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Fausto Bertinotti : la mia vita

Publie le sabato 15 ottobre 2005 par Open-Publishing

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di Fausto Bertinotti

Sono nato 65 anni fa, il 22 marzo del 1940, a Milano. Mio padre era ferroviere e mia madre casalinga.

A Sesto ho studiato fino a conseguire il diploma di perito industriale. Poi, la passione per il sindacato prende il sopravvento.

Sono entrato nella CGIL oltre 40 anni fa, ho svolto diversi incarichi, da segretario della federazione degli operai tessili di Sesto, a segretario della Camera del Lavoro di Novara. Nel 1975, sono stato eletto segretario regionale della CGIL del Piemonte. Ho vissuto, così, le stagioni più intense del sindacato dei consigli e partecipato ai momenti più alti dell’elaborazione e dell’iniziativa del sindacato di quegli anni.

Ho vissuto anche i passaggi più difficili e le vicende più dolorose, segnate, a partire dagli anni 80 dai grandi processi di ristrutturazione, la cassa integrazione, i licenziamenti, a partire dalla FIAT, i 35 giorni di occupazione davanti ai cancelli della fabbrica.

Nel 1985, sono stato eletto segretario confederale della CGIL. Sono stati anche quelli anni difficili, l’avvio della politica della concertazione che sanciva la subalternità del sindacato al quadro politico, gli accordi a perdere fino alla cancellazione della scala mobile.

Sono stati anni di dura opposizione dentro la CGIL, in nome dell’autonomia del sindacato e del rapporto diretto con i lavoratori, gli anni in cui, dentro il più grande sindacato italiano ha preso visibilità una forte corrente di sinistra, “Essere sindacato”, che, in durissimi dibattiti congressuali contro praticamente tutto l’apparato sindacale, riuscì a conquistare una fetta significativa dei consensi degli iscritti.

Sono stato sempre impegnato nella politica, militando da sempre nella sinistra. Naturalmente, in nome dell’autonomia del sindacato, non ho rivestito, finché sono stato dirigente della CGIL, incarichi politici diretti.

Sono stato socialista di sinistra e militante dello Partito Socialista di Unità Proletaria fino al 1972, quando il partito fu sciolto e aderii al Partito Comunista Italiano.
Nel PCI sono stato 20 anni interrottamente fino al suo scioglimento nel 1991 e ho lottato, assieme a Ingrao e tanti altri contro la svolta della Bolognina e lo scioglimento del Partito.

Nel 1994 , ho lasciato il sindacato e sono diventato il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, incarico che mi è stato confermato in tutti questi anni e ricopro tuttora.

Ho vissuto, in questa nuova esperienza politica, momenti esaltanti, ho promosso un processo di innovazione politica e culturale che anche critici assai lontani dalla nostre posizioni hanno valutato tra le più significative dell’intero panorama politico italiano e non solo.

In particolare, la nascita del movimento dei movimenti, l’affermarsi sulla scena mondiale di un movimento di contestazione della globalizzazione neoliberista che ha aperto una nuova fase nella possibilità di costruire un nuovo mondo, un mondo più giusto.

Da lì anche la nascita di un nuovo pacifismo e la scoperta della nonviolenza come capacità di cogliere la radicalità di una impostazione che rifiuta l’ideologia e la pratica della guerra e del terrorismo e ne costruisce una vera alternativa.

Sono stato eletto nel 2004 Presidente del Partito della Sinistra Europea, la nuova soggettività della sinistra di alternativa in Europa .