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Gran Teatro Dei Burattini
INTERNATIONAL PUPPETS GROUP
Via Gorghetto 36 41030 Bomporto (Mo) Italy
Tel. & Fax: (+39) 059 90 99 45
www.granteatrodeiburattini.org
granteatrodeiburattini@granteatrodeiburattini.org
Art Director: prof. Pignatti Luciano
Bomporto lun 13 10 03
Alle amiche e agli amici, alle compagne e ai compagni
Quanto segue è un mio piccolo contributo per l’incontro che si terrà a Bologna nel prossimo fine settimana, incontro dei Forum Sociali Italiani in preparazione del prossimo novembrino Forum Sociale Europeo di Parigi - Sant Denis
Forum del Teatro
Contributo x Bologna 18-19 ottobre 2003
Arte e movimento dei movimenti
So per certo che vi siete inventati-dal-nulla
che vi siete rotti dei banalissimi straccetti dai sette colori
che i vostri territori sono infiammati dalle vostre performances teatrali
che la vostra creatività e la vostra voglia di vivere sono contagianti ed esplosive
... so anche, per certo, che io a Bologna non ci sarò perchè ho spettacoli sulle nostre montagne.
Mi piace molto il contributo di Mari@, contributo che utilizzo come base in quanto, per me, bisogna andare "al di là" di semplici (per quanto condivisibili) "intenzioni di principio" e iniziare a chiederci:
che cosa vogliono l’arte (e la cultura) globalizzata ?
Semplicemente una omologazione, una standardizzazione, una omogenizzazione, una banalizzazione, una idiozia artistica utile al grande capitale multinazionale e ai suoi gendarmi culturali per far vendere meglio le loro merci. Punto, a capo.
Ci vogliono persuasori + o - occulti; divulgatori delle loro idee ma soprattutto delle loro merci; venditori di stupidità e banalità; pubblicitari della felicità la quale si ha solo acquistando la tal merce ...
Al pari delle sfilate di moda abbiamo le biennali della moda pittorica, i grandi cartelloni teatrali delle compagnie di moda nei teatri alla moda, le sculture con i temi alla moda ... bah, MERDA BORGHESE ! (senza offender la merda, che è sacrosanta !!!)
E, dei grandi principi borghesi (libertà-fratellanza-uguaglianza) la borghesia stessa se ne è dimenticata alla svelta. Le son serviti giusto per detronizzare l’aristocrazia.
Attualmente, ad esempio, l’uguaglianza è tale SOLO SE noi tutti compriamo le merci proposte dal grande capitale. L’UGUAGLIANZA sta, per loro, nell’essere consumatori, nell’essere portafogli.
Ma di essere "rivendicazionista" rispetto alla "vecchia piccola borghesia" (Claudio Lolli dixit) nun-me-ne-pò-ffregà-de-meno. Quello è il suo desiderio, quello è il suo terreno ... io ho altri desideri e altri territori. Siamo semplicemente antagonisti di classe. Punto, a capo.
E visto che non ho nè tempo nè voglia di star lì a contestare la cultura borghese (marooonna mia quante volte lo ho già fatto in vita mia ... !) allora mi dedico ad altro, mi dedico alla cultura popolare, mi dedico a quei rimasugli di cultura popolare antagonista che ancora son rimasti, sparsi, qua e là.
Aoh, parliamoci chiaro: la cultura popolare non è un angioletto-new-age che si libra puro nei cieli del movimento dei movimenti e sparge saggezza e ogni-ben-di-dio ai suoi adoranti accoliti, tutt’altro ! ! !
Essere PERSONE, essere PERSONE ATTIVE nel mov-dei-mov, essere ARTISTI ATTIVI nel mov-dei-mov vuol dire, anche (e mi scuso anticipatamente per l’espressione raffinata e forbita che seguirà) ... vuol dire anche FARSI UN MAZZO COSI’ !
Cercare, ri-cercare, ri-cercare ancora, osservare, ascoltare, leggere, studiare, provare, agire, provocare, osare, rischiare ... = FARSI UN MAZZO COSI’ ! (mi scuso posticipatamente per l’espressione raffinata e forbita).
E poi gli artisti non devono essere settari, non devono menarsela con le loro belle poesie, i loro bei quadri, le loro belle installazioni, i loro bei spettacoli ... sti-cazzi ! (mi scuso nuovamente per l’espressione raffinata e forbita).
Amici e ... colleghi (se qualcuno, come me, è artista di professione) ... via-via-via dall’< arte >, andiamo in mezzo ai compagni, andiamo in mezzo ai non-artisti, andiamo in mezzo alla gente, utilizziamo le nostre tecniche, tutte le nostre tecniche non per il nostro narcisismo ma per divulgare i contenuti del mov-dei-mov e, ma vien da sè, per esprimerci come persone-artisti.
E se qualcuno si aspetta, da me, la formuletta magica ... no, amico caro, la "formuletta magica" la trovi dentro te stesso, nel tuo gruppo di riferimento, nel tuo territorio (metropolitano, urbano o agricolo che sia).
Sul ruolo dell’arte e degli artisti, della cultura all’interno del mov-dei-mov ... chiedete a Maurizio le difficoltà che ha incontrato, leggete le sue e_mail ... e sorreggiamolo che ne ha bisogno. (A Maurì, tranqui che non ti facciamo santo !)
L’ultima cosa che mi sento di dire è quella di uscire dal PERBENISMO MOVIMENTISTA, esprimere l’amore per la vita (per se stessi, per la guagliona, per gli altri, per i compagni incarcerati, per l’acqua, per il movimento ...) con le 1000 e 1000 forme che la nostra creatività ci fa frullare nell’anticamera del cervello.
un abbraccio
luciano