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Barbiturici al centro di permanenza temporanea di Bologna
Publie le martedì 20 gennaio 2004 par Open-PublishingAlla fine della settimana scorsa in seguito a denunce di alcuni detenuti, su ordine della Procura
della Repubblica è stata eseguita dai carabinieri del NAS una perquisizione all’interno del centro
di permanenza temporanea di Bologna nel corso della quale sono stati sequestrati campioni di cibo
oltre a documentazione medica.
Le indagini sono relative al reato di alterazione fraudolenta degli
alimenti in modo pericoloso per la salute: ciò al seguito del ritrovamento di tracce di
barbiturici nel sangue dei detenuti presso il centro che riferiscono di non aver assunto alcun medicinale
spontaneamente e che testimoniano di aver mangiato cibo in confezioni non sigillate.
Dalle
testimonianze raccolte risulta che vi sia una diffusa sensazione di stordimento in tutti i detenuti dopo
l’assunzione del pasto.
In occasione di tutte le visite effettuate presso i centri di detenzione temporanea d’Italia i
migranti trattenuti lo hanno sempre denunciato. Il sospetto, attualmente oggetto delle indagini, è
che la gestione dei centri avvenga attraverso la pratica quotidiana della somministrazione di
potenti sedativi all’insaputa dei detenuti.
In attesa dell’esito delle indagini crediamo che sia necessario sospendere immediatamente la
convenzione in essere tra la Prefettura di Bologna e la Croce Rossa Italiana per la gestione dei
servizi all’interno del centro. E’ necessario inoltre informare i detenuti su quanto accaduto e
soccorrerli presso una struttura sanitaria adeguata sospendendo le pratiche di espulsione.
Crediamo che sia d’obbligo ora più di prima che vengano svolte indagini in tutti i centri per
verificare il rispetto dei diritti umani e l’eventuale somministrazione di farmaci a scopo sedativo
come prassi per la gestione dei centri.
Da anni denunciamo, insieme a molti altri, il trattamento disumano e degradante riservato ai
migranti rinchiusi nei cpt e ne chiediamo la chiusura. I cpt sono stati istituiti in violazione dei
diritti umani e le pratiche al loro interno non possono che essere coerenti con la loro origine.
Tanaliberatutti