes" Donna Assunta. "Chi l’ha visto": Quoque tu?

Messaggi

  • Mah .... Angelo Mancia tutto era meno che un "gigante buono" ....

    Aveva compiuto 4 o 5 anni prima aggressioni gravissime ... il giovane Luciano Schepisi era stato a lungo in coma dopo essere stato aggredito da Mancia in Piazza Bologna ... ed in altra aggressione per la quale Mancia era poi stato arrestato era stato ferito da una coltellata un giovane che era in compagnia della figlia di Pietro Ingrao ...

    E’ vero però che Mancia non aveva nulla a che fare coi fascisti lottarmatisti ( ed anche legati alle mafie) che realisticamente avevano ucciso due settimane prima e nello stesso quartiere Valerio Verbano ... e che da tempo si era defilato dalla quotidiana militanza neofascista pur lavorando come fattorino per un noto avvocato fascista, Michele Marchio ...

    In verità, nessun rapporto di causa ed effetto lega ufficialmente le due uccisioni se non la vicinanza nel tempo e nel luogo ...

    La stessa rivendicazione dell’agguato a Mancia a firma "Volante Rossa" non mi sembra facesse alcun cenno all’uccisione di Verbano.

    E, sempre in verità, tutti gli attentati firmati a Roma nel 1979/80 dalla cosiddetta "Volante Rossa" hanno sempre suscitato qualche seria perplessità come effettiva matrice .... in un caso era stato ucciso un povero cameriere forse scambiato per il segretario di una sezione del Msi ... in un altro era stato ammazzato a caso un ragazzo, Stefano Cecchetti, del tutto estraneo ad ogni militanza politica ed anzi figlio di comunisti, fuori da un bar di Montesacro, solo perchè forse quel bar era frequentato da neofascisti ...

    E’ comunque segno dei tempi il fatto che una trasmissione che aveva dimostrato un certo coraggio di inchiesta nella vicenda Verbano abbia poi dovuto, per una specie di distorta "par condicio", fare quest’altro servizio su Mancia ...

    K.

    • è questo che fa pensare, costringere un parallelismo solo perché le due uccisioni sono avvenute in tempi e spazi ravvicinati, come se ciò arrivasse a dimostrare nella teoria di ieri e di tempi più remoti (ma qualitativamente differenti) un comune denominatore. Segno dei tempi esattamente, pari e patta. Come si fa ad affidare una materia tanto delicata, nuovamente..... alle destre, che come al solito avranno tutto il modo e l’interesse per portare l’acqua al proprio mulino...
      Simone

    • pare sia arrivata con un certo tempismo la smentita della redazione della trasmissione, ha definito il documentario di ieri con la sovrapposizione degli identikit dei due omicidi come una mera "supposizione". Questo si chiama indagare in Italia, lanciare il sasso della menzogna utile a una verità prefabbricata per fare i propri porci comodi, bello schifo. Va detto schifo ribadito.

    • guarda se va a finire che piazza fontana, brescia, bologna, Ustica, portella della ginestra, reggio emilia è colpa dei Comunisti. Sembra quasi la storia di Peppino Impastato, che l’avevano suicidato!

    • Su Peppino Impastato fecero di peggio ... cercarono di farlo passare per un terrorista "caduto sul lavoro" ....

      Tornando a "Chi l’ha visto" ... se indubbiamente con la conduzione Sciarelli si è passati dalle lacrime un pò stucchevoli della "televisione del dolore" anche a coraggiose inchieste politiche ( tutte le puntate sulla banda della Magliana e su Emanuela Orlandi, quella su Giorgiana Masi ed anche quella sulla aggressione fascista agli studenti in Piazza Navona) .... è anche vero che è proprio nell’ "humus" originario della trasmissione un certo sensazionalismo, una certa suggestione ....

      La storia degli identikit degli assassini di Verbano e Mancia che si assomigliano è appunto "suggestione" ... tutti gli identikit un pò si assomigliano ....

      Ma, al di là di questo, sembra si voglia creare una specie di "notte in cui tutte le vacche sono nere" .... dove non si capisca più niente di niente .....

      Naturalmente la colpa non è solo di "Chi l’ha visto", certamente avranno subito pesanti pressioni nel senso della "par condicio" pure tra morti ammazzati .... ma è proprio il sistema, il modo generalizzato di approcciare agli anni settanta ... e persino alla Resistenza ....

      Un modo molto subdolo ... ed anche molto "bipartisan" ....

      Non dimentichiamo che a cominciare è stato Violante .... non dimentichiamo Luca Telese, irriducibile antiberlusconiano del "Fatto" ma pure autore dello stucchevole "Cuori neri" .....

      Raf

    • Assolutamente d’accordo con Raf, d’altronde è ai fascisti che si chiede giustizia? E verità? E da quando? Oppure ai media? Oggigiorno i risultati non potrebbero essere differenti, se mai lo sono stati, ma ora conducono la loro "lotta" quella all’appiattimento e alla pacificazione violenta dell’unica parte contro.
      http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/index.html