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ATESIA: CGIL CISL UIL firmano un accordo che fa a pezzi i lavoratori e i loro diritti

Publie le giovedì 27 maggio 2004 par Open-Publishing

ATESIA gruppo Telecom (il mega call center), è una azienda con
oltre 4350 cococo e 177 lavoratori a rapporto subordinato, di
fatto simbolo dei processi di precarizzazione ma anche di lotta
per i diritti.

L’accordo, come da copione, arriva come risposta ad un annunciato
ricatto occupazionale con i contratti di collaborazione in
scadenza a giugno e con la cessione di parte dell’azienda:
cgil-cisl-uil firmano la resa.

I contenuti dell’accordo: 4000 cococo si trasformano in
apprendisti, somministrati, a inserimento e a progetto. E’ il
primo grande sterminio di diritti targato Legge 30.Buttata
all’ortica l’unica richiesta sensata dei lavoratori:
l’applicazione di normali contratti di lavoro.

L’accordo e gli "impegni" ad un ulteriore processo di
stabilizzazione sono stati firmati dalla Telecom che, però,
cederà la maggioranza di Atesia alla subentrante COS.

Il gruppo Telecom conserverà alle proprie dirette dipendenze
soltanto 1350 lavoratori, che verranno assunti alla Telecontact
(100% Telecom), che si occuperà di telefonia fissa:

· 600 di loro andranno in apprendistato, un rapporto che
può durare da 2 a 6 anni (oppure 4, secondo il contratto delle
tlc), percependo una percentuale minore rispetto alla paga
base.

· 750, essendo superiori ai 29 anni e dunque «fuori età
massima» per l’apprendistato, verranno presi con
«somministrazione a tempo determinato», ovvero in affitto.

I restanti 3000 lavoratori rimangono in Atesia, che a sua volta
passa alla COS che si occuperà soltanto di telefonia mobile (Tim)
e di altre campagne non Telecom:

· 1100 operatori saranno assunti in apprendistato

· 550 con contratti di inserimento (dai 9 ai 18 mesi,
"evoluzione" dei contratti di formazione lavoro)

· 1350 con i contratti a progetto, ex co.co.co. per un
anno

I lavoratori del più grande call center del paese vengono quindi
"spezzettati" e confermati nella loro condizione di precarietà e
ricattabilità.

E’ evidente che l’azienda tra cessioni e l’utilizzo di ben 5
forme contrattuali ottiene il risultato di dividere i lavoratori
a proprio vantaggio. Nei prossimi giorni è prevista la
consultazione farsa dei lavoratori sull’accordo: respingiamo
questo accordo, continuiamo nella lotta contro la
precarizzazione.