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APPELLO PER UNA RETE PER IL REDDITO SOCIALE E I DIRITTI

Publie le lunedì 27 ottobre 2003 par Open-Publishing

Appello per la costruzione a Bologna della "Rete per il Reddito Sociale
e i Diritti".
Vi inviamo il testo dell’appello. Per adesioni e info: rdbser@tin.it

APPELLO PER UNA RETE PER IL REDDITO SOCIALE E I DIRITTI A BOLOGNA

La discussione sulla lotta per il diritto al reddito e più in generale
sul precariato e sulle sue forme di organizzazione ha avuto negli
ultimi mesi un importante rilancio, è fondamentale cominciare a
tradurre in fatti la rivendicazione dei diritti e del reddito per
tutti/e sia a livello nazionale che locale.

Il 20 settembre si è svolto a Roma un incontro nazionale che ha visto
la partecipazione molteplici realtà e organizzazioni che, pur
provenienti da esperienze diverse, si stanno movendo collettivamente
per rilanciare la lotta alla precarietà e per rivendicare il diritto al
reddito a tutti/e.

La discussione in atto ha messo in evidenza dei punti fondamentali che
caratterizzano la rivendicazione: il diritto ad un reddito diretto che
si rifiuta di ridursi a sussidio di povertà, un reddito per precari,
disoccupati e pensionati al minimo, italiani e migranti presenti nel
territorio, un reddito per tutti coloro che non vogliono accettare il
ricatto del dover accettare lavori saltuari e malpagati per ricevere un
salario necessario alla sopravvivenza (situazione che peggiorerà con la
messa a regime della Legge Biagi); il diritto ad un reddito "indiretto"
per tutti: dalla sanità pubblica accessibile alla tariffazione sociale
per i servizi e i trasporti, dal diritto ad affitti "sostenibile"
all’accesso ai saperi e alle culture.

Riteniamo che la rivendicazione del reddito non sia un problema
riguardante "principalmente" le zone del nostro paese con i dati
ufficiali di disoccupazione elevati come nel meridionale: a Bologna, la
ex gaudente Bologna, si scopre una città caratterizzata da una
apparente ricchezza diffusa, costruita sul lavorio precario e sul
lavoro nero, costruita sulle spalle di una popolazione composta per la
metà di ultrassentacinquenni e di studenti alle prese con problemi
economici e abitativi.

La mitica Bologna delle filiere industriali e produttive, dei
lavoratori autonomi di seconda generazione, dei professionisti e
dell’Università, nasconde i dati sulla miseria delle "moderne
retribuzioni" dei giovani, sul reddito dei pensionati al minimo, sugli
uomini e le donne alle prese con un caro-vita vessatorio, su una
qualità della vita e dell’ambiente in forte degrado, sulla realtà degli
appalti e dei subappalti, sulla precarietà della vita sui posti di
lavoro.

Per questo è necessario anche a Bologna partecipare attivamente al
dibattito ed alle mobilitazioni su questi temi sia accogliendo
l’appello alla costruzione della manifestazione nazionale del 22
novembre, sia accogliendo la proposta di far mettere "radici" a questo
percorso di rivendicazione: per questo proponiamo la nascita di una
rete bolognese "per il reddito e i diritti" capace di promuovere le
iniziative di confronto e di lotta necessarie con l’obiettivo di
rafforzare il percorso generale e le specificità del territorio
bolognese.

Antonio Amorosi (Federazione Verdi Bologna)
Alessandro Giannelli (COBAS Bologna)
Luigi Marinelli (RdB/CUB Bologna)