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Benvenuti in Palestina
par Palestina
Publie le venerdì 20 aprile 2012 par Palestina - Open-PublishingPianeta Hebron, se non lo si vede non ci si crede. Una splendida ed antichissima citta’ completamente sfregiata, umiliata, occupata e chiusa nella parte centrale ad opera della banda di coloni piu’criminale di tutta Israele. 400 di loro , spalleggiati da migliaia di soldati fanno di tutto per rendere la vita impossibile ai 200.000 palestinesi che vi risiedono, aggressioni e violenze sono all’ ordine del giorno. I piani alti degli edifici sono stati occupati da questi fanatici che gettano i rifiuti e a volte anche pallottole sui negozi e le abitazioni dei palestinesi sottostanti. Check point e barriere di metallo e cemento dividono le strade e separano le persone.
Forte impressione la visita alla moschea di Abramo dove il terrorista israeliano Goldstein ha massacrato 30 fedeli e feriti un centinaio mitragliandoli alle spalle mentre pregavano. Da allora gli israeliani hanno diviso in due la moschea rendendo inaccessibile ai palestinesi una parte di essa e piazzando un controllo tipo aereoporto all’ ingresso. I nervosi soldati all’ ingresso si sono alterati parecchio alla vista della bandiera palestinese che portavamo ingiungendoci di riporla nella borsa.
Abbiamo poi visitato il villaggio di Beit Ammar situato fra Hebron e Betlemme, un paese sempre piu’ accerchiato dalla presenza di 5 colonie in costante espansione. Abbiamo ascoltato testimonianze e verificato sul posto il reiterato furto di terre palestinesi con avvelenamenti di alberi, colture ed animali. I continui pogrom organizzati a danno dei contadini e delle case adiacenti agli insediamenti illegali provocano sovente ferimenti e a volte ci scappa il morto, l’ ultimo un ragazzino palestinese di 10 anni freddato dalla mitragliatrice di un settler. Ma la giustizia israeliana non si e’ fatta attendere: 3 ore di detenzione per l’ assassino! Innumerevoli racconti di abusi e violenze che non smuovono piu’ di tanto la complice coscienza dei nostri governanti, sempre pronti ad eseguire cio’ che i sionisti comandano.
Le notizie dei 30 francesi in sciopero della fame ancora detenuti nel carcere di Ramle per aver osato visitare la Palestina e delle migliaia di respinti danno conto di quello che c’e’ da attendersi dalle nostre "democrazie".
Attualmente siamo in 25 internazionali (francia, spagna, svezia, canada, tunisia, italia, stati uniti)Domani saremo a Gerusalemme a sentire e vedere altre nefandezze, per ora i compagni di qua ci preferiscono testimoni piuttosto che impiegarci nella costruzione della scuola poiche’ non siamo molti e sicuramente 25 palestinesi farebbero il lavoro che ci competerebbe in minor tempo!
Domani e’ la giornata dei prigionieri (ca. 9.000) e molti di loro sono entrati in sciopero della fame gia’ da oggi, a loro va tutta la nostra solidarieta’.
Liberi tutti! Liberi subito!