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Benigni spietato contro Berlusconi
Un Capo del Governo "affetto dalla sacra sindrome"
REDAZIONE
Non ha avuto nessuna pietà Roberto Benigni.
L’attore regista è stato protagonista in questi giorni di due uscite pubbliche straordinarie,
durante le quali non ha risparmiato battute a metà tra il serio ed il comico nei confronti del
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
La prima occasione gli è stata offerta sabato 18 ottobre, quel giorno ha infatti ricevuto la
laurea honoris causa in psicologia. Un grande onore, soprattutto considerando che si è trovato in
compagnia di Robert Gallo, lo scienziato che ha scoperto l’Hiv.
Benigni, sorridendo, ha contestato la scelta dell’Università Vita e Salute del San Raffaele di
assegnargli l’ambito pezzo di carta: "Dare una laurea in psicologia a me è come darne una in legge a
Berlusconi", un Capo del Governo "affetto dalla sacra sindrome".
"Meno male che mi avete laureato dopo Robert Gallo, altrimenti non me la davate più - ha ancora
scherzato Benigni - a meno che anche qui non valga la laurea retroattiva, come le leggi di questo
governo".
Ma il premio Oscar si è veramente scatenato a Washington giovedì scorso quando, ricevendo il
premio per lo spettacolo ("Dopo la Loren premiano me: hanno scelto un’altra volta la bellezza")
attribuitogli dalla National Italian American Foundation, la più grande organizzazione di italo-americani
presente negli States, ha dato vita ad un vero e proprio show.
"Possiamo restare qui un’ora in più, perché stanotte finisce l’ora legale, che è l’unica cosa
legale che resta in Italia", ha subito affermato.
Davanti alle tremila persone che lo ascoltavano (ma sarebbe meglio dire "che pendevano dalle sue
labbra") il regista ha denunciato a modo suo la tragica situazione italiana: "Qui posso parlare
liberamente senza che nessuno mi fermi, non capisco se è perché qui non c’è censura, siete un paese
meravigliosamente libero, o perché a nessuno interessa quello che dico".
Ma, nonostante gli elogi alle libertà statunitensi, Benigni non ha risparmiato una battuta (la più
offensiva possibile) al presidente americano: "Sono contento di essere qui a Washington, nella
casa del loro G.W. Berlusconi".
Infine l’attore de La vita è bella, che ha anche approfittato per festeggiare negli States il suo
51° compleanno, ha proposto scherzosamente di organizzare lo stesso premio, ma al contrario, "per
i tanti americani che vivono in Italia". Ovviamente, "se Berlusconi me lo consente".