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Veneto, no ai trapianti per gli handicap gravi

Publie le martedì 8 giugno 2010 par Open-Publishing
13 commenti

Veneto, no ai trapianti per gli handicap gravi
di Maria Zegarellitutti

Uno scivolone, l’ennesimo, che stavolta ha fatto fare all’Italia una figuraccia davanti al mondo scientifico internazionale. Uno scivolone e un uso maldestro - preferiamo pensarla così - delle parole e del loro significato che hanno costretto la Lega a a ingranare la retromarcia. L’handicap e il trapianto Questa la storia: nell’allegato A delle «linee Guida per la Valutazione e l’assistenza psicologica in area donazione -trapianto» del marzo 2009, la Regione Veneto ha escluso dai trapianti di organo le persone con danni cerebrali irreversibili; quelle con ritardo mentale fissando il quoziente intellettivo inferiore a 50 e coloro che hanno tentato da poco il suicidio. Fattori questi ritenuti «controindicazioni assolute».

Di questa gravissima discriminazione non se ne è fatta parola fino a quando due docenti cattolici del Gemelli di Roma, Nicola Pannocchia e Maurizio Bossola e uno psicologo dell’Università della California, Giacomo Vivanti, non hanno sollevato il caso raccontandolo su una delle più prestigiose riviste americane, «American Jorunal of Transplantation». «Non c’è nessuna prova scientifica che giustifichi l’esclusione dal trapianto delle persone con disabilità intellettiva - hanno argomentato i tre professori -, tanto più che il quoziente intellettivo, con cui si determina l’entità del ritardo mentale, non è uno strumento idoneo». C’è chi si è chiesto se l’Allegato A non fosse il frutto di un tentativo di stabilire un improbabile quanto assurdo limite invalicabile tra il diritto al trapianto e la sua negazione spiegandolo con la limitatezza degli organi. Ora, se è vero che può non aver senso trapiantare organi in un malato affetto da metastasi e dunque con una previsione di vita estremamente breve, è pur vero che trasferire questo criterio a persone con un quoziente intellettivo inferiore a 50, o con un tentativo di suicidio alle spalle, assume contorni ben diversi.

LA CONVENZIONE ONU
Intanto confligge con quanto prevede la Convenzione dell’Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dal nostro Parlamento nel marzo 2009: «Le persone con disabilità hanno il diritto di godere il più alto standard conseguibile in salute, senza discriminazioni sulla base della disabilità». Non solo: a queste persone va fornita «la stessa gamma, qualità e standard di servizi e programmi sanitari, gratuiti o a costi sostenibili forniti alle altre persone». Parole chiare, inequivocabili, per il resto del mondo, non per la giunta Veneta che dopo aver scatenato la protesta di medici, consiglieri Pd, Radicali e associazioni di famigliari di portatori di handicap psico-fisici, è stata costretta a correre ai ripari, senza rinunciare tuttavia a tentare di scaricare le proprie «leggerezze» su altri. «Oramai è chiaro che quella del Pd è una vera e propria campagna ideologica perché, nel merito, non si spiega altrimenti il fatto che ci sia ancora qualcuno che si ostina a non vedere, non sentire e non capire che le linee guida del Veneto in materia di trapianti non discriminano assolutamente nessuno», ha infatto sostenuto l’assessore alla Sanità Luca Coletto annunciando che di questo polverone sollevato qualcuno «dovrà assumersi la responsabilità».

Sta di fatto che le cose dette una base di fondamento dovevano averla se la stessa Giunta si è affrettata a emanare, lo scorso 3 giugno, una «circolare applicativa» relativa proprio all’Allegato A nella quale non compaiono più le «controindicazioni assolute», ma anzi, si scrive che il documento è «fondamentalmente rivolto a garantire, in ogni possibile condizione, il più alto livello assistenziale possibile». Si scrive anche che, laddove ci si trovi di fronte a condizioni cliniche «che compromettono la capacità del paziente di comprendere le implicazioni del trapianto», devono scattare misure di assistenza post-trapianto tali da garantire tutta l’assistenza medica e psichica necessaria al paziente. E se non esistesse una rete familiare e sociale in grado di far fronte a questo percorso, «sarà necessario coinvolgere, da parte degli operatori del Centro di riferimento, tutta la rete di sostegno sociale pubblica».

L’assessore ritiene «stupefacente che ci si continui ad attaccare alla dicitura scientifica “controindicazioni assolute”», e teme addirittura che questo polverone possa allontanare la gente «dal concetto di donazione come atto d’amore». I consiglieri regionali Pd, Piero Ruzzante, Pigozzo e Azzalin, che hanno presentato un’interrogazione urgente e denunciato il tutto in una conferenza stampa, sono di diverso avviso. «Questa è la prima vera vittoria nella nuova legislatura dal parte del Pd- commenta Ruzzante -. ma ancora non basta: ora chiediamo che la circolare applicativa diventi parte integrante delle linee guida della Regione sulla regolazione dei trapianti». Che si cancellino, cioè, due parole.

Messaggi

  • Quell’allegato A devono averlo ripreso da un vecchio saggio scritto dal Dott. Mengele !!

    Non dico che hanno perso il senso della misura, perche quello proprio non ce l’hanno nel DNA, ma non riescono a conservare neppure un minimo di umana comprensione e di pietà !!

    I deboli ed i diversi vanno schiacciati , annullati , ridotti in cenere e le stesse disperse nelle pianure padane !!

    Tutto questo però può contribuire a far capire come mai in epoche passate, ma non molto distanti, nella civilissima Europa si siano potute verificare le tremende atrocità del nazismo e come siano potuti esistere i mostri dallo stesso generati !!

    MaxVinella

  • Gli elettori e il governo delle destre in Italia, ormai sta cavalcando e superando il nazifascismo.. .Speriamo in bene.

    • Caro anonimo che deridi i "dialoganti autoreferenziali" siamo tutti in trepida attesa dei tuoi articoli molto più significativi, Intanto attendiamo anche che ti firmi invece di fare l’anguilla anonima

      viviana

    • e dire che non mi riferivo a te... cmq le generalità con tanto di impronte digitali le trovi dove di solito son richieste: in questura. Ti serve una firma? tipo Pippo, Luisa, Frufru, rossorosso, ginadominchino, "R", "GB" o qualcoa si altro? Anonimo può andare in tempi di smania di protagonismo davvero può andare benone. Anche anguilla, se lo preferisci. Fai festa ogni tanto, fai festa...

    • Nando pure secondo me è meglio che questi nazifascisti si palesino però ho un atroce dubbio: il popolo con chi starebbe? Questi stanno facendo, grosso modo, quello che il nazifascismo ha fatto all’inizio del secolo scorso eppure la gente continua ad acclamarli. Operai, precari, liberi professionisti tutti acclamano Berlusconi o (al nord) la Lega. Sotto il fascismo c’era una alternativa VIVA; gli operai avevano un ideale in cui credere e per cui combattere. Oggi cosa abbiamo?? una alternativa "meno peggio"???

    • .... una alternativa "meno peggio"??? ....

      Il problema è proprio questo e cioè l’assenza di una alternativa credibile.

      Come dice spesso l’amico K, Berlusconi insieme alla Lega - tenendo conto anche delle astensioni dal voto - non supera il 25% dei voti, quindi è tuttaltra cosa che un consenso plebiscitario.

      La vera causa di certa inamovibilità dell’attuale destra italiana è dovuta alla prima che ho detto E questo NON SOLO SUL PIANO STRETTAMENTE POLITICO/PARLAMENTARE MA PURE SU QUELLO MERAMENTE SOCIALE.

      A parte qualche iniziativa settoriale e di categoria e comunque ognuno per conto suo ( gli artisti a Piazza Navona, i giornalisti un pò più in la, i pompieri davati al Viminale, i professori che bloccano gli scrutini comunque chiusi nelle loro scuole) contro la manovra Tremonti non si è ancora visto quasi niente.

      Pure l ’iniziativa annunciata dei sindacati di base appare debole e frastagliata, la Cgil non ha ancora fissato lo sciopero annunciato.

      COME DOVREBBE E POTREBBE DA NOI SCATTARE, IN QUESTE CONDIZIONI, UNA RIVOLTA SOCIALE IN STILE GRECO O FRANCESE ?

      Raf

    • Il nome è un atto di educazione, che individua un punto nell’’universo. La sua mancanza indica il vuoto assoluto.
      All’anguilla anonima nonché superflua: Come sarà che gli sciocchi proprio non li sopporto?!
      Quello che fai te lo dico in bolognese: "Avrir la bacca pur’arsurèr i denti"

      viviana

    • brava viviana, dagli un cinque in condotta e convoca i genitori. Poi, però, dateci tutti/e un talgio con queste menate. Perché, per dirla in bolognese, avete un po’ "rot i maron" (gli accenti metteteli dove volete)

    • Non credo che parlare dei caratteri nazisti della Lega sia una menata.
      Di questo passo arriviamo ai lager.
      A meno che non siano menate anche quelli.

      viviana