Home > Appena di ritorno da Parigi.

Appena di ritorno da Parigi.

Publie le giovedì 20 novembre 2003 par Open-Publishing

Di ritorno da Parigi, riporto in lista alcune riflessioni prima che il tempo trasformi la viva materia delle cose in ricordi più o meno asettici.

Davanti a tutto: per la prima volta ho percepito il gruppo dell’ Abruzzo Social Forum come un qualcosa vicino alla materia. Anzi materia stessa! Ora so che questo logo che ormai da qualche anno iscrive se stesso su striscioni, volantini, giornali, ebbene questo logo sino ad oggi macchina desiderante, diviene improvvisamente corpo.

Il corpo ASF lascia i luoghi del desiderio appunto, della possibilità, della scommessa, della costruzione per "esodare" in luoghi corporei ove il corpo è il principio e la fine del mondo: i 70 sull’autobus verso Parigi, i 70 insieme nella palestra di Saint Denis a discutere in Assemblea sul da farsi, i 70 al Glad a cantare Bella ciao, i 70 con la consapevolezza di aver riconquistato il corpo, i 70 finalmente MOLTITUDINE, trasformazione, relazione, connessione.

Questo davanti a tutto!

Poi ancora.

Martedì ci si vede presso Pubbliarea, un capannone all’interno di Espansione 1 a Montesilvano (sulla nazionale) per costruire insieme un luogo sul territorio ove narrare Parigi con tutti i linguaggi possibili. Ieri sull’autobus, rattristati dal ritorno ma consapevoli della svolta corporea che ci ha definitivamente ammalato, abbiamo sentito la necessità di lanciare subito, immediatamente e per non perdere nulla, un incontro aperto a tutti, un’occasione per discutere e mettere a frutto l’esperienza parigina perchè i 70 siano anche MOLTIPLICAZIONE oltre che MOLTITUDINE all’inizio.

Abbiamo provato a pensare ad uno spazio per un tempo limitato a qualche giorno: uno spazio dove far passere tutte le cose che Parigi bene o male ha avviato, uno spazio perchè anche chi non c’è stato possa sentirsi presente a quelle cose, uno spazio per sperimentare processi di gestione di spazi del territorio che ci appartengono perchè luoghi corporei, uno spazio per le relazioni importanti, uno spazio per la memoria, uno spazio "senzorgani".

Un’ultima riflessione con la speranza di poterla riprendere arricchendola dei vostri contributi.

Parigi oltre a quanto già scritto, ci ha mostrato anche il volto (potrei dire il corpo) del controllo, della disciplina, della sorveglianza per mano di pezzi del Movimento che, adducendo a motivi di organizzazione, ci hanno tartassato con pass, metaldetector, guardiani-gorilla etc etc; ci è stato impedito di mangiare e bere nel luogo ove si dormiva, senza che nessuno spiegasse perchè tali bisogni dovessero cercare soddisfazione in luoghi separati. Dovevamo lasciare la palestra-dormitorio-lager entro le 10 e non potevamo farvi rientro prima delle 16. Per non parlare poi di Bobigny, Saint Denis, Ivry, La Villette: per certi aspetti, veri e propri supermarket con tanto di controlli, prezzi sparati etc etc.
Una contraddizione non di poco conto...

A Martedì ore 21, Pubbliarea, Montesilvano.

Ciao a tutti.

Lorenzo Marvelli-Teatri OFFesi-Pescara