Home > ZOMBIE

ZOMBIE

Publie le martedì 21 febbraio 2006 par Open-Publishing

Dazibao Partiti Elezioni-Eletti Spartacus

di Spartacus

Si diceva che a volte ritornano, ma ognuno sa che non se ne sono mai andati. Tranne il Boss pluricondannato e fuggiasco morto latitante. I craxiani usurpatori del socialismo inteso non solo come “il sol dell’Avvenir” ma anche come rappresentanza parlamentare di Sinistra. Fantastici truffatori del riformismo dei Turati e Nenni che - pur fra mille contraddizioni ed errori storici - pensava un po’ anche al popolo, non esclusivamente ai conti ‘protezione’ di famiglia.

Non se ne sono mai andati i craxiani. Piazzati nel centrodestra (De Michelis, Cicchitto) e nel centrosinistra (Amato, Ruffolo) hanno cercato nuove vetrine con una smania da far impallidire Fregoli. Ora il figlio del Boss s’affaccia dai manifesti elettorali imitando il faccione paterno di cui eredita un pizzico di falsa bonarietà, non certo il piglio ducesco (il clone Silvio B è solo una caricatura taroccata) e forse nemmeno le finalità criminali (sperando sempre di non essere smentiti). Ci ricorda d’essere di Sinistra, il craxino. Sinistro presentimento.

Dopo i contorcimenti postangentizi di Borselli e soci rinati a suon di rose e pugni, coi cantori del Capo (rammentate le veline di Intini e Villetti?) stesi a raccattare un posticino al sole compiacenti gli ulivisti tutti, il panorama dell’Unione s’arricchisce di prezzi pregiatissimi, appunto il figlio di papà. Entra in scena a mo’ di personaggio da vignetta, Bobo, il cui acume non brillava neppure quando il babbo gli faceva dare lezioncine di politichese dal figlioccio rampante Martelli.

Ai socialisti veri del Paese, chessò i Lombardi, i Foa, per non toccare i Padri della Patria come Sandro Pertini, si torcevano le budella. Ma “la nave andava” e abbiamo visto verso quali lidi. L’Unione che vuol farsi del male raccoglie tutto il ciarpame della Prima Repubblica bananiera, pensando così di contrastare con le stesse armi il Premier della Seconda Repubblica bananiera.

E il gioco elettorale non solo si fa duro, diventa un oscuro gioco al massacro. Un numero crescente di elettori del centrosinistra - tantissimi che alle primarie hanno espresso col voto voglia di partecipazione e cambiamento - cominciano ad avere conati di vomito alla vista delle facce e dei nomi sui manifesti. Vi fareste rappresentare da Bobo, il figlio del Boss? Io no. E non c’entra nulla la nemesi storica.

Lui rischia d’esser come il padre non per il cognome che porta ma per la via intrapresa da decenni di “scuola di partito”. Una scuola d’associazione a delinquere.