Home > CROCIATI

CROCIATI

Publie le giovedì 23 febbraio 2006 par Open-Publishing
3 commenti

Dazibao Governi Spartacus

di Spartacus

L’Islam non ci ama anzi brucia il tricolore? Ringraziamo un Ministro della Repubblica, Boldino Calderoli. Lui è così cretino viscerale che scherza col fuoco, come il comico delle tv berlusconiane amato dai Vanzina. Con la differenza che Boldi e De Sica fanno film, di pessima fattura ma finzioni cinematografiche, Calderoli agisce da capo d’un dicastero. Abominevole quel che riesce a dire, a fare e gli irresponsabili che governano l’Italia lo lasciano tranquillo e l’opposizione fa finta che il problema non esista, proprio come il conflitto d’interessi del grande capo. Spettacolo desolante, tutti a ricordare l’intolleranza dei giovani mussulmani senza chiedersi se quella maglietta non sia un’offesa pari a una bestemmia in chiesa o a un falò di crocefissi a Piazza S. Pietro. Siamo sicuri che i fedeli lì riuniti, comprese suorine e famigliole bene, non farebbero altrettanto?

Non mancano ulteriori stonature di ulteriori squallidi Ministri della Repubblica. Il sepolcro imbiancato camerata Fini che ora dal fortilizio della Farnesina incarna consapevolezza e aplomb e bacchetta l’alleato leghista. E’ l’ennesima ipocrita sceneggiata, sa bene il camerata che per serbare la cadrega sotto le italiche chiappe l’alleato fazioso, razzista, crociato gli serve come l’aria che respira. L’accolita di governo, che unisce i truffatori affaristi di Forza Italia, i fascisti ministerialisti di Alleanza Nazionale, I democristi mai morti dell’Udc, i razzisti della Lega, sta da anni portando l’Italia alla rovina. Economica innanzitutto, ma anche internazionale. Mai la nostra politica estera era stata più incosciente e tragica. Bisogna tornare ai tempi del Duce hitleriano e gasatore di Abissini.

Eccolo lo splendido occidentalismo che ci vede nuovamente guerrafondai accanto al padrone amerikano come nemmeno De Gasperi durante la Guerra Fredda aveva osato fare. Bombardiamo, fosforiamo, stupriamo (c’erano anche i nostri militi ad Abu Ghraib, nevvero? Del resto parà e piume italiche in Somalia avevano già giocato ai torturatori) poi cattoipocritamente piangiamo i morti di Nassiriya dipingendoli come portatori di pace. Questa è l’Italia cieca e mostruosa che la “Libera Casa del faccio come cazzo mi pare” ha costruito in questi anni fra noia, disinteresse, Grandi Fratelli televisivi, inframmezzati di Isole Famose, tutti i Santi del Paradiso e fiction deamicisiane sulle Forze dell’Ordine.

Vittime, in tutti i sensi, i giovani che vestono la divisa mandati allo sbaraglio come negli assalti alla baionetta della Grande Guerra. Non più con “Avanti Savoia” ma con “Forza Italia” a morire nelle crociate del cinismo berlusconiano, dell’ipocrisia di Fini, del cretinismo di Calderoli.

Messaggi

  • La nostra colossale ignoranza delle culture altrui, squarciata da lampi di pseudo informazione studiati con cura per attizzare quella grande puttana madre di potere che è la paura, il burqa, la lapidata, il folle con l’occhio allucinato, gli scellerati che festeggiano l’11 settembre, le citazioni scelte di versetti del Quran (come se la Bibbia fosse invece una commedia musicale hollywoodiana) si combina con l’ignoranza e la negazione della nostra stessa storia. Siamo sempre al "white man burden", alla missione civilizzatrice dell’uomo bianco (oggi si chiama "esportare la democrazia"), e non capiamo come ci possiano odiare, noi che siamo sempre stati così buoni e generosi con i "barbari".

    (dal blog di Vittorio Zucconi su repubblica.it)

    • Dove inciampa il patetico somaro di queste prediche elettorali sulla "nostra civiltà" è che il nostro benessere è alimentato dal petrolio succhiato dal sottosuolo della "loro inciviltà".

      Loro hanno bisogno di vendercelo, perché altrimenti il petrolio è soltanto una fetida putrefazione. Noi abbiamo bisogno di comperarlo, perché abbiamo costruito il nostro benessere sull’energia fossile degli altri.

      Siamo noi i finanziatori del terrorismo fondamentalista, cosa che questi tromboni e demagoghi da talk show e da editorialino ciclostilato fingono di non sapere.

      Vanni

    • Le uova di Marcello

      L’appello all’Occidente databile 1095

      Ha ragione chi — come Fausto Bertinotti — ha chiesto le dimissioni da presidente del Senato di Marcello Pera, dopo aver letto l’appello fondamentalista dell’ex epigono di Popper.

      Noi, però, speriamo che il professor Pera non chiuda i battenti della sua fondazione culturale Magna Carta, che ogni giorno ci regala un breve corsivo, forse opera del luminare anti-illuminista presidente, o forse di qualche suo adepto (come chiamare altrimenti i seguaci di Pera? Discepoli? Apostoli? Forse meglio crociati).

      La rubrichetta si intitola «L’uovo di giornata» ma di fresco ha ben poco, come del resto il manifesto periano, databile al 1095, anno in cui quel liberale di Urbano II indì la prima crociata.

      Ad esempio in dicembre si invocava «più entusiasmo per l’Iraq». Infelice. Il 20 febbraio «l’Uovo» si schiera con il Papa (scontato) sulle vignette anti-Maometto. Titolo: «La parte di Cesare». Cesare chi?

      La confusione raggiunge l’apice il 21 luglio 2005. «Caro presidente Berlusconi — scrive l’anonimo e sedicente corsivista — nella partita per la leadership che lei stesso ha dichiarato aperta, tutti hanno messo le loro fiches, ora sta a lei giocare». Titolo: «Il piatto piange», frase che però si usa quando le fiches non ci sono. Ma forse «l’Uovo» qui ha ragione: in fondo, visti gli accadimenti successivi, si doveva trattare di fiches fasulle.

      (Spock)

      www.rossodisera.info