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– la Chiesa non fa politica (2) -
di Paolo De Gregorio, 27 agosto 2010
– La Messa è finita, i vescovi non hanno più sponde politiche
– De Rita (Censis): cattolici senza rappresentanza
– Paolo Flores D’Arcais: cosa chiedo a chi segue il Vangelo
– Le preoccupazioni di Ratzinger
– Famiglia Cristiana: via i mercanti dal Tempio
– Se si va al voto anticipato i cattolici puniranno Berlusconi.
Nelle prime pagine de “Il Fatto Quotidiano”, di oggi 26 agosto, tiene banco la questione cattolica (i cui titoli ho riportato qui sopra), e la prima sensazione che si prova (come sempre nella nostra storia dal 48 ad oggi), che il voto cattolico sia decisivo per il destino del premier e del suo governo.
Quando si parla genericamente di “cattolici”, si deve considerare che il 90% degli italiani si definisce tale, ma tra le comunità di base, il vero volontariato, e le gerarchie e gli integralisti affaristi di Comunione e Liberazione, vi è un abisso incolmabile, lo stesso abisso che c’è con coloro che sono presenti in politica e si definiscono cattolici, anche se le loro azioni e la loro storia personale dicono esattamente il contrario.
Dalla Liberazione ad oggi l’identità cattolica è molto cambiata. Se prima vi era un sistema di valori inossidabili, fortificato e compattato dalla presenza di un sistema di valori antagonista, quello laico e comunista, pian piano questa identità si sciolse, molti cattolici votarono a favore di divorzio e aborto e il rapporto con la religione divenne molto più tenue, soprattutto nella sfera affettivo-sessuale.
Il problema della coerenza cristiana, tra valori di riferimento e comportamenti personali, è oggi restato patrimonio di ristrettissime minoranze, quasi invisibili, al punto che in tutta la mia vita non ho mai incontrato un cattolico serio e conseguente.
Rivolgersi ai cattolici coerenti, come fa Flores D’Arcais, significa parlare al nulla, almeno in termini elettorali.
Cattolici sono quelli che da 16 anni votano per Berlusconi, sapendo benissimo che è fuorilegge, piduista, principe dell’intreccio tra affari e politica, divorziato, puttaniere, stramiliardario, corruttore, che cerca l’impunità penale distruggendo la nostra Costituzione.
Le gerarchie vaticane lo hanno sempre appoggiato fino al recentissimo episodio della cena a casa di Bruno Vespa con il Cardinal Bertone (Segretario di Stato) a far da paciere tra B. e Casini per assicurare un futuro alla legislatura.
La coerenza religiosa, l’etica cristiana in Italia, sono una barzelletta. Ladri e mafiosi, sfruttatori e fabbricanti di armi, inquinatori e politicanti, si sentono a posto con la coscienza, tanto basta pentirsi e alla fine sarai perdonato.
Invece di appellarsi agli inesistenti cristiani autentici, la svolta sarebbe quella laica e repubblicana di far sparire qualsiasi simbolo o riferimento religioso dai partiti politici,far finire ogni ingerenza anche indiretta del Vaticano, e la religione vissuta solo nelle chiese.
Se nelle chiese si fabbricassero cittadini con veri principi cristiani e questa etica fosse portata nella società civile e spesa per il bene di tutti, il nostro disprezzo per la Chiesa si trasformerebbe in rispetto.
Oggi la teorica separazione tra Stato e Chiesa non esiste. Con l’8 per mille si sostiene una organizzazione che fa alterare, a favore delle destre, i risultati elettorali, e che se dovesse campare con il solo finanziamento dei suoi fedeli non riuscirebbe nemmeno a pagare la manutenzione delle sue chiese.
La politica non deve usare la religione come legittimazione e aiuto, la religione si deve astenere dal dare giudizi o aiuti alla politica e deve occuparsi solo di fabbricare cittadini migliori (attività abbandonata da molto tempo e sostituita da opere, affari, le truffe di Marcinkus, la contiguità con la banda della Magliana etc.), e cercando di bonificare al proprio interno la palude di pedofili e molestatori di bambini, proprio quelli che dovrebbero essere guida morale e spirituale.
In questo caso bisogna proprio dire “da che pulpito viene la predica”
Amen
Messaggi
1. la Chiesa non fa politica (2), 27 agosto 2010, 19:01
Se la Chiesa non fa politica allora Cicciolina è vergine!!!!!!!michele
2. la Chiesa non fa politica (2), 27 agosto 2010, 21:14, di nando
Caro Paolo, hai ragione se la chiesa invece di stare con i potenti più criminali, corrotti,gurrafondai, puttanieri...insegnasse a fare elevare il livello culturale, civile e di sani principi ai suoi fedeli forse a quest’ora i ’’sedicenti cristiani’’ avrebbero uno spirito critico di pensiero e di coscienza.
1. la Chiesa non fa politica (2), 28 agosto 2010, 10:38, di Francisco
Elevare il livello culturale, civile e di sani principi? La vedo un po’ dura però, la prima a "sequestrare" conoscenza e cultura sottraendole alle masse subalterne fu proprio la chiesa, e in genere le religioni tutte.
Un saluto ai compagni.